Home Notizie Massimo Giletti salvo dalla crisi dei talk show: “Io non mi faccio battere da Rambo”

Massimo Giletti salvo dalla crisi dei talk show: “Io non mi faccio battere da Rambo”

C’è ruggine tra Massimo Giletti e Massimo Giannini? Il conduttore dell’Arena ha lanciato una frecciatina sul flop di Ballarò

pubblicato 24 Ottobre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 09:12

Massimo Giletti non è solo il re della domenica pomeriggio, ma anche delle frecciatine tra le righe. Il conduttore ha rilasciato un’intervista al quotidiano Libero per lanciare il suo reportage Uomini senza volto, un crudo racconto del Kurdistan iracheno in onda lunedì su Rai1 alle 23.40 (prima del ritorno di Petrolio):

“Quello che voglio fare è il racconto filmato e qualche idea ce l’ho, pur facendo il talk show. Credo che la Rai abbia il dovere di non lasciare alle altre reti il racconto filmato. Il reportage non può essere una prerogativa di La7 o di Sky. Non si può abdicare alla logica del racconto, del documentare. E per farlo bisogna andare lì, sul posto. Monica Maggioni, attuale presidente, ha fatto del racconto la sua cifra professionale e sono convinto che sia su questa linea. Antonio Campo Dall’Orto è uno che conosce il prodotto. Spero che il reportage di lunedì sera sia uno stimolo anche per loro. L’importante è entrare in una pianificazione che ti permettta di fare questi viaggi”.

Quanto alla crisi dei talk show, però, Giletti si dichiara immune e scarica la colpa su Ballarò del collega Massimo Giannini, che pure l’ha invitato:

“I dati sono chiari. Al di là delle battute e delle simpatiche forzature, se ti supera Rambo qualcosa vuol dire. Per mia fortuna l’Arena non rientra in questa crisi, grazie anche al mio gruppo”.

Quanto alla difficoltà di fare inchieste nei programmi di approfondimento settimanali, Giletti scagiona così lui e il collega Corrado Formigli:

“Oggi è difficile, per chi fa un prodotto settimanale come noi, dedicare ulteriori energie per fare altro. E’ ovvio che l’attualità incombe sempre. Però il racconto filmato si può e si deve fare, usando anche conduttori importanti, anche se è molto complicato. Formigli e io veniamo dalla stessa storia. Lui è cresciuto con Santoro, io con Minoli. Due grandissimi maestri”.

E se gli chiedessero di prendere il posto di Bruno Vespa a Porta a porta, un giorno:

“Ho troppo rispetto per personaggi come lui. Hanno una storia di un livello così alto che spetta agli altri decidere. L’Arena ottiene grandi risultati di ascolto a basso costo. Qualcuno deciderà il nostro futuro”.

Come sempre Giletti difende l’azienda e la poltrona.