Bignardi a Rai3, Codacons minaccia esposto per maxi-compenso
I 280.000 euro, presunto compenso di Daria Bignardi per la Direzione di Rai3, sono finiti nel mirino del Codacons
L’insediamento di Daria Bignardi alla direzione di Rai3 sta creando una polemica al giorno. Dopo il polverone sollevato da alcuni rumors, che volevano la sua cancellazione di colonne portanti della rete come Report e Presa Diretta oltre che del crollato Ballarò (ma noi di Blogo abbiamo smentito tutto), arrivano anche le contestazioni economiche.
Il Codacons ha, infatti, minacciato un esposto alla Corte dei Conti contro il mega-compenso che l’ex conduttrice percepirà come direttrice di Rai3. Il Fatto Quotidiano parla di 280 mila euro annui, cifra che sfora il tetto di 240 mila euro disposto dalla legge per i manager pubblici.
Sempre secondo Il Fatto quotidiano questo divieto sarebbe stato aggirato dalla Rai grazie al fatto di aver emesso a maggio scorso un bond da 350 milioni di euro (dal 2011 si escludono le controllate dallo Stato nel caso in cui viene emesso tale titolo di debito). Da qui la richiesta dell’associazione dei consumatori:
“Chiederemo alla Corte dei Conti di verificare i contratti Rai riservati a nuovi direttori di rete, e accertare se i compensi stabiliti siano compatibili non solo con le norme vigenti, ma anche con le necessarie politiche di tagli e spending review che hanno investito negli ultimi anni l’azienda pubblica. Crediamo che sugli stipendi di dirigenti e manager Rai sia necessaria una attenta valutazione e una pronuncia dei giudici contabili sulla congruità degli stessi”.
E dire che la Bignardi sembrava aver trovato la sua pace professionale come scrittrice appartata, al punto che persino la diretta televisiva era diventata una routine faticosa per lei. Ora di certo i suoi trascorsi dirigenziali non fanno annoiare il pubblico televisivo.