Home Ascolti TV Auditel: i dati torneranno pubblici da mercoledì 28 ottobre

Auditel: i dati torneranno pubblici da mercoledì 28 ottobre

Auditel comunica: “I dati di ascolto di mercoledì 28 ottobre verranno regolarmente rilasciati il 29 mattina”. Ma poi cambiano idea…

pubblicato 27 Ottobre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 09:05

UPDATE ore 18 – I dati saranno pubblicati da mercoledì 29 ottobre (e non da giovedì 29). Lo precisa Auditel: “A rettifica di quanto pubblicato nell’ultima riga del comunicato stampa i dati di ascolto di martedì 27 ottobre verranno regolarmente rilasciati il 28 mattina”. E saranno resi noti anche gli ascolti delle ultime due settimane.


“Il Consiglio di Amministrazione di Auditel, riunitosi oggi a Milano sotto la Presidenza di Giulio Malgara, ha deciso di riprendere la regolare pubblicazione dei dati di ascolto”. Così, attraverso una nota diramata alla stampa, la società che si occupa della rilevazione dei dati di ascolto televisivo annuncia il ritorno alla “normalità” dopo una pausa durata quindici giorni. Lo stop era entrato in atto da giovedì 15 ottobre 2015, successivamente all’erronea diffusione degli indirizzi email di 4mila famiglie campione su 5.600.

“Il periodo di sospensione – si legge – ha consentito alla Società di mettere a punto una Road Map che prevede l’integrale sostituzione delle famiglie del campione entro il 30 maggio 2016. Durante questo arco di tempo, la rilevazione e la pubblicazione degli indici di ascolto saranno soggette a procedure eccezionali di controllo, certificate e inviate all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L’operazione Superpanel prosegue senza sosta e resta confermato l’obiettivo del luglio 2016 per ampliare il campione a 15.520 famiglie”.

Quindi “i dati di ascolto di mercoledì 28 ottobre verranno regolarmente rilasciati il 29 mattina”. Saranno pubblicati anche quelli relativi alle ultime due settimane? Al momento non è dato sapere. E gli ascolti – se rischiavano di essere falsati fino ad oggi – rischieranno di esserlo anche per il futuro?

Giancarlo Leone rai1

Intanto Giancarlo Leone, direttore di Rai 1, ha commentato così all’Adnkronos: “Questo silenzio assordante è stato sconvolgente, poi si è trasformato in una opportunità. Questa situazione ha costretto un po’ tutti, non soltanto noi che facciamo televisione ma anche chi ne scrive, a non confrontarci più solo sui risultati dell’ascolto ma anche sui contenuti […] Twitter è un mezzo formidabile e io già ho un mio panel personale, fatto da 500 profili che tengo sotto controllo. Quello che è evidente è che normalmente più si parla di una trasmissione su Twitter e più ti devi preoccupare degli ascolti”.”.

E’ stato difficile mantenere il “segreto” (in Rai si è deciso di riservare la conoscenza dei dati soltanto ai direttori di rete e al direttore generale)? “Quella è stata una delle cose più difficili. Non era possibile fare valutazioni pubbliche e così quando incontravo Conti, Antonella Clerici o la Parodi ero costretto a usare formule tipo ‘è andata bene’ oppure a inventarmi delle espressioni facciali. Però secondo me hanno prevalso gli aspetti positivi […] Credo che negli altri gruppi ci sia stata una politica meno stringente sulla riservatezza. In alcuni casi i conduttori mi hanno confessato di aver cercato di avere informazioni sui dati di ascolto dalla concorrenza. Però devo dire che in generale i dati sono rimasti riservati”. E infatti Auditel aveva precisato: “I dati forniti alle reti in questi giorni di prescritto silenzio sono gli stessi di prima, nulla è cambiato. Il silenzio era un impegno richiesto da Auditel ai suoi soci”.

Intanto le emittenti private stanno cercando soluzioni alternative. E se Sky utilizza alcuni decoder di un gruppo selezionato di abbonati (Smartpanel), Mediaset – scrive Repubblica – ha messo a punto un sistema simile, nato tredici mesi fa, che sfrutta una selezione di decoder di Mediaset Premium.