Downton Abbey, per il finale di serie Julian Fellowes lancia un messaggio di speranza alla nostra società
L’ultima puntata di Downton Abbey chiude le storyline dei personaggi della serie tv, senza grosse sorprese, ma rivolgendosi alle trasformazioni di quei tempi
La conclusione di Downton Abbey, andata in onda la sera di Natale in Inghilterra, non ha voluto far commuovere eccessivamente il pubblico della serie tv diventata cult in tutto il mondo: piuttosto, il lavoro di Julian Fellowes è stato quello di scrivere un ultimo episodio che regalasse ai telespettatori un messaggio adattabile anche ai nostri tempi.
-Attenzione: spoiler-
La puntata segue gli eventi successivi all’ottavo episodio della sesta stagione: Lady Mary (Michelle Dockery) vive felicemente il suo matrimonio con Henry (Matthew Goode), mentre Lady Edith (Laura Carmichael), dopo essere stata respinta da Bertie (Harry Hadden-Paton), sembra essersi rassegnata ad una vita da zitella. L’uomo, però, non ha mai detto di non volere Edith e, convincendola che la sua maternità non sarà un problema, la sposa la notte di San Silvestro.
Nella stessa serata, avvengono alcune vicende che segnano una diversa direzione per i vari personaggi: Anna (Joanne Froggatt) partorisce il figlio che aspettava da Bates (Brendan Coyle), Carson (Jim Carter), a causa dell’avanzare di una malattia, è costretto a lasciare il proprio lavoro di maggiordomo, che sarà preso da Barrow (Rob James-Collier). Di fronte alle numerose novità, Robert (Hugh Bonneville) e Cora (Elizabeth McGovern) si augurano di poter guardare al futuro con speranza e gioia, proprio come quella notte.
Un finale che, per chi si aspettava grandi colpi di scena, ha voluto semplicemente chiudere le storyline dei vari protagonisti, senza eccedere in drammaticità e sorprese (forse anche per lasciarsi aperta la possibilità di portare al cinema la serie tv). E’ sempre stato questo, d’altra parte, lo stile di Downton Abbey: pacato, morbido e mai urlato, con i giusti colpi di scena inseriti senza esagerare. Nessuna scena eclatante, dunque, per un ultimo episodio che, invece, ha voluto raccontare al pubblico una storia di novità e cambiamenti.
Il senso della conclusione di Downton Abbey sembra essere proprio questo: voler accompagnare il pubblico verso una stagione di cambiamenti, così come i Crawley si trovano, a volte loro malgrado altre in modo più entusiasta, di fronte alle trasformazioni della società e della loro famiglia. Una figlia che si sposa, un marito che apre un’attività in proprio, un amico e dipendente che è costretto a rinunciare al proprio mestiere ma che non sarà dimenticato dalla famiglia: cambiamenti che per Fellowes vanno presi con il desiderio di affrontare il futuro e non di averne paura. Un po’ come la nostra società, alle prese con mutazioni che spaventano ma che sono, proprio come ai tempi dei Crawley, il segno del progresso.
La distinzione tra chi lavora e chi invece ha un titolo nobiliare è sempre meno spessa, ma ormai questo non conta più in Downton Abbey: uno dei punti di forza dello show è stato proprio quello di sfruttare tutti i personaggi superando il loro ruolo all’interno della società ed evidenziandone caratteristiche e comportamenti che li hanno resi più simili l’uno all’altro.
Consapevoli di questo, i protagonisti guardano quindi alle novità con un sorriso e la curiosità di chi sa che avere il maggiordomo in casa è ormai un’insolita abitudine. Ovviamente, non mancano i dubbi, ben rappresentati da Lady Violet (Maggie Smith) nelle ultime scene dell’episodio: il contrasto con il resto del gruppo è evidente, ma anche questo fa di Downton Abbey uno spaccato della società di allora che sembra aver qualcosa da insegnare a quella di oggi.