Mara Venier: Amori della zia è la sua biografia ufficiale (Foto)
Il libro è disponibile da oggi, martedì 27 ottobre 2015.
Da oggi, martedì 27 ottobre 2015, è disponibile in tutte le librerie il libro autobiografico ufficiale di Mara Venier. Il titolo del libro, edito da Mondadori, non poteva non essere la sua frase di benvenuto nonché il suo tormentone identificativo per eccellenza: Amori della zia.
Mara Venier, che nelle ultime stagioni televisive ha conquistato spazio sulle reti Mediaset ricoprendo i ruoli di giudice a Tu sì que vales e di opinionista a L’Isola dei Famosi, ha raccolto in questa biografia di 156 pagine tutti gli aneddoti più rilevanti riguardanti sia la sua vita privata che la sua carriera da modella, attrice e conduttrice: dal suo trasferimento a Roma da Venezia, avvenuto quand’era ancora un’adolescente, all’ingresso nel mondo dello spettacolo, dalle interviste a Hollywood fino ad arrivare ai grandi amori della sua vita, primo fra tutti l’attuale marito Nicola Carraro.
In questo libro, che più che un autobiografia viene definito “un libero girovagare tra luoghi, personaggi, aneddoti e ricette”, troveremo, appunto, anche dieci ricette, ognuna legata ad un particolare aneddoto o ricordo.
La gallery di questo post riguarda Mara Venier in compagnia di alcune star di Hollywood come Jodie Foster, Woody Allen, Kirk Douglas e Tony Curtis.
Di seguito, troverete alcuni passi del capitolo intitolato Hollywood riguardante proprio questi incontri avvenuti durante la sua esperienza professionale a Domenica In:
A un certo punto della mia carriera, mi è capitato spesso di andare in America. Destinazione Hollywood. Qualcuno ai tempi aveva scritto titoli come: “Mara Venier conquista Hollywood”. Non esageriamo: il mio rapporto con Hollywood nasce (e se volete finisce pure) con le mie puntate di Domenica in, dove, tanto per non farmi mancare nulla, mi ero pure inventata di andare a intervistare alcune grandi star.
Da Los Angeles una volta sono arrivata anche a Las Vegas, al Caesars Palace, dove Sharon Stone stava girando Casinò, il film di Scorsese con Robert De Niro. C’era uno staff che diceva cose tipicamente americane: «Lei ha soltanto venti minuti, non di più, e può parlare solo del film». Invece, arrivo io e Sharon è simpatica da morire. Così, la mia intervista è durata 40 minuti: abbiamo cominciato a ridere, a scherzare, lei, bella come il sole che si provava tutte le mie cose. Poi è arrivato una specie di gigante nero, che non so che cosa abbia detto (in americano), però ha interrotto questo idillio. Insomma, di lei ho un ricordo meraviglioso.
Invece Madonna è stata proprio sgradevole. Si faceva intervistare in un albergo di via Veneto dove eravamo andati
alla mattina alle dieci. Alle cinque del pomeriggio stavamo ancora lì. A un certo punto usciamo dalla suite e la vediamo passare nel corridoio con tutto il suo staff. La guardiamo come se fosse la Madonna vera… quando un suo bodyguard ci spinge, anzi ci spintona dentro la suite in malo modo. A me, allora, “girano” vorticosamente e dico a
tutta la troupe: «Ragazzi, non ce ne frega niente di intervistare Madonna, non ne abbiamo bisogno, Domenica in non ha bisogno di Madonna!». Ce ne andiamo via. E non faccio più l’intervista.
Tony Curtis, un po’ mi preoccupava, invece è stato fantastico. Eravamo in una suite del Four Seasons, dove lui è arrivato indossando una giacca da smoking e un paio di… mutande. E i guanti da driver, quelli di pelle per guidare la macchina. Con un manager tostissimo che ordinava perentorio, come fanno sempre: «Non devi chiedere della vita privata, non devi chiedere dei figli!». Io, terrorizzata per quello che mi aveva detto, non sapevo come intervistarlo perché quando ti dicono “di questo non puoi parlare,di quello non puoi parlare”, alla fine non sai bene
come comportarti. Eravamo in una suite presidenziale e lui comincia a bere. Io inizio a sorseggiare un caffè, quando a un certo punto mi appoggio sul letto e mi tolgo le scarpe. Lui pure si appoggia sul letto, in mutande, ci sediamo lì e a quel punto inizia una conversazione meravigliosa.