Sanremo 2016, Aiart polemica sui costi. E su Elton John….
L’Associazione Spettatori Onlus affila le unghie contro il Festival di Sanremo di Conti.
“Sanremo dura fin troppo. Quanto costerà?”
Questo si chiedeva l’Aiart qualche settimana fa, in attesa di conoscere costi e ricavi del Festival di Sanremo 2016, il secondo dell’era Conti. In una nota stampa, infatti, il presidente dell’Associazione, Luca Borgomeo, esprimeva il desiderio di
“sapere quanto costerà la nuova edizione di Sanremo. Cinque giorni di spettacolo sono eccessive (sic!) per qualsiasi kermesse, anche per Sanremo, una manifestazione che ha fatto il suo tempo e andrebbe rivista se non altro per la sua lunghezza. Addirittura cinque giorni che sicuramente comportano un investimento non indifferente per il servizio pubblico, a fronte di ascolti che negli anni sono andati calando”.
Evidentemente i dati di ascolto dell’edizione 2015, tra i più alti degli ultimi 10 anni, non sono bastati a rincuorare il presidente dell’Aiart, così come non ha evidentemente fatto presa il bilancio in attivo controfirmato dal direttore di Rai 1 al termine di Sanremo 2016.
Proprio in questi giorni, però, sono circolate le previsione di costi e ricavi di Sanremo 2016, con un guadagno atteso di 6 mln di euro. Se così dovesse andare, la Rai confermerebbe l’intenzione di guadagnare dal suo evento di punta e non di perderci, come successo fino a qualche anno fa.
Nel frattempo il clima di Sanremo è riscaldato dalla presenza di Elton John all’Ariston, addirittura accompagnato dal marito, David Furnish, che potrebbe godersi l’esibizione della sua metà dalla platea. Dopo Conchita Wurst ospite di Sanremo 2015, un altro ‘ferale colpo’ all”eterosessualità’ del Festival, quindi. Mentre si alzano gli scudi sull’opportunità di una tal presenza proprio nei giorni in cui il Parlamento discute e vota il ddl Cirinnà (il Parlamento, non il bar dello sport…), in tempi non sospetti l’Aiart lamentava già la“troppa enfasi sui matrimoni gay, forse riflesso anche di una campagna mediatica senza precedenti. La famiglia tradizionale va difesa anche sui mass media”,
richiamando i mass media
“e soprattutto la tv a rendere conto della bellezza di tante famiglie normali”,
come si legge in una nota del 12 gennaio scorso dell’Agenzia LaPresse.
E noi siamo in attesa delle reazioni delle varie associazioni a difesa della ‘normalità’.