Auditel: ascolti tv sospesi per 15 giorni
Dati rilevato, ma non diffusi, per 15 giorni a partire da domani, 15 ottobre.
Update
“Poiché la mancata diffusione dei dati di audience costituisce un vuoto grave per il mercato e soprattutto per gli investitori pubblicitari, Mediaset non può accettare una pausa superiore alle due settimane annunciate. In caso contrario, si vedrà costretta a ricercare ogni possibile e lecita soluzione al fine di dare certezza al mercato”.
Così Mediaset commenta la decisione del CdA Auditel (di cui peraltro fa parte) di sospendere la diffusione dei dati per 15 giorni. Sospensione che, però, come ricordiamo, non ferma la rilevazione dei dati, messi comunque a disposizione delle emittenti. Il Biscione, però, è “fiducioso che la vicenda si concluda in modo positivo e che entro i 15 giorni stabiliti riprenda la pubblicazione di misurazioni certificate e condivise da tutti come in precedenza“.
Auditel sospende la diffusione dei dati tv per 15 giorni a partire da domani, giovedì 15 ottobre, alla fine del mese. Questa la decisione presa dal CdA Auditel riunitosi oggi, mercoledì 14, per discutere dell’incidente occorso nei giorni scorsi. Come ricorderete, un errore nell’invio di un’e-mail ha fatto sì che venissero diffusi i nomi di ben 4000 membri (sui 5600) del panel Auditel, inficiandone i principi di segretezza e di tutela della privacy.
A seguito dell’accaduto, quindi, il CdA ha scongiurato l’ipotesi di sei mesi di stop profilatosi ieri, ha stabilito che Auditel continuerà a rilevare i dati senza però diffonderli pubblicamente. Li riceveranno soltanto le emittenti tv per analisi dei palinsesti.Inoltre, Auditel ha fatto sapere tramite comunicato che provvederà alla completa (sì, completa) sostituzione dell’attuale campione
e contemporaneamente proseguirà, come già peraltro previsto, nell’ampiamento del campione che arriverà a contemplare 15.600 famiglie.
“Con una scelta di rigore, Auditel utilizzerà questo periodo per approfondire, con il proprio Comitato Tecnico, tutti gli aspetti metodologici, con un’accurata serie di verifiche, a tutela del suo trentennale impegno di trasparenza e di affidabilità”
si legge nel comunicato diffuso dalla società. Soddisfatto della scelta il presidente di Upa, Lorenzo Sassoli De Bianchi, membro del CdA Auditel:
“E’ una soluzione prudente, responsabile, trasparente e presa rapidamente, che ci permette di costruire un percorso che guarda al futuro di un Auditel più aderente ai tempi con l’integrazione del panel e un rinnovo totale del campione nell’arco di qualche mese. Questa scelta mette i decisori nelle condizioni di avere un quadro più chiaro rispetto ad oggi e dare tempo alle authority di esprimersi”.
Ma ora cosa succederà?
Di fatto, le emittenti continueranno ad avere i risultati d’ascolto a disposizione. Se decideranno comunque di renderli pubblici con i classici comunicati entusiastici sulle vittorie ottenute (in base ai più disparati parametri) lo scopriremo solo da domani. La società di rilevazione, dal canto suo, ha scelto di non diffonderli, in attesa che si proceda alla revisione del campione e alle verifiche di sicurezza, per evitare, immagino, che piovano altre critiche.
Non sono mancati, infatti, allarmi e accuse anche dal mondo politico. In prima linea il deputato PD Michele Anzaldi (segretario della commissione di Vigilanza Rai) e Lorenza Bonaccorsi (componente della Vigilanza a responsabile Cultura del Pd) che hanno chiesto l’intervento di Antitrust e Agcom” per verificare se ci siano state irregolarità da parte della società Auditel. Altro discorso, a dire il vero, quello che potrebbe riguardare l’Antitrust, “già intervenuta in passato a sanzionare l’azienda per abuso di posizione dominante” scrive Anzaldi in una nota. “E’ necessario che venga fatta chiarezza su un sistema opaco, costruito su intrecci che hanno salvaguardato per anni vecchi equilibri superati ormai anche dal completo rinnovamento del sistema televisivo. Anche alla luce del cambio ai vertici della Rai, è urgente che la vicenda venga affrontata in maniera trasparente”.
Si attendono le reazioni delle parti in causa. Ieri il DG Rai Antonio Campo Dall’Orto ha incontrato i direttori di rete, mentre Sky è già sul piede di guerra. Aspettiamo news.
E tutto per un mancato ‘ccn’ in una mail multipla…