Mauro Casciari: “Prime serate più corte (Le iene incluse)”. Perché non torna la seconda serata?
Mauro Casciari fa una provocazione, noi la cogliamo al balzo: perché non torna la seconda serata?
“I nuovi canali free/pay tengono i programmi di prima serata sotto le 2 ore. La tv generalista che aspetta a riaccorciarli? #LeIene incluse”. E’ questa la provocazione di Mauro Casciari, iena graffiante della squadra di Davide Parenti, fatta tramite un cinguettio su Twitter. E noi non possiamo far altro che condividerla. Non ne possiamo più dei programmi che finiscono oltre la mezzanotte. Alcuni format – vedi Grande Fratello, L’isola dei famosi e le stesse Iene fin quando sono andare in onda alla domenica – raggiungono pure il tetto disumano dell’una di notte ed è ora di dire basta.
Certo, se un programma di prime time viene spalmato fino alla seconda o terza serata, si crea un “grande” vantaggio legato allo share. Chiunque, ormai, ne è al corrente: se un programma “allunga il brodo”, la platea dei telespettatori medi si restringe ma lo share (la percentuale di spettatori medi incollati al “meter” in una determinata fascia oraria) aumenta vertiginosamente e consente alle concessionarie pubblicitarie di “vedere” un risultato medio decente agli inserzionisti.
Il mercato televisivo si sta evolvendo: X Factor quest’anno finisce incredibilmente entro le 23 e 30, programmi come Il Contadino Cerca Moglie terminano addirittura alle 22.10 (è l’unico punto a favore del programma di FoxLife, diciamolo). Per non parlare dei prime time in onda all’estero dove una diretta di tre o quattro ore è diventata anacronistica… basta fare un confronto fra la durata dell’Eurovision Song Contest ed il Festival di Sanremo. E la televisione generalista italiana, quella dei primi sette canali, resta aggrappata al vecchio modello di televisione.
Quale sarebbe la soluzione? Casciari ha un’idea (non è il primo che ce l’ha, ma ci dà l’occasione per parlarne): “La tv generalista deve spegnersi con dignità, tornando a fare seconde serate (a basso costo)“. Riguardo alle “sue” Iene, poi, propone: “Basta fare servizi più corti. Oppure… vedremo”. Qualcuno potrebbe avere obiezioni: è vero che l’introduzione di seconde serate gonfierebbe i costi di produzione a carico delle emittenti, ma se possiamo sognare e fare fanta-tv, facciamola.
E dunque sarebbe bello se la prima serata cominciasse agli orari previsti dalle guide televisive (e quindi alle 21.10 e non, come succede spesso, alle 21.20 e oltre per colpa di certi access prime time). Sarebbe bello se la prima serata finisse ad orari magnanimi per chi è stanco e vorrebbe andare a letto ma deve far tardi sul divano per finire il suo programma preferito. E sarebbe davvero bello tornare al “culto” della seconda serata, quella – forse irripetibile – di Indietro tutta, Macao o Il senso della vita dove si poteva sperimentare e proporre idee nuove.
Sarebbe… ma non lo è.