È arrivata la felicità, nuova serie Rai1: conferenza stampa

Il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta: “La Rai torna a raccontare la commedia italiana, calda, scintillante e commovente. È una commedia che parla della ricerca della felicità nella quale tutti si possono riconoscere”.

Andreatta: “I protagonisti sono molti diversi uno dall’altro, sotto tutti i profili. La loro diversità finisce per imbrigliarli. Poi ci sono le famiglie dei protagonisti che arricchiscono la trama con delle sottotrame”.

Andreatta: “Ci sono attori non comuni per la lunga serialità”. E ricorda che il regista Milani ha già diretto Tutti pazzi per amore.

Bixio di Publispei: “Abbiamo puntato ancora una volta nella sperimentazione. Devo ringraziare la Rai, non è scontato fare cose nuove. Un medico in famiglia all’epoca fu rivoluzionario. Tutti pazzi per amore è stato un progetto di rottura”.

Bixio: “La sigla è scritta da Cotroneo, è musicata da Andrea Guerra ed è cantata da Sarah Jane Olag

Cotroneo: “Questo è un format originale non sperimentato in altri Paesi: 24 puntate in 12 serate, con episodi da 50 minuti”.

Il regista Vicario: “Dalla puntata 5, la mia prima, c’è una specie di turning point nella narrazione”.

Viene fatta ascoltare la sigla, con videoclip. Il titolo è La mia felicità.

Santamaria: “Voglio ricordare Graziella Bonacchi, la mia agente per molti anni, che non può essere qua oggi”. E lancia un messaggio di solidarietà a Erri De Luca.

Pandolfi: “È stato parecchio bello girare questa serie. È stato lungo, mi sono trovata molto a mio agio. Il racconto era già credibile, non è stato merito degli attori. È stato un lavoro fluido e piacevole. Con Claudio ho un rapporto bellissimo, avevamo già lavorato insieme. Sono stati 9 mesi di dialoghi e tango”.

Pandolfi seduta su una poltrona: “Mi hanno messo sul divano da tronista”.

Pandolfi, su Giulia Bevilacqua: “È la mia migliore amica. E mia sorella nella fiction”.

Santamaria presenta la sua famiglia ‘radical chic’ nella serie. Alessandro Roja è il fratello.

La Catania interpreta la fidanzata di Roja.

Ettori Bassi è il marito defunto della Pandolfi.

Pandolfi ironizza: “Ma in questa fiction c’è un rapporto omosessuale? Ma stiamo scherzando”.

La Fenech è la mamma di Santamria e la moglie di Wertmuller. Che dice: “Questo è un prodotto elegante, di classe. Anche se mi fanno fare il nonno. Pensavo ci fosse più tempo… ma non fa niente”.

Fenech: “Ma guarda che essere nonno è bellissimo”. Wertmuller: “Ma parla per te”.

Davoli: “Mi sono divertito molto a fare questo padre preso d’assalto dalla moglie Lunetta Savino”.

Davoli alla Pandolfi incinta: “Il ragazzino chiamalo Ninetto”.

I nomi dei due personaggi Orlando e Angelica è un riferimento al poema di Tasso.

Lo sceneggiatore Stefano Bises (gli altri sono Monica Rametta e Ivan Cotronero): “Non possiamo dirvi se i due personaggi arriveranno alla felicità”.

Fenech: “Non avevo nessuna intenzione di tornare a recitare, ma mi è stato chiesto da Riccardo Milani. Mi ha telefonato e me lo ha chiesto. Con Riccardo ho una grandissima amicizia, da quanto ho prodotto la serie Omicidi per la Rai. Verdiana Bixio è la figlia di Carlo Bixio, che è stato un mio grande amico, siamo stati anche soci”.

Bevilacqua: “Sono fidanzata e innamorata di Rita Nardelli. È la storia romantica e più solida nella serie, anche se le due attraversano delle crisi. Il mio personaggio, Valeria Camilli, inizia incinta di 5 mesi”.

Roja: “Questa è una serie contemporanea, che è una parola che mi piace molto. Il mio personaggio cerca di mantenere un equilibrio, anche se per trovare la felicità bisogna perdere l’equilibrio”.

Santamaria: “La lunga serialità non l’avevo mai fatta. Quando me l’hanno proposto ho detto no. Quando ho letto il titolo ho detto ancora di più no. Poi ho iniziato a leggere e ho trovato la scrittura geniale, con trovate innovative. Mi ha convinto, mi ha coinvolto. È stata un’esperienza molto bella. La fatica per i tempi è stata supportata dalla grande generosità di Claudia Pandolfi e di tutto il cast”.

Il video della canzone della sigla è curato dal regista Milani.

È arrivata la felicità? Pandolfi: “Il titolo è esplicito, si dà per scontato che arrivi la felicità”. Santamaria: “A me non piace proprio la parola felicità, sin da piccolo”. Finisce la conferenza.