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Che Tempo Che Fa, 24 gennaio 2016: Littizzetto scatenata sulle unioni civili, Lerner e Rohrig per il Giorno della Memoria

Che Tempo Che Fa, la puntata del 24 gennaio 2016: ospiti Flavio Caroli, Giuseppe Tornatore, Paolo Virzì, Gad Lerner, Géza Rohrig e Francesca Michielin.

pubblicato 24 Gennaio 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:27

  • 20.00

    Un elegantissimo Blob dedicato a Franco Battiato riempie i dieci minuti che ci separano dalla diretta di Che Tempo Che Fa. Un momento raro con montaggi di canzoni e filmati del passato.

  • 20.10

    Puntualissimi da spaccare il minuto, Fabio Fazio e Filippa Lagerback introducono l’anteprima di Che Tempo Che Fa.

  • 20.11

    E si comincia subito con Francesca Michielin che canta “L’amore non esiste”. Dal vivo, su base registrata, ma Francesca sa difendersi e porta a casa tutto con discreta pulizia.

  • 20.15

    Qualche battuta con Francesca Michielin per Fabio Fazio, che le fa in bocca al lupo per Sanremo dove gareggerà tra i Big.

  • 20.17

    Lo storico dell’arte Flavio Caroli ci parla del furto milionario di 17 capolavori dal museo di arte moderna di Verona, avvenuto lo scorso novembre: “è stato un furto forte, avvenuto soprattutto con l’occhio di intenditori. Sono quadri preziosi, molto particolari. È misterioso il tutto perché poi non se ne è più parlato”

  • 20.20

    Tra le meraviglie rubate c’è anche una Madonna col bambino del Pisanello, epoca tardogotica, una tela del Mantegna dipinta nell’ultimo periodo, e un quadro di Jacopo Bellini, padre di Giovanni Bellini, che raffigura un San Girolamo penitente. Flavio Caroli sottolinea ancora una volta come il furto di tali quadri deve essere stato ideato da qualcuno di particolarmente informato sull’arte.

  • 20.23

    C’è anche un quadro particolarmente caro a Flavio Caroli, il ritratto di un bambino con un disegno in mano. “Più che un Basquiat, sembra un James Brown, con voluto infantilismo. Siamo alle origini della fisiognomica…” discetta Caroli prima di introdurre una spiegazione sulle tele rubate di Pieter Paul Rubens e Tintoretto. Ascoltare Caroli è sempre un piacere.

  • 20.25

    Caroli si diverte a fare anche il giallista e paragona il furto di Verona a quello di quasi venticinque anni fa, a Modena, quando furono rubate delle tele importanti poi fatte ritrovare dalla banda della Magliana. “Arrivano due messaggi: non disturbate il manovratore perché stiamo operando, ma l’altro messaggio è che non possiamo tacere del tutto. Diciamo agli inquirenti e ai detentori dei quadri: non abbiamo parlato, ma ridateci i quadri perché di questo pezzo di bellezza non possiamo farne a meno”. Si chiude così il suo intervento. Pubblicità.

  • 20.31

    Il primo collegamento con Luciana Littizzetto dalla mensa della Rai: “purtroppo Cracco non c’è, è in bagno.. Spero che la Gabanelli non venga mai qui, la specialità è la cucina smolecolata. Dovresti provare! Sai che ti fanno anche pagare? Pensavo che lo mettessero come il canone della Rai in bolletta…” E si fa un piatto di pasta ai funghi. Ci ha salvato il lag del collegamento.

  • 20.33

    Fazio prima rischia di impappinarsi, poi introduce il film “il Figlio di Saul”, candidato agli Oscar 2016. “Vederlo è utile per noi stessi, per il valore che ha la memoria per tutti.” Fazio ci tiene a precisare che non ci saranno censure sulle scene del film che verranno mostrate .

  • 20.35

    Géza Rohrig e Gad Lerner sono gli ospiti introdotti da Fazio. Lerner ci ricorda cosa furono i Sonderkommando dei campi di concentramento: gruppi di ebrei che venivano costretti a collaborare con i nazifascisti per uccidere i deportati e rimuoverne i corpi e le ceneri. Vittime che aiutavano i carnefici, semplifica Fazio.

  • 20.38

    Prepararsi ad un ruolo come quello del film Il figlio di Saul è stato per Géza Rohrig è stato inizialmente dettato dalla lettura: “non ero interessato dalle sensazioni o dai pensieri. Ai tempi erano così traumatizzati che non avevano energia per pensare, volevano solo sopravvivere. Io volevo conoscere quello che facevano, come, quando lo facevano… Una delle risorse sono stati gli atti dei processi contro i nazisti”

  • 20.40

    Lerner si dice emozionato di essere seduto accanto a Géza Rohrig dopo aver visto il film. Fazio introduce una clip del film dicendo che sarà molto cruda.

  • 20.41

    E in effetti non è proprio una scena da far vedere durante una cena… Il volto di Rohrig è impassibile nel film, mentre il rumore sottolinea la morte nelle camere a gas.

  • 20.44

    Fazio non fa nemmeno applaudire come da tradizione, dà subito la parola a Lerner. Mi piace questa scelta di eliminare completamente l’emotività per parlare di un argomento così difficile, così anche nell’approccio di Rohrig al film. Certo, ce lo raccontano in larga parte, però riescono a non essere retorici dove il rischio è altissimo.

  • 20.46

    Fazio domanda a Rohrig se are questo film ha cambiato il suo sguardo sulla Shoah. “Ho scritto due libri sull’Olocausto, la mia realtà interiore non è stata modificata. Ho ‘lottato’ con questo argomento per decenni. Non è cambiata la mia vita, ma mi ha permesso di incontrare nuovi amici, di questo sono grato”.

  • 20.49

    Nuova scena del film, quella cruciale per il protagonista. Interviene Lerner: “questo film è uno sforzo di elevazione. È un’opera d’arte, non so spiegarne la particolarità del racconto. È uno sforzo di umanizzazione dove è più impensabile. Credo che questo film ci racconti moltissimo del mondo di oggi: siamo alla vigilia della giornata della memoria che io ribattezzo la giornata degli smemorati, ma intanto qui è un film nel quale c’è il sorriso, c’è il valore di un’infanzia…” La ‘polemica’ di Lerner non viene stranamente sopita da Fazio.

  • 20.52

    “Credo che ci siano analogie impressionanti nel modo in cui i governi affrontano il problema dei fuggiaschi oggi, come ottant’anni fa. Gli ebrei scappavano e i governi non sapevano come fare… Sappiamo che cosa è accaduto dopo. Ti dico solo, ad oggi, per fare due -tre miglia in canotto, la tariffa è di 2500 euro che diamo ai criminali delle mafie degli scafisti e intanto facciamo dei vertici per stabilire che i migranti sono troppi o non sono troppi. Ho parlato con sopravvissuti alla Shoah chiedendo il permesso di ‘strumentalizzarli’, so che le dimensioni della tragedia non sono paragonabili, ma l’indifferenza di ritenerlo un problema che non ci riguarda, beh, mi fa dire che stiamo celebrando la giornata degli smemorati”. Cosa avevo detto prima sulla retorica? Bene, si sono sfogati adesso.

  • 20.54

    L’ultima parola è di Géza Rohrig. “Dobbiamo ricordare tutto. In virtù della memoria di queste persone, non possiamo dimenticarci. È importante stare assieme una volta l’anno per non tradire.” E dopo gli applausi per gli ultimi interventi, pubblicità.

  • 21.00

    Mentre lo streaming Rai si diverte a saltare, Fazio torna ad introdurre due nuovi ospiti: Paolo Virzì e Giuseppe Tornatore per ricordare Ettore Scola (e non per presentare i loro film). “Stiamo facendo finta di non essere tristi” commenta Fazio.

  • 21.03

    Tornatore: “era tradizione che la prima copia del mio film la facessi vedere a Ettore e a Francesco Rosi”. È stato così anche per l’ultimo, La Corrispondenza.

  • 21.13

    Nei ricordi dei due registi, Ettore Scola è ovviamente “un maestro” in grado di giocare in sottrazione. Vengono mostrati spezzoni de La famiglia e de Una giornata particolare. Fazio ricorda di avere avuto una complice nella figlia di Scola, Silvia, durante le sue ospitate a Che Tempo Che Fa, e la introduce in collegamento telefonico.

  • 21.16

    “Tutto veniva filtrato con la lente dell’ironia… Nella vita non avevamo mai parlato del suo funerale, della sua post mortem. Abbiamo pensato che il modo migliore di salutarlo fosse facendogli una festa. Lui ironizzava su tutto e anche sulla sua morte, una frase ricorrente era ‘eh non lo so, sto aspettando che intercorra la morte’. Un modo di ironizzare sulla morte che fa parte della vita è stato un insegnamento fondamentale” spiega la figlia Silvia. Come spiegherebbe suo padre ad un ragazzo?, chiede Fazio. “Mio padre è stato un uomo generosissimo di sé perché aveva una grande passione per il proprio paese, per la propria gente, per la gente più semplice. Viene da quello l’impegno a cambiare le cose”.

  • 21.22

    “I film di Scola sono proprio comici, suggeriscono qualcosa di più. È stato un grande raccontatore di personaggi femminili quando le donne erano perlopiù dei soggetti da appetiti…” spiega Virzì. Tornatore ammette di voler copiare l’abilità nel costruire i dialoghi tra i suoi personaggi.

  • 21.25

    “Fateli bene i film, tanto la fatica è la stessa” disse Ettore Scola durante una sua partecipazione a Che Tempo Che Fa. E con queste parole si chiude l’omaggio al regista, decisamente soporifero.

  • 21.26

    Luciana Littizzetto pre-pubblicità dice di aver avuto un piccolo incidente nella mensa della Rai e di aver trovato una somiglianza tra Flavio Caroli e Ringo Starr.

  • 21.33

    Ri-segnaliamo che lo streaming Rai non vuole saperne di funzionare correttamente. Intanto Lucianina ci parla di Ogliastro, un paese del Cilento di 2000 anime dove vogliono erigere una statua di Padre Pio di 85 metri. Luciana propone di costruire una statua di Alessandro Del Piero alta 100 metri così incentivano il turismo.

  • 21.40

    Sul take away vegetariano “Bio c’è” aperto dal cardinal Bertone sono un poco svenuta.

  • 21.42

    Si passa alle unioni civili, cavallo di battaglia di Lucianina: “Al #familyday preti e leader risposati o divorziati dicono com’è bella la famiglia tradizionale”. Ci sta l’ovazione in studio.” E continua: “Dicono che sia una legge incostituzionale, ma nel 1948 i gay li chiamavano f*oci, a meno che tu non sia un allenatore di calcio”. Di cosa abbiamo paura, chiede Lucianina. “non si può chiamare matrimonio, non si può chiamare famiglia… l’espressione ‘formazione sociale’, ma che espressione è? Sembra uno stage per tornitori…”

  • 21.46

    La stepchild adoption “sembra una cosa tipo rumba fitness. In Italia quando non sappiamo come chiamare una roba la chiamiamo in inglese”. Littizzetto scatenata, stasera, e per fortuna sembra aver ritrovato smalto.

  • 21.47

    Infografica sui diritti civili in Europa. Luciana spara a zero: “la legge sul divorzio passò perché ai politici interessava tantissimo. Io ho trovato una soluzione: che l’omosessualità dilaghi in Parlamento. Che Salvini si innamori di Alfano, che La Russa prenda una scuffia per Bersani. A quel punto vedrai che fanno una legge sulle unioni civili.. e se Ruini dice qualcosa gli dicono che rimettono l’Iva sugli immobili. Solo un Montecitorio gay ci può salvare”

  • 21.49

    A Presa Diretta Iacona parlerà proprio di unioni civili: ottimo traino costruito da Lucianina, almeno per stasera ha mostrato di essere più carica del solito. Appuntamento alla prossima settimana!

Che Tempo Che Fa si presenta a fine gennaio con una puntata tesa e densa di argomenti intensi, come la Shoah e le unioni civili: argomenti che non lasciano affatto indifferenti, come mostrano diverse polemiche fiorite naturalmente su Twitter. Gad Lerner esagera un po’ e “strumentalizza”, come lui stesso ammette, l’Olocausto per accostarlo alle tragedie dei migranti, mentre Géza Rohrig ha l’aria di uno che passa per promuovere il suo film anche se non vorrebbe farlo, ma solo mandarti al cinema a vederlo.

Una scatenata Luciana Littizzetto sulle unioni civili ci mostra come, quando parla di temi sociali a lei cari, la comica torinese riesca ancora ad essere graffiante e non scontata come spesso le accade nelle puntate della trasmissione.

Più noioso l’omaggio a Ettore Scola affidato a Giuseppe Tornatore (che torna a due settimane dall’ospitata promozionale per il film La Corrispondenza) e Paolo Virzì, che poco riescono a offrire al ricordo del regista scomparso qualche giorno fa. Divertente l’apertura da “giallista d’arte” di Flavio Caroli per parlare di un furto di 17 opere avvenuto a novembre a Verona e messo sotto silenzio.

Che Tempo Che Fa torna in diretta il 24 gennaio 2016 su Rai 3 e su Blogo a partire dalle 20.10. Nel tradizionale appuntamento domenicale di Fabio Fazio, le interviste restano il fulcro della trasmissione tra le più apprezzate e longeve della rete.

Che Tempo Che Fa | Diretta 24 gennaio 2016 | Ospiti

A Che Tempo Che Fa si anticipa la giornata della memoria con il commento del giornalista e conduttore televisivo Gad Lerner e con la presenza dello scrittore e attore Géza Rohrig, protagonista assoluto del film Il figlio di Saul di Làszlò Nemes che ha vinto il Gran Premio della Giuria a Cannes 2015 ed è candidato agli Oscar 2016 come Miglior Film straniero.

Spazio anche al ricordo di Ettore Scola, il grande regista scomparso la scorsa settimana: in studio ad omaggiarlo ci saranno Giuseppe Tornatore e Paolo Virzì. L’apertura della puntata è affidata allo storico e critico d’arte Flavio Caroli.

Ospite musicale della serata è Francesca Michielin che dal vivo eseguirà Lontano, singolo tratto dall’Ep Nice to meet you acoustic live solo, in uscita il prossimo 30 gennaio 2016 prima della sua partecipazione a Sanremo.

Ad introdurre gli invitati sempre Filippa Lagerback, mentre la chiusura di puntata è affidata alla collaudatissima Luciana Littizzetto.

Che Tempo Che Fa | Diretta 24 gennaio 2016 | Come seguirlo in tv e in streaming

Che Tempo Che Fa è l’appuntamento dell’access prime time e della prima serata della domenica sera di Rai 3, in onda dalle 20.10 alle 21.45 circa. E’ possibile seguirlo in diretta e in live streaming web sul portale Rai.Tv. La puntata di Che Tempo Che Fa è visibile anche grazie al servizio Rai Replay per i 7 giorni successivi alla messa in onda.

Che Tempo Che Fa | Diretta 24 gennaio 2016 | Second screen

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