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Alessio Viola, doppia gaffe a Reputescion: “La gavetta ti IMPARA a cambiare registro e ti impara a…”

Il conduttore dell’Extra Factor, Alessio Viola, ha commesso una mega-svarione grammaticale parlando dei meriti della gavetta

pubblicato 6 Novembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 08:42

Una volta è un refuso, due volte un errore da penna blu? La domanda è sorta spontanea vedendo l’intervista di Alessio Viola a Reputescion, il programma di Andrea Scanzi su La3.

Il fascinoso giornalista di SkyTg24 ha fatto il punto sulla sua gavetta, dimostrando che gli ha lasciato tanto… A partire da uno svarione grammaticale niente male (recuperabile dal minuto 9.35 sul sito di La3):

“Io ho fatto la sola gavetta del mestiere di giornalista ed è stata piacevole. Mi riferisco a quella nella carta stampata. Ho il ricordo della scuola come quando la lasci. C’è incoscienza nell’essere disposti a fare tutto pagati poco. La rivendico molto come crescita professionale. E’ un po’ come quando mio padre diceva che il latino aiuta la logica del pensiero. Serve ad avere un approccio sano al mestiere del giornalista. Sono diventato professionista con Giorgio Dell’Arti che aveva un service molto grande, in cui si passava nella stessa giornata dallo scrivere di politica allo scrivere di costume e di sport. Questa cosa è stata una gavetta, perché ti IMPARA a cambiare registro, ti IMPARA a essere meno spocchioso, più pronto a far molto e velocemente a far tante cose”.

La gavetta impara anziché insegnare? Che ad Alessio Viola abbia dato alla testa la popolarità dell’Extra Factor, di cui è co-conduttore insieme a Mara Maionchi? Viola ha così, commentato, la sua attuale esperienza professionale, la più pop della sua carriera:

“Come si fa a non divertirsi a X Factor? E’ un programma bellissimo, mi fa piacere gravitargli intorno. Magari lo vedrei comunque a casa e lo commenterei con gli amici sui social. Quest’anno sono ritornato sul luogo del delitto con Mara Maionchi. Io, quando la vedo con lei, ho una sudditanza psicologica, inizio a ridere”.

Poi ha fatto il punto sulla difficoltà di fare il giornalista oggi, per un giovane di belle speranze:

“Alla televisione devi imparare un po’ di meccanismi come quando guidi la macchina.Oggi è molto più difficile fare il giornalista. La mia generazione è stata un po’ l’ultima, abbiamo iniziato il mestiere quando erano gli ultimi anni in cui farlo era un po’ una casta. L’abbiamo vista un po’ sgretolarsi tutta questa roba, per certi versi per fortuna. E’ deflagrato il mondo dell’informazione quando noi c’eravamo dentro. C’è una concorrenza pazzesca, è sempre difficile trovare una redazione che ti fa fare il praticantato. Puoi scrivere facilmente, ma trasformare quella roba in una professione è diventato molto più difficile”.

Sull’evoluzione di SkyTg24 negli anni ha dichiarato:

“All’inizio era la novità dell’all news. Noi abbiamo rotto la celebrazione del tg delle 20. La forza dirompente iniziale è stata quella, ma le cose cambiano. Per una certa freschezza e imparzialità è stato premiato nel tempo, adesso è più facile informarsi col proprio smartphone. Con quattro social si ha quello che facevamo prima noi. Ora l’all news non deve seguire solo gli eventi, ma apportare qualche tema in più sull’agenda con qualche approfondimento e qualche zoommata. Non soltanto raccontare, ma proporre qualcosa in più. Ora SkyTg24 è anche sul digitale terrestre, su Internet. Non è che possiamo diventare quello che si era vent’anni fa, il tg delle 13.00 e delle 20.00. Oggi ci sono ragazzi che guardano i programmi su Internet e si vende la metà dei giornali. Forse Sky vuole diventare mainstream per le persone che sono cresciute in questi vent’anni”.

Com’è la vita privata di un anchorman in onda a tutte le ore del giorno e della notte?

“Avere un tg sempre in onda è come avere un pupo a casa. Ci si abitua a fare orari un po’ strani. Io faccio principalmente le edizioni serali, alcune volta ci si sveglia presto. Non c’è un’abitudine costante nelle giornate, io poi rimango di più in studio mentre i colleghi partono più frequentemente di me in posti lontani. Chi fa il nostro mestiere mette in conto che non è un ufficio con un’apertura e una chiusura certa”.

Eppure la rete non perdona a Viola il suo “piacionismo”. La sua reputazione online ha riportato il seguente verdetto: 53% di web-feeling negativo e un reputometro pari a -0.62. Ecco il responso di Voices:

“Alessio Viola è capace e preparato, volto simbolo di SkyTg24, uomo di spirito il che lo rende amato dai più giovani, mentre il pubblico più maturo sembra non amare le sue battute politicamente scorrette, ritenendole a volte di cattivo gusto. Non è però il tipico giornalista serioso”.

Viola non l’ha presa bene, gridando all’errore di rilevamento e ritenendo di essere più apprezzato:

“Pensavo di essere più simpatico, a me lo dicono sempre. E’ un po’ cattivo, richiedo il conteggio. Magari nella rete scorre una certa litigiosità a volte pretestuosa che caratterialmente non mi appartiene. Mi piace la polemica, qualche sentimento offeso e arrabbiato, ma sempre attraverso un procedimento che arriva a presentarti il mio pensiero in maniera ironica. Io preferisco l’ironia quando mi arrabbio, invece i punti esclamativi della tastiera in rete mi piacciono un po’ meno. Se incarno il sogno di essere bello e dannato? Fuori in realtà sono più d’annata. Indubbiamente su SkyTg24 c’è attenzione a una certa gradevolezza, specialmente per le donne. Io so di non essere bruttissimo ma neanche bellissimo. Posso essere un piacione perché sono romano”.