Giorgio Panariello a Blogo: “Il mio show sarà una sorta di Casa Panariello. Ascolti? Preferisco il gradimento”. E sul suo Sanremo…
“Panariello sotto l’Albero su Rai 1? Ci saranno riferimenti a Torno Sabato, gli ospiti sono amici miei”. Intervista a Giorgio Panariello.
Due serate, un palazzetto con cinquemila posti, imitazioni vecchie e nuove (“debuttano” Suor Cristina, Naomo versione sindaco di Roma, Dante Alighieri), ospiti di richiamo (da Il Volo con Placido Domingo ai Negramaro e Biagio Antonacci fino a Maria de Filippi), un’atmosfera magica ed un grande protagonista sul palco di Livorno, Giorgio Panariello. Gli ingredienti per un grande varietà, quello che Rai 1 ha deciso di “regalare” per Natale ai suoi telespettatori, ci sono tutti. Panariello Sotto l’Albero – Lo Show andrà in onda, in prima serata ed in diretta, martedì 22 e mercoledì 23 dicembre.
Panariello, sarà la versione 2.0 di Torno Sabato?
“(ride, ndr) La voglia di tornare a quel Torno Sabato c’è sempre. E’ rimasto nel mio cuore e spero anche nel cuore della gente. Qualsiasi riferimenti a quel programma sono sempre ben accetti, si sta parlando di un’esperienza straordinaria. Chiaramente questo nuovo show sarà più legato a Panariello Sotto l’Albero, lo spettacolo teatrale che avevo fatto vent’anni fa a Firenze e che ho riproposto nei teatri lo scorso anno. I riferimenti, comunque, non mancheranno”.
A partire dalla presenza di Tosca d’Aquino.
“Mi piace descrivere questo mio show come una specie di Casa Panariello. Ogni persona che salirà sul palco del Modigliani di Livorno è legata a me. E come potevo non invitare Tosca? E’ la mia sorellina. Poi ci saranno Leonardo e Carlo, i miei amici di sempre. Ho cercato di fare una scelta sugli ospiti, ho invitato persone con le quali sono stato almeno a cena o sono legate a me in qualche modo”.
L’amicizia con Leonardo Pieraccioni e Carlo Conti rappresenta quasi un unicum nel mondo dello spettacolo. Qualcuno vi chiama, ironicamente, ‘la lobby toscana’.
“Me l’hanno detto. In realtà ho fatto solo due film con Leonardo e sono salito solo un paio di volte sul palco con Carlo. Sarebbe troppo parlare di ‘lobby toscana’, non esiste. Leonardo e Carlo fanno lavorare tutti. Ma se per lobby si intende un’amicizia inscindibile, allora sì, siamo una lobby (ride, ndr)”.
A proposito di toscani. Matteo Renzi e Maria Elena Boschi sono al centro dell’attualità. Ci sarà anche satira politica a Panariello sotto l’Albero?
“Ci sarà satira di costume. La politica è diventata costume. Prima c’era una distinzione fra satira di costume e quella sociale, adesso è un tutt’uno. Ogni giorno c’è qualcosa di nuovo, è difficile cavalcare la politica. Se io dovessi scrivere stasera qualcosa sulla Boschi o sulle banche, domani altri comici, trasmissioni o utenti su Twitter farebbero battute simili o addirittura migliori rispetto alle mie”.
Nello spot dello show cerchi nuove idee ma una voce fuori campo ti comunica che sono già state realizzate. Esiste davvero una difficoltà nel cercare idee o spunti inediti?
“E’ proprio questo il concetto. E’ difficile tornare in televisione con qualcosa di nuovo. Il linguaggio e la televisione sono cambiati. Molti, giovani ma non solo, non guardano più la televisione in quanto elettrodomestico, guardano i programmi su internet quando vogliono. Si crea una difficoltà per i comici della mia generazione che ancora si riferiscono al varietà di un tempo. Io ho cercato di circondarmi di ospiti, amici e autori che abbiano una certa modernità di linguaggio e pensiero. Una volta si ospitava Mina, oggi ospitiamo Emma e la Amoroso”.
Fino a qualche anno fa programmi come Torno Sabato o quelli di Fiorello venivano programmati con una lunga serialità. Ora, se vengono fatti, sono degli ‘eventi’.
“Purtroppo il varietà sta pian piano scomparendo. Io, Fiorello, Carlo Conti e pochi altri cerchiamo di rianimarlo e tenerlo in vita, ma è complicato. Il varietà è stupore, scintillio, ospiti, balletti. Tutto questo ha un costo ed ecco perché quando vuoi proporre un varietà più lungo si crea un ostacolo insormontabile. Le due puntate ancora si possono reggere. Ma ‘la veggo buia’, lo dico in toscano, fare un programma come Torno Sabato che andava in onda ogni sabato per tanti mesi”.
La Rai punta molto su questo show, è l’evento di Natale. Quali sono le aspettative? L’Auditel ti mette ansia?
“Ho sempre sofferto l’ansia dell’ascolto. Ho sempre detto che bisognerebbe basarci sul gradimento della gente, l’Auditel ha dimostrato falle nel tempo. Non sempre un programma che fa grandi ascolti, piace alla gente. E non è detto che un programma che non fa numeri mostruosi non piaccia alla gente. Penso ad Arbore e alla sua televisione, Fazio, la stessa Sky. Nonostante X Factor faccia un milione e mezzo di ascoltatori, tutti conoscono i suoi concorrenti, Skin ed Elio. Questo significa che questo Auditel non è così fondamentale. Tant’è che ancora ci si basa su quello. Quindi l’ansia c’è. Gli ascolti della tua trasmissione condizionano il tuo futuro televisivo”.
Questo programma segna il tuo ritorno – ospitate a parte – sulla rete ammiraglia della Rai dopo il tuo Sanremo. Si era parlato di ascolti bassi. Ecco, quel Sanremo ha influenzato il tuo percorso televisivo?
“E’ ovvio. In quel momento, dopo il grande trionfo di Bonolis, i miei ascolti parevano bassi. C’è chi ha fatto peggio ma non gl’è successo nulla. Bisognerebbe aprire ampie finestre su questo tema. Gli ascolti non dipendono soltanto dal talento di chi fa la televisione. E’ un calcolo matematico: dipende da quanto è lunga la trasmissione, dipende molto anche da chi hai contro. E’ facile fare ascolti senza contro programmazione. Sarebbe come far giocare la Juventus contro una squadra di terza categoria. Se, invece, alla Juventus contrapponi il Milan diventa più complicato vince. Il mio Sanremo fu contro programmato anche da Rai 1 stessa, ne sono convinto (ride, ndr). Ricordo di aver avuto contro il Grande Fratello negli anni d’oro, Maria de Filippi, filmoni. Probabilmente sapevano che, dopo Bonolis, potevano attaccarci. E’ stato un Sanremo provocatorio ed innovativo, il cast di cantanti era qualitativamente alto, altri Festival hanno avuto cast peggiori”.
Guardiamo al futuro. Stasera e domani c’è Panariello sotto l’Albero, dal 15 gennaio debutti in una fiction: Tutti insieme all’improvviso su Canale 5.
“Non avevo mai fatto una lunga serialità e non volevo neppure farla. Invece mi hanno proposto un personaggio che mi calzava, un veterinario di una clinica modello. Si parla di animali e cani. E con me si sfonda una porta aperta. Ho accettato subito, è una novità per me. Vediamo cosa succede”.
Photo credits | Luisa Carcavale