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Amici 15, J-Ax, la necessità di giustificare ogni scelta televisiva… e il business

Evoluzione culturale, desiderio di rivalsa, voglia di mettersi in gioco: è davvero tutto qui?

pubblicato 1 Marzo 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 03:59

J-Ax sarà uno dei quattro direttori artistici della fase serale della quindicesima edizione di Amici, il talent show di Maria De Filippi.

La sua designazione era nell’aria da tempo, considerati sia l’addio polemico a The Voice, che il rapper milanese ha umiliato pubblicamente con una battuta al vetriolo ma oggettivamente e desolatamente veritiera (“The Voice? È quel talent in cui cantanti che sperano di realizzare dischi di successo giudicano talenti musicali che i dischi di successo non li venderanno mai”), che il feeling con Maria De Filippi, già mostrato davanti alle telecamere durante la prima puntata dello show di Rai 2, Sorci verdi.

J-Ax, nel 2014, quando decise di approdare come coach di The Voice al posto di Riccardo Cocciante, pubblicò un lungo post sulla propria pagina ufficiale Facebook , spinto da un’impulsiva necessità di giustificare questa sua scelta, così apparentemente difforme dal suo passato artistico, dinanzi ai propri fans.

All’epoca, il rapper milanese parlò di svolta nei talent show e di desiderio di adeguarsi al cambiamento (“Brava Maria De Filippi che ha creduto in Moreno, iniziando una trasformazione epocale nel mondo dei talent. I tempi cambiano, i vecchi guardano. Io voglio fare parte del cambiamento”), di totale libertà di espressione che non avrebbe snaturato il proprio pensiero e voglia di portare in tv artisti diversi dalla massa (“Bisogna portare in tele la roba seria e demolire il muro composto da migliaia di cantanti da piano bar”).

Argomenti validi, nulla da eccepire.

Ciò che è certo è che J-Ax fece sicuramente più bella figura di tanti artisti schizzinosi che hanno denigrato i talent show in molteplici interviste, per poi prostrarsi alla loro potenza mediatica.

In occasione dell’ufficializzazione di J-Ax ad Amici, il rapper 43enne ha pubblicato un’altra bella pappardella corposa, sempre sulla propria pagina ufficiale Facebook, dalla quale si denota, anche in questo caso, un bisogno implicito di giustificarsi per qualche cosa.

Anche in questo caso, infatti, J-Ax ha parlato di rivalsa e di evoluzione dei tempi (“Voglio essere onesto con voi: 5 anni fa non avrei mai fatto questa scelta. Ma 5 anni fa non me l’avrebbero nemmeno offerta”) e della solita voglia di rimettersi in gioco, sottolineando puntualmente lo status di “ultimo” o emarginato (“Ho voluto mettere in gioco i miei pregiudizi e rimettermi in gioco davanti all’Italia per l’ennesima volta perché, di solito, l’opinione di un signor nessuno della provincia come me non viene ascoltata, ma strangolata”).

Il capolavoro di questo messaggio, però, è il paragone ivi contenuto che andiamo ad analizzare.

Secondo J-Ax, la Legge Cirinnà è il risultato di sforzi di cantanti pop dichiaratamente omosessuali come Tiziano Ferro:

Come avete visto è stata approvata qualche giorno fa una legge sulle “unioni civili”. Non è quello che la comunità LGBT, e gli italiani che capiscono che l’amore è uguale per tutti, volevano. Ma 5 anni fa una legge del genere non sarebbe stata possibile. Siamo arrivati a questo punto grazie al coraggio anche di icone pop come Tiziano Ferro.

(le battute sull’erba sono scontate…)

Considerato ciò, J-Ax è pronto a fare la rivoluzione, contaminando, come ha scritto lui, “programmi guardati dall’Italia vera” come Amici, appunto.

Un esempio frivolo di rivoluzione dall’interno, non molto amata da Salvador Allende…

Vogliamo, però, aggiungere un particolare e cercheremo di farlo senza involgarire il discorso.

In questi messaggi, J-Ax non cita mai la sua etichetta discografica, la Newtopia, fondata con Fedez nel 2013.

La scelta di J-Ax è stata coraggiosa, indubbiamente: slegarsi dalla logica delle major per produrre i propri progetti discografici in totale libertà creativa e anche amministrativa.

Newtopia e talent show, fino ad ora, sono andati a braccetto: J-Ax coach o direttore artistico di due edizioni di The Voice e ora di Amici, Fedez giudice di due edizioni di X Factor, Denny LaHome, concorrente della dodicesima edizione di Amici, andato lì praticamente per pubblicizzare un disco già pronto, Lorenzo Fragola e Madh, usciti da X Factor per approdare a Newtopia (questi ultimi non appaiono più nel roster presente sul sito).

Insomma, sono molto interessanti i discorsi sull’evoluzione culturale, sono commoventi i ricordi di vita vissuta da emarginato, però, scritto in parole più che povere, c’è una baracca da portare avanti…

Sui social network, l’equilibrio è precario: un passo falso non si perdona.

E’ ovvio che parlare di rivoluzione e di rivincita personale sia molto più trendy e acchiappalikes piuttosto che intavolare freddi discorsi di imprenditoria e di soldi.

Ciò spiega il fatto che J-Ax non ammetterà mai che il suo avvicinamento alla tv è dovuto soprattutto alla necessità di portare avanti una label indipendente.

Nel fare business (e Tina Cipollari non c’entra niente), però, non c’è nulla nel quale vergognarsi, soprattutto se si fa in buona fede.

Basta dirlo onestamente.

Tutto qui.

Amici di Maria De Filippi