Le Iene, 23 novembre 2015: Tutti i servizi

Ed eccoci, la puntata inizia ora.

La grande truffa delle pensioni d’oro, servizio di Nadia Toffa.

Da un servizio delle Iene (Nadia Toffa) è partita un’indagine della Guardia di finanza che effettivamente ha scoperto cosacce, per quanto riguarda pensioni d’oro, allo SNALS di Brescia.

Il Presidente dello SNALS non è felicissimo quando la Toffa gli porta i bilanci…

Un anno fa il Professore era piuttosto spocchiosetto…ma dopo l’indagine della guardia di finanza, e quindi a un anno di distanza, sarà ancora così? Uhm…

“Ma non sarebbe il caso di fare dei controlli a tappeto?” Il professore si altera parecchio…

Servizio di Luigi Pelazza sull’Isis. Lui, ad esempio, si chiama “il macellaio”, un simpatico tagliagole.

Già quando taglia gole non è rassicurante. Ma quando parla non è che sia meglio…

Pelazza parla con la sorella del macellaio. Lei sostiene che lui sia andato in guerra per Allah.

Tutto ciò, comunque, avviene a Kacanik, Albania. Pare che questa città sia un vero e proprio centro di arruolamento per l’Isis.

Appello.

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Nina si traveste da profuga e le chiedono il passaporto a Trento.

Il tragitto per arrivare in Germania.

Nina sul treno per la Germania incontra una famiglia di profughi: mamma e due figli. La donna racconta che il marito è stato decapitato e che hanno rubato i documenti a tutti e tre. Stanno scappando nella speranza di arrivare in Germania.

Prima che l’Isis rovinasse le loro vite, la mamma faceva l’infermiera e la Siria “era un bel posto”.

Un poliziotto tedesco ferma la famiglia e chiede loro di scendere dal treno. Nina gli dà il suo numero, per sicurezza.

Nina gira tutti i centri d’accoglienza della città ma non riesce più a rintracciare la famiglia che aveva conosciuto sul treno.

Il mistero si risolve: la famiglia è riuscita a raggiungere Amburgo, stanno bene. Nina va a trovarli.

Sono felici e vivono in una casa: “Sono tornata quella che ero in Siria”, racconta la mamma.

I ragazzi, nel frattempo, stanno imparando il tedesco.

“Incolpata ingiustamente e tartassata dallo Stato”. Servizio di Mauro Casciari.

Segretaria per anni, è stata accusata di appropriazione indebita. Ormai è stata assolta ma Equitalia la perseguita e nel frattempo si è anche ammalata di tumore.

Ma che fine hanno fatto i cinque milioni scomparsi (e per cui Stella è stata accusata di appropriazione indebita)?

Incontriamolo, allora, l’ex datore di lavoro di Stella. Con un bel videomessaggio da parte della donna, magari.

“I don’t believe in italian law, she is not innocent”. Questa la “difesa” dell’uomo. Stella nel frattempo parla di varie minacce di morte ricevute dall’ex datore di lavoro.

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Licenziata per il Jobs Act (da chi lo ha votato). Molto bene.

Pubblicitò e si torna in onda con la storia di Daniela. Suo padre è in carcere con l’accusa di averla violentata. Ma la ragazza oggi dice che il genitore non le avrebbe mai fatto nulla.

A 12 anni la ragazza si tagliava senza che i genitori ne sapessero nulla. Daniela parla con la psicologa della scuola raccontando che il padre avesse delle attenzioni particolari nei suoi confronti, troppo particolari.

Daniela era stata messa in comunità, una comunità che oggi non esiste più. Avevano detto alla ragazza che i genitori non andavano mai a trovarla invece non sarebbe andata così…Durante il suo ricovero, sono arrivati i dettaglio più scabrosi del suo rapporto con il padre. La ragazza nel frattempo aveva delle tresche con persone molto più grandi di lei e chi la seguiva le chiedeva: “Ma sei sicura che tuo padre non ti abbia violentata?”. Lei, sicura di aver già perso la propria famiglia che sembrava non volesse nemmeno andare a trovarla, ha risposto sì. Perfino in tribunale, incastrando il genitore.

Pare che Daniela sia bipolare. Chi l’ha seguita ha ricondotto la nascita di questo disagio ad eventuali abusi perpetrati dal padre ai suoi danni. “Era la strada più facile”, commenta oggi la ragazza.

Daniela vuole solo che suo padre venga dichiarato innocente e rilasciato. Anche a costo di finire in galera, lei, per calunnia.

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Servizio sull’eutanasia di Matteo Viviani. La storia di Sergio: “Perché andare avanti a soffrire per niente”, si chiede l’uomo sul letto d’ospedale a cui è inchiodato.

Carlo parla di suo fratello Michele: l’uomo si è buttato dalla finestra perché non poteva accettare la sua malattia e il fatto di “pesare” sulla propria famiglia. Ha lasciato un biglietto di scuse prima del gesto.

Parla anche la compagna del regista Mario Monicelli che si è suicidato buttandosi da una finestra dell’ospedale in cui era ricoverato. Aveva avuto il cancro per 25 anni ma, al momento del suicidio, stava perdendo la propria indipendenza.

In Svizzera il suicidio assistito è legale da 70 anni. Questa donna, una scrittrice francese costretta a letto ormai da anni, sta andando a Zurigo per il suo ultimo viaggio.

La donna ha deciso di compiere questo estremo gesto nel giorno del suo settantaquattresimo compleanno.

Questo è il momento in cui Michelle dice addio alla sua vita. Nel giro di due minuti morirà in compagnia delle sue due migliori amiche di sempre.

Anche in Italia esiste la possibilità di “anestitizzarsi” per sempre…Si chiamano Hospice. Ce n’è uno a Genova. E Matteo Viviani ci è andato.

Sergio: “Cinque mesi fa stavo giocando a tennis”. Poi un torcicollo che però nascondeva qualcosa di molto molto più grave che ora lo costringe a letto.

Il paziente più giovane che questo medico ha “trattato” aveva 8 anni. “Ma coi bambini è relativamente facile, è molto più dura con gli adolescenti perché sentono come se gli stessi portando via il futuro. I casi più duri sono quelli delle mamme che devono lasciare i loro figli, magari piccoli. Comunque non ho mai pianto per la morte di un paziente e ne ho trattati, direttamente o indirettamente, più di 10mila con la sedazione terminale”.

“Ho solo paura che mia figlia possa a trovarsi in difficoltà a gestirsi la vita senza di me. So che ha 28 anni ma a quale genitore non interessa il futuro dei propri figli?”

Vuoi dire qualcosa a tua figlia? “Abbi il coraggio e vai avanti perché non si ferma niente”. Sergio è morto quest’estate.

Taglio piega e…finale felice. A questa ragazza hanno proposto un lavoro molto particolare…massaggi con sorpresa. Da fare rigorosamente in perizoma. Uhm.

Il tizio è davvero un businessman in questo campo…Peccato che nella vita farebbe il parrucchiere, eh.

Agresti si presenta da questo simpatico parrucchiere…conciato così:

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“Dal disastro si esce con la pazienza”, parola di musulmano.

“Questi devono essere identificati e se un male necessario è eliminarli, eliminati”.

“Uno dell’Isis io lo sfascio in tutte le maniere, lo faccio più nero di me!”

“Sono italiana, europea, musulmana e contro l’Isis. Loro vogliono separarci ma noi dobbiamo restare uniti, solo così si possono sconfiggere”.

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Celine è morta in battaglia contro l’Isis: si è sparata alla testa per non finire nelle loro mani.

Nadia Toffa, in Iraq, raccoglie testimonianze di donne che dall’Isis sono state rapite. Storie di violenze senza fine.

Questa ragazza si è ritrovata costretta a sposare un uomo di 50 anni che aveva ucciso suo padre e suo fratello.

Le donne raccontano di violenze sessuali anche ai danni di bambine di sette anni, costrette a sposarsi con militanti dell’Isis che si riservavano di ucciderle.

“Ci hanno violentate tutte”. Ma alla fine sono riuscite a scappare.

…

Nadia Toffa è costretta ad abbondanare il campo perché “potrebbe succedere qualcosa da un momento all’altro, ci consigliano di andare via”.

Immagini da un campo di addestramento per bambini soldati (che vengono presi a calci e pugni).

Questo bambino è riuscito a scappare dai campi di addestramento: “Ci istruivano per diventare degli assassini peshmerga. Io volevo solo scappare via”.

Solo che se qualcuno tentava di scappare e veniva colto sul fatto beh…gli tagliavano la testa.

Siamo ai saluti finali. La puntata è terminata.