Teo in the box puntata 5 dicembre 2015 | Torero in Spagna

Si è appena conclusa la puntata di Che fuori tempo che fa e, dopo la pubblicità, siamo pronti a seguire con voi il secondo appuntamento di Teo in the box. Pronti?

Ecco la cassa di Teo che si apre in un campo circondato da tori.

“Attento a non fare movimenti bruschi”. Molto bene. E’ circondato da tori bravi. Ah si trova in Spagna.

“Io sto parlando ma non sono tranquillo eh”. Ci credo…

La vacc@ si è accorta che Teo ha ancora il sacco con il cibo e potrebbe non prenderla benissimo.

Teo non è per nulla entusiasta, secondo il suo pensiero, di assistere a una corrida. Siamo in due, sto già pregando di non dover vederla…

Esercitazioni della corrida.

Io fossi in lui prenderei il primo biglietto aereo disponibile.

Ora deve imparare a torear. Senza l’animale.

Il toro non carica il colore rosso che tutti noi pensiamo ma solo il movimento. E’ un luogo comune che distingua il colore perché percepisce solo il bianco e nero.

Esempio pratico.

Come mai lei è una torera? “Mi affascinava la cultura spagnola, un giorno mi trovai davanti all’immagine di una corrida. E una di quelle foto mi fece scattare una scintilla. Un toro enorme che caricava con una grande forza. Il torero era gracile e tranquillo con il corno affilato a un cm dal petto. Era la scultura più bella che avessi mai visto”.

Teo specifica ai tori che la sua giacca è di finta pelle. A scanso di equivoci.

Lui, invece, è Pimiento. Peperone, in italiano. E’ un cavallo, quindi mi sentirei già più sollevato.

Lui, invece, è Rocky. Ha quasi trent’anni. E non si sposta nemmeno spingendo perché è diventato un cavallo da picar.

Il toro e il cavallo si fanno compagnia nell’allevamento di Rafael. “Servono anche per sposare i tori da un recinto all’altro”.

Ma passiamo al cibo. Teo impara a fare la paella.

Si brinda a cena. Io ho un certo languorino ma faccio finta di niente.

Teo fa il vago quando gli dicono che deve poi andare dal sarto a farsi fare un vestito su misura per l’arena.

Dopo la pubblicità, troviamo Teo mentre si reca dal sarto per l’abito di misura. E lungo la strada fa qualche esercizio di torear.

Juan Belmone è la reliquia che Teocoli aveva già puntato. Ma è in esposizione e potrebbe costare qualcosa come 30.000 euro.

Sono pesantissimi e tutti troppo piccoli per lui.

Una ballerina di Siviglia riconosce Teo e lo invita ad entrare mentre balla in un cortile.

E si butta nella mischia. Compresi versi inenarrabili.

Quel giorno c’era la gara di Valentino Rossi e Marquez. Ops…

Valentino è arrivato quarto e ha perso il Mondiale. I suoi nuovi amici, invece, sono proprio contenti.

Processione della Madonna di tutti i Santi. Teo un po’ triste per Valentino: “Mi scuso con la Madonna”.

Teo partecipa ma il suo pensiero fisso è per il giorno dopo quando si troverà a quattr’occhi col toro. E soffre di più che comprensibile ansia da prestazione.

Teo ha fatto due o tre chilometri di processione, a ritmo della banda. “Un delirio”. Ma ad un incrocio ha salutato tutti: “Mancava il fiato”.

Teo si veste con l’abito su misura per lui e inizia ad entrare nella parte.

Dopo tutta la fatica, Teo viene rimandato al mittente perché ha sbagliato vestito. E quindi jeans e maglietta.

E’ il momento clou. Teo nei panni del torero doc. “Fate uscire la vacca”.

Rafael la stanca un po’ e poi invita Teo a raggiungerlo.

Ed eccolo con Rafael al centro arena. E poi l’ha lasciato da solo.

Dopo la pausa, ecco la scena con Teo da solo al centro dell’arena.

“Senza un finale drammatico è stata l’esperienza più bella della mia vita”. E Teo torna dentro la cassa. Con “saluto finale”.