Sanremo 2016, come sarà la scaletta della finale anti Juve-Napoli?
Come sarà la scaletta della finale di Sanremo 2016 per contrapporsi alla più importante partita di stagione in Serie A? Cosa avranno pensato, Claudio Fasulo e compagnia autoriale, per contrastare – o almeno contenere i danni?
Per la prima volta, il Festival di Sanremo si trova in controprogrammazone imprevedibile, un match scudetto come questo Juventus-Napoli. Ci sarà almeno una parte del target di telespettatori che si sovrapporrà, inutile girarci attorno. Quindi, è lecito immaginarsi che la squadra autoriale del Festival si stia dando da fare per contenere i danni (il damage control è evidentementeuna delle cose che riesce meglio a questo gruppo di lavoro).
Un assaggio di quel che potremo aspettarci l’ha già dato Conti ieri, durante la quarta serata.
Primo: torna l’anteprima con il medley di tutte le canzoni che hanno vinto il Festival «visto che è piaciuta così tanto», ha spiegato Conti.
Secondo: il vincitore fra i giovani, Francesco Gabbani, aprirà la serata: «di solito il vincitore dei giovani canta tardi», ha aggiunto il conduttore, sottolineando ancora una volta come si voglia puntare sulle nuove leve.
Due mosse ineccepibili, che però aiutano a centrare un obiettivo importante: tirarla un po’ per le lunghe.
Poi c’è da rivedere i big a rischio eliminazione, chiudere il televoto, fare la classifica con suspense per l’eliminazione, quindi rivedere in RVM tutti e sedici i big rimasti in gara per poi riaprire il televoto che va spiegato.
Con buona approssimazione, a questo punto un 20 minuti buoni di primo tempo di Juve-Napoli se ne andrà. Magari anche 25 se si inizia con leggero sforo del tg. Mezz’ora con la pubblicità? Lo scorso anno iniziarono a cantare addirittura alle 21.20 (se facessero la stessa cosa, saremmo già al 35′ del primo tempo).
Poi bisognerà presentare la Raffaele. Che farà un altro personaggio? Oppure se stessa? Vedremo (qui si dice il Ministro Boschi, ma anche una Virginia nei panni di Virginia non ci dispiacerebbe). A questo punto, però, bisogna che qualcuno canti, per forza di cose.
Ci sono due possibilità: o mandare al massacro dell’oblio calcistico il cantante che è stato appena ripescato, oppure puntare su un target che magari la partita non la guarda proprio e quindi infilarci i cantanti dei talent (che in effetti hanno già aperto altre serate). Due canzono al massimo, e siamo al fischio di Orsato.
Ora, è chiaro che lo staff del Festival dovrà sperare che la partita non sia in bilico. Ma sperare non aiuta a far bene e Conti lo ha detto chiaramente, che si immaginano tutti gli scenari negativi possibili.
Nell’intervallo fra primo e secondo tempo che si fa? Qualche idea: dentro Madalina Ghenea supersexy per tener lì un po’ di ormonosi, poi magari un Clementino che si becchi anche pubblico di Napoli che scanala nervosamente in attesa che il match ricominci.
Il secondo tempo lascia poco spazio all’immaginazione, ma di sicuro non vedrà sul palco dell’Ariston Rocco Hunt, che sarà perfetto a fine partita, comunque vada. Bolle ce lo si può giocare presto, per sperare di intercettare un po’ di pubblico femminile, e invece Renato Zero dovrebbe andare dopo la fine della partita.
Cristina D’Avena si può tranquillamente piazzare a metà del secondo tempo (un’altra ipotesi potrebbe essere collocarla in testa per allungare il brodo, ma mi pare poco praticabile).
Insomma, si può fare. Del resto, l’anno scorso, alle 22.45 avevano cantato solamente 5 big e stava per esibirsi Il Volo.
Qualcuno, probabilmente, non vorrebbe essere nei panni di Fasulo & C. A noi, invece, sembra una sfida particolarmente divertente, soprattutto considerato com’è andato il Festival fino a questo momento: comunque vada, c’è un evento importantissimo contro la finale a fare da paracadute e non c’è proprio nulla da perdere.
Per questo ci siamo divertiti a provare a immaginare cosa faremmo noi.