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Zoo, su Rai 4 l’apocalisse degli animali contro l’uomo

Su Rai 4 Zoo, serie tv in un cui i protagonisti devono capire cosa si celi dietro la diffusione di una serie tv attacchi contro l’uomo da parte di alcune specie animali, diventate improvvisamente aggressive

pubblicato 12 Ottobre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 09:41

Le serie tv apocalittiche rappresentano sempre una realtà in cui la minaccia all’umanità arriva o dagli stessi esseri umani o da un qualche virus che attacca la popolazione terrestre. In Zoo, in onda da questa sera alle 21:15 su Rai 4, lo scenario cambia: il pericolo, infatti, arriva dagli animali, anche se lo zampino dell’uomo c’è ancora.

La serie tv della Cbs è tratta dall’omonimo romanzo del 2012 di James Patterson (che è anche produttore esecutivo dello show) e Michael Ledwidge. Lo zoologo americano Jackson Oz (James Wolk, The Crazy Ones) si trova in Botswana per lavoro, accompagnato dall’amico e guida di safari Abraham Kenyatta (Nonso Anozie, Game of Thrones). Jackson ha deciso di fuggire dall’America anche a causa delle ricerche del padre Robert (Ken Olin, Brothers and sisters), derise da tutta la comunità scientifica e secondo cui le specie animali stanno sviluppando una “pupilla ostile”, indice di un’aggressività verso gli umani senza precedenti.

Quando, durante un safari, l’analista del Ministero della difesa francese Chloe Tousignant (Nora Arnezeder) viene attaccata da un branco di leoni, Jackson si ritrova ad avere a che fare con le teorie del padre, ed inizia ad indagare insieme alla donna per scoprire se avesse ragione. Intanto, in America, la giornalista Jamie Campbell (Kristen Connolly, The Whispers) ha intrapreso una battaglia contro la multinazionale Reiden Global, colpevole di inserire nei cibi per animali che produce delle sostanze tossiche. Per cercare di trovare delle prove a proposito, si fa aiutare dal veterinario patologo Mitch Morgan (Billy Burke, Revolution), scettico di fronte alla possibilità che il comportamento degli animali stia cambiando.

Eppure, in tutto il mondo aumentano i casi di attacchi inspiegabili verso gli umani: da un orso in Francia ai pipistrelli in Brasile, fino ai ratti in America, sembra proprio che le specie animali si siano unite contro un unico nemico, l’uomo, che fino ad oggi ha sfruttato la propria superiorità dominando sugli animali. I cinque, così, devono riuscire a trovare le prove che gli animali si stanno ribellando all’uomo, ed allo stesso tempo evitare gli attacchi che subiscono nei vari Paesi in cui sono chiamati a lavorare.

La novità in Zoo sta proprio nella prospettiva inedita che vede l’uomo non più vittima dell’apocalisse, ma causa stessa: gli animali vogliono distruggere la razza umana a causa dei soprusi ricevuti nei secoli, e cambiando il proprio comportamento pur di ostacolare chiunque si metta di fronte a loro. Un messaggio animalista che ben si unisce al thriller ed al mistery della serie tv, che non dimentica anche qualche tocco di ironia nei lunghi viaggi dei protagonisti. Una delle caratteristiche del telefilm, infatti, è proprio la sua globalità in termini di narrazione: i protagonisti si spostano in giro per il mondo, rendendo la minaccia pericolosa non solo per l’America, ma per qualsiasi altro luogo.

Una serie tv che spazia dalle vaste distese africane e grattacieli delle città e che rende la sceneggiatura varia grazie alle differenti specie animali presenti nella prima stagione. Zoo, quindi, seguendo un filone ben noto dal pubblico, riesce ad incuriosirlo con una visione del mondo animale e dei rischi dell’eccessivo abuso nei confronti delle specie viventi che spaventa ed offre gli spunti per un racconto d’avventura: l’apocalisse degli animali riesce a fare paura.

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