Home Serie Tv Homeland, la quinta stagione su Fox: l’attualità migliora il risultato (e si torna alla qualità delle prime stagioni)

Homeland, la quinta stagione su Fox: l’attualità migliora il risultato (e si torna alla qualità delle prime stagioni)

Su Fox (canale 112 di Sky) la quinta stagione di Homeland. Carrie, a Berlino, prova a dimenticare il passato, ma alcuni nemici la costringeranno a rispensare a ciò che ha fatto

pubblicato 30 Ottobre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 09:00

Dopo una quarta stagione per molti non all’altezza delle precedenti, la quinta stagione di Homeland, in onda da questa sera alle 21:00 su Fox (canale 112 di Sky), sembra tornare all’azione ed al thriller che hanno contraddistinto lo show negli anni scorsi. Merito di alcune scelte audaci che, però, sembrano essere riuscite a ridare al telefilm la capacità di raccontare la geopolitica con attenzione all’attualità.

-Attenzione: spoiler-
La quinta stagione è ambientata due anni dopo la quarta. Carrie (Claire Danes) ha deciso di lasciare la Cia e di lavorare come responsabile della sicurezza della Düring Foundation a Berlino, dove ottiene la fiducia del suo capo, Otto Düring (Sebastian Koch). La donna, quindi, si è trasferita in Germania con la figlia: qui ha conosciuto il consulente legale della fondazione, Jonas Hollander (Alexander Fehling), con cui ha una relazione. Per Carrie sembra tutto andare bene, ma quando Otto le chiede di supervisionare una spedizione in un capo profughi in Libano, la protagonista capisce che dovrà inevitabilmente confrontarsi con il suo passato.

Saul (Mandy Patinkin), intanto, è diventato Capo della divisione europea della Cia, ma non parla con Carrie da tempo, nonostante si trovi spesso in Germania, dove si confronta con la responsabile della Cia tedesca Allison Carr (Miranda Otto). Quinn (Rupert Friend), invece lavora come agente di operazioni speciali, su missioni che lo portano in giro per il mondo.

I tre personaggi si ritroveranno coinvolti in un’unica vicenda quando due hacker, Numan (Atheer Adel) e Korzenik (Sven Schelker), riusciranno per caso ad entrare in possesso di alcuni file riservati della Cia, e contatteranno la giornalista americana Laura Sutton (Sarah Sokolovic) per diffondere le informazioni contenute nei documenti. Carrie, così, dovrà rivivere le esperienze del suo passato, ed allo stesso tempo confrontarsi con le sue azioni, che ora potrebbero avere delle conseguenze sul presente.

La quinta stagione di Homeland vuole rimediare agli errori della quarta, che necessitava di una revisione della serie tv dopo l’uscita di scena di Damian Lewis. Carrie, adesso, è tornata protagonista assoluta con il suo talento nel lavoro, ma anche le sue paura e le paranoie causate dal bipolarismo di cui è affetta. Sebbene lo schema sembri lo stesso di altre stagioni (ad inizio stagione Carrie non sembra avere problemi, ma nel corso degli episodi si trova costretta ad affrontare la sua condizione per poter lavorare al meglio), Homeland riesce ad incuriosire il pubblico grazie all’attenzione che questa stagione sta avendo nei confronti dell’attualità. Si parla di hacking, di Isis, di campi profughi e dell’allarme immigrazione: tutti temi che gli autori della serie tv sono riusciti ad inserire all’interno di una sceneggiatura che non si scorda dell’azione e della rappresentazione di personaggi divisi tra il loro lavoro e la loro etica.

Una serie tv che conferma, quindi, la propria attenzione alla realtà che ci circonda, guardando alla situazione politica internazionale e riuscendo ad essere critica verso la gestione di alcune questioni da parte degli Stati Uniti, ma allo stesso tempo di ricevere anche le critiche di chi, come gli artisti a cui sono stati commissionati dei graffiti sul set dello show, considera Homeland un telefilm incapace di rappresentare il Medio Oriente così come dovrebbe essere. Anche queste polemiche, però, fanno parte del successo di Homeland, che ha anche in questo modo ritrovato la propria spinta narrativa.