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Monica Maggioni: “La Rai deve essere anche sexy”

“Non siamo venuti per firmare una Gazzetta del Palazzo”: parla Monica Maggioni, Presidente della Rai dall’agosto del 2015.

pubblicato 10 Gennaio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 06:16

Monica Maggioni, Presidente della Rai dal 5 agosto scorso, è tornata a parlare. L’intervista di Paolo Conti pubblicata sul Corriere della Sera parte dall’attualità, ovvero dalla travagliata notte di Capodanno in tv. “Abbiamo subito avviato un’indagine interna e sono partite le lettere di contestazione – dice la Presidentessa – Ora i destinatari hanno cinque giorni per le controdeduzioni. Ma bisogno distinguere. Il messaggio con la bestemmia appartiene probabilmente all’ambito di un errore umano. Gravissimo, certo, e censurabile. Infatti la Rai ha chiesto scusa. Ma se si scoprisse che l’anticipo è stato frutto di una scelta editoriale precisa, le conseguenze per chi ha deciso saranno molto pesanti”. La Rai, precisa, non dev’essere “un soggetto […] che accetta la concorrenza sul piano totalmente commerciale come ci ha insegnato la vecchia logica del duopolio e della corsa allo share”.

Cosa dev’essere, dunque, la Rai secondo Monica Maggioni? “Non una tv qualsiasi ma il luogo in cui il Paese trova certezze e punti di riferimento. Deve assicurare assoluta credibilità e qualità. Questo è servizio pubblico”. Uno degli obiettivi è “entrare in contatto col pubblico dai 15 ai 35 anni. Lì c’è il Paese del futuro che domani potrebbe non avvertire più il bisogno e il senso del servizio pubblico, elemento chiave della democrazia. Per parlare davvero a tutti, la Rai deve essere anche sexy, per dirla dell’anglosassone, cioè appetibile, attraente, piena di contenuti per tutte le fasce di pubblico”.

Il piano di lavoro per far diventare questa Rai ancor più sexy prosegue al fianco di Antonio Campo dall’Orto, direttore generale. “Ci rispettiamo, ci stimiamo, lavoriamo bene insieme”, rassicura. “Coonoscevo il suo lavoro, da Mtv a Viacom. Un vero esperto di prodotto televisivo e media… il modo giusto con cui partire. E’ vicino a Palazzo Chigi? Mi sembra molto più importante la sua storia professionale di tutto il resto. Né lui né io siamo venuti qui per firmare una Gazzetta del Palazzo […] Penso che il servizio pubblico debba raccontare tutte le malefatte senza censure, meno che mai politiche”.

Infine il capitolo nomine. Procederanno secondo le esigenze, “alcune saranno immediate”, altre “sono già iniziate” con Cinzia Squadrone (marketing), Giampaolo Tagliavia (capo dell’offerta digitale) e Carlo Verdelli (direttore editoriale dell’informazione). A quest’ultimo toccherà “la parola definitiva e ultima sull’offerta informativa dei tg e degli approfondimenti. L’obiettivo è la costruzione di un marchio Rai declinabile, nelle varie testate togliendo di mezzo un equivoco: cioè che la concorrenza debba avvenire all’interno della Rai, sottraendo all’azienda energie economiche intellettuali”.

 

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