Le Iene, 28 febbraio 2016: Tutti i servizi

Inizia la puntata. Miriam Leone è stata vestita dalla costumista di Barbara d’Urso. Altrimenti quella scollatura non si spiega.

Volo tiene a mettere in chiaro subito una cosa: sì, si è fatto sia la Leone che la Cucciari. Gli piacerebbe, mi sa.

Il primo servizio è di Gaetano Pecoraro. Parla con Vincenzo che racconta la triste fine di suo figlio Nino, cacciatore di latitanti. Il padre nel 1989 ha visto un paio di sicari sparare al figlio e alla moglie. Sono entrambi morti sul colpo.

Mentre lo streming, come al solito, fa i capricci, la storia prosegue. Praticamente sono implicati latitanti immanicati coi servizi segreti e gentaglia legata alla mafia. Tra cui un tale “Faccia da mostro”, sfregiato.

Pecoraro va a parlare con questo Faccia da Mostro che respinge ogni accusa. “I tuoi occhi sono un po’ strani”, gli fa notare la Iena.

“E quindi chi è stato? Chi è il mandante?”. Tutte domande che sembrano essere destinate a restare senza risposta.

Pubblicità

“Bisogna mettere mano alle adozioni e anche sbrigarsi un attimo”. Simona Ventura sul ddl Cirinnà.

“All’Isola ci vai per l’amore dell’Isola, mica per soldi. I soldi portano sfiga quindi non me ne interesso. Non so quanto mi daranno”. Se vabbè.

“Non andrei mai alla Playa Desnuda, piuttosto mi faccio squalificare!”. E poi: “Io ho 50 anni e sono contenta di averli”.

Simona entra in studio con Pellizzari e Volo sulle note dello stacchetto storico dell’edizione del 1998.

“Sono Simona Ventura e faccio ancora la mia porca figura!”. Questo il benvenuto di SuperSimo. E poi si va di battutacce tra i tre. E sono battutacce che, ragazzi, fanno ridere. Ridate la conduzione a questi tre. Subito.

Pellizzari: “Oh c’è già l’hashtag: #SimoNonUscirle!”

Jenissima, Lillo e Greg. Con Andreotti, pure. Avete presente quando le Iene facevano ridere fortissimo?

Reportage di Cizco dal Brasile sul virus Zika che colpisce soprattutto donne incinte provocando microcefalia nei nascituri.

Questo virus si trasmette tramite punture di zanzare. Cizco va nelle favelas a intervistare alcune donne incinte, molto preoccupate.

Una dottoressa è molto allarmata: “Qui le persone hanno l’acqua corrente due volte l’anno”.

Poveri bimbi. Cizco intervista le mamme, tutte giovanissime, di bambini affetti da microcefalia a causa della Zika. Molte dicono di non essere state informate delle consugenze di questo virus sui loro figli.

“Se Dio mi ha dato un figlio così vuol dire che merito un figlio così”.

Servizio di Sabrina Nobile su Cicciolina accusata di truffa per il morso di un cane (che forse non c’è mai stato). Il medico a cui si è rivolta non è un medico vero. E il suo avvocato tiene a precisare, prima di tutto, che sta per recitare nel remake nostrano de L’Avvocato del Diavolo.

Pubblicità

Mauro Casciari ci parla di espropri.

Casciari arriva fin dal sindaco di Civitanova Marche per dirimere la matassa. Ci sarebbero in ballo più di 600mila euro che spetterebbero a una famiglia espropriata per errore. Ma forse questo non succederà mai per la cara vecchia burocrazia…

Pubblicità

Nadia Toffa torna a Trieste dove una ferriera sta facendo preoccupare gli abitanti a causa dei fumi tossici che emette.

Insomma, dopo il primo servizio di Nadia Toffa non è cambiato proprio nulla, pare. Anzi la situazione sarebbe addirittura peggiorata.

L’ingegnere che aveva parlato con la Toffa ora si nega alla sua richiesta di incontrarlo. Chissà come mai…

L’invenzione della moda. Servizio di Enrico Lucci sulla settimana della moda.

Scarpe, pigiami e materiali sperimentali discutibili. Lucci ci va a nozze.

“Ma ci facciano una pompa a tutti!”, questo il commento di un povero automobilista milanese in coda perché una fashion blogger sentiva il bisogno di farsi scattare una foto in mezzo alla strada.

Pubblicità

L’esercito dei dipendenti comunali. Servizio di Giulio Golia.

Siamo a Comitini, il paese dei dipendenti comunali. A fare gli onori di casa è il signor Nazzareno. Parla di scorregge. E di come gli anziani locali vadano a turno in entrambi i bar del paese per non creare problemi.

L’oculista che è meglio non vedere. Servizio di Andrea Agresti.

Sfruttati a un euro e mezzo all’ora. Servizio di Luigi Pelazza nei campi della Sicilia.

Ovviamente chi accetta di lavorare a queste condizioni è disperato. Reclutati al mattino prestissimo per una giornata intera e domani chissà “ma almeno il lavoro prima non c’era e adesso nì”.

2500 euro guadagnati ogni giorni dai datori di lavoro contro le 150 euro date ai braccianti in totale. Praticamente un affare. Non esattamente lecito, però.

Pubblicità