Tale e quale show, Francesco Cicchella a Blogo: “La giuria? Non è buonista. A Sanremo tornerei volentieri”
L’intervista di Blogo a Francesco Cicchella, vincitore di Tale e quale show 2015
Francesco Cicchella, napoletano, 26 anni, è stato il mattatore di Tale e quale show 2015, condotto da Carlo Conti. L’edizione (la quinta) l’ha vinta, meritatamente, con imitazioni tutte riuscite nel dettaglio: da Stash a Tiziano Ferro, da Stevie Wonder a Massimo Ranieri.
Non solo Made in Sud (dove ha interpretato Bublè, Kekko Silvestre dei Modà e Gigi D’Alessio) nel curriculum di Cicchella. Si legge infatti nella sua biografia:
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Musicista, cantante, attore, comico, imitatore, ha maturato la propria formazione musicale come pianista e cantante prima presso la Roland Music School di Casoria e in seguito presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. el 2007, a soli 17 anni, vince la terza edizione del “Premio Totò”, competizione nazionale dedicata alla comicità. Due anni dopo trionfa anche nella terza edizione del “Premio Alighiero Noschese” e inizia a frequentare laboratori di cabaret presso il teatro Tam di Napoli, dove viene notato e scelto da Alessandro Siani per far parte del cast del suo spettacolo “Più di prima”, con tournée nazionale.
Noi di Blogo l’abbiamo intervistato per farci raccontare la sua esperienza nel programma di Rai 1 e conoscerlo un po’ meglio.
Francesco Cicchella – L’intervista di Blogo
Innanzitutto complimenti per la vittoria. Che bilancio trai da questa esperienza certamente importante per la tua carriera?
E’ stata un’esperienza importante perché mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco, che mi fa sempre piacere, e di dimostrare delle qualità e delle caratteristiche che in Tv non erano ancora venute fuori, ma solo intuite dalle mie esperienze precedenti. Sono molto contento di aver dato prova di saper fare anche altro.
Cosa rispondi a chi pensa che fosse quasi scontata la vittoria a Tale e quale show di un imitatore di professione?
Rispondo che innanzitutto non sono solo un imitatore, ma è una delle componenti del mio bagaglio artistico. E comunque finora mi sono sempre cimentato, da comico, nel fare delle parodie. Il ché è un lavoro un po’ diverso da quello che ho fatto a Tale e quale show dove si vuole che ci si trasformi in maniera fedele al personaggio imitato. Quindi un lavoro diverso anche per me.
Qual è il personaggio che ti è piaciuto di più imitare?
Mi sono divertito molto nei panni di Massimo Ranieri perché oltre alla vocalità ho fatto un lavoro anche molto teatrale. Ho scelto insieme agli autori di fare un’interpretazione di Ranieri che fosse più attuale e vicina a quello che lui fa dal vivo. Una performance ballata, anche con esercizi ginnici: infatti ho fatto anche gli addominali.
La giuria è spesso accusata di essere buonista mentre tra voi concorrenti c’è comunque una gara e nella gara il buonismo, di solito, è ‘bandito’: si sente la competizione?
Sicuramente più che spirito di competizione, che c’è ed è intesa come sana competizione e voglia di far bene, c’è uno spirito di grande sacrificio e lavoro durante tutta la settimana. Ogni artista vorrebbe essere apprezzato per il lavoro profuso. Ovviamente non è sempre così o quantomeno c’è una classifica e ci deve essere sempre qualcuno che occupi gli ultimi posti. Si può essere scontenti più di questo piuttosto che della gara e quest’anno c’è stato un clima di grande affiatamento e solidarietà, nessuna competizione in senso negativo. Sul buonismo della giuria mi sento di dissentire: è chiamata a giudicare dei professionisti e il lavoro di una settimana quindi è chiaro che non possa andare ad attaccare e distruggere una performance che, poi, è quasi sempre ben fatta.
Stasera, in qualità di vincitore, parteciperai al Torneo con i migliori della scorsa edizione. C’è qualcuno che temi e, soprattutto, punti alla vittoria anche stavolta?
L’unica persona che temo è me stesso. Sono molto autocritico, mi temo quando mi rivedo e mi giudico. Per il resto non penso molto alla gara e alla competizione, ma proverò a fare belle performance, a divertire e condividere questo grande spettacolo che se finora è stato bello ora lo sarà ancor di più visto che arrivano i più forti dell’anno scorso. Mi godrò lo spettacolo senza pensare troppo a punti e classifica che sono una cosa secondaria.
Ti rivedremo nella nuova edizione di Made in Sud? Se sì, con nuovi personaggi?
Sicuramente sì. Ci sono tante puntate, non so se potrò essere presente in tutte, ma sicuramente ci sarò. Nuovi personaggi? Non ne ho idea, mi piacerebbe che questa volta ci fosse Francesco Cicchella e non un personaggio. In ogni caso vedremo, per ora sono molto concentrato su Tale e quale e quindi non c’ho ancora pensato.
Visto che sei stato ospite a Sanremo 2015, speri di tornarci? E soprattutto, ora che hai dimostrato di saper cantare e imitare, in che veste?
Sicuramente sarebbe un piacere tornare, soprattutto dopo l’esperienza a Tale e quale ancora più carico. Mi piacerebbe tornarci ancora come ospite visto che non ho al momento un progetto musicale tale da potermi proporre in gara come cantante. Mi divertirei. Ovviamente non sta a me decidere, ma a Carlo e a tutti coloro che curano il cast.
E la vittoria nel suo programma un bel biglietto di presentazione te l’ha fornito no?
(ride ndr). Spero di sì, sarebbe un’esperienza piacevolissima. Lo è stata l’anno scorso e lo sarebbe anche quest’anno.