Home Domenica In Antonio Campo Dall’Orto: “Basta Il dono, Così lontani e cronaca nera a Domenica in”

Antonio Campo Dall’Orto: “Basta Il dono, Così lontani e cronaca nera a Domenica in”

Il nuovo Direttore Rai ha cominciato con il repulisti: via i programmi flop di Giancarlo Leone e un segmento di Domenica in

pubblicato 6 Marzo 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 03:49

Si preannuncia l’ennesima inversione di tendenza per Salvo Sottile a Domenica in. Il giornalista era stato chiamato da Maurizio Costanzo per dedicarsi soprattutto alla sua specialità, la cronaca nera. Nelle ultime settimane il suo spazio era già stato sacrificato e il cronista si è trovato a “familiarizzare” sempre più con l’intrattenimento, seppur rigorosamente affiancato a Paola Perego. Ora è arrivato un diktat preciso per il neo-ballerino del sabato sera di Rai1. Il Dg Rai Antonio Campo Dall’Orto ha sentenziato, infatti, sulle pagine de La Repubblica:

“Da domenica prossima non ci sarà più la cronaca nera dentro Domenica in. E’ una scelta che ho concordato con Andrea Fabiano e che pagheremo in termini di ascolti, ma è questo che intendo quando dico servizio pubblico”.

Nel repulisti di Dall’Orto è prevista la cancellazione di un genere televisivo su cui molto aveva puntato, senza troppo successo, Giancarlo Leone:

“Non rivedrete più su Rai1 programmi di emotainment. Non ci saranno Il dono, Così lontani così vicini o, su un altro fronte, Ti lascio una canzone”.

In compenso Dall’Orto sottolinea i punti di forza della sua nuova linea:

“La direzione creativa, quella digitale, l’avvento di una figura che non c’era mai stata come quella del direttore editoriale affidata a Carlo Verdelli. La Rai diventerà una Media Company. Entro un anno Rai1 Rai2 e Rai2 trasmetteranno in hD, Rai4 già lo fa. La Rai sarà più forte e più indipendente, i cambiamenti si vedranno. Per ora servizio pubblico è comprodurre Fuocoammare, il documentario di Gianfranco Rosi sui migranti a Lampedusa Orso d’oro a Berlino. Stiamo comprando i diritti della pay tv in modo da poterlo trasmettere in autunno su Rai3 in una serata a tema. Anche all’uso della rete penso in tanti sensi: The Voice è partito bene, ma ha la necessità di trasformarsi in un evento costante. Deve avere l’ambizione di esondare rispetto alla tv. In questo mi ha rinfrancato Sanremo: 2 milioni e 700 mila tweet. Carlo Conti l’ha fatto benissimo e lo ha fatto crescere soprattutto tra i giovani”.

Quanto alla polemica del compenso della Bignardi, Dall’Orto dichiara:

“Operiamo in un mercato estremamente competitivo, dove le competenze sono il vero fattore di successo. Nonostante questo abbiamo deciso di ridurre i compensi delle posizioni apicali. Chi è entrato adesso guadagna meno dei suoi predecessori. E facciamo contratti tempo: tre anni”.

E i talk show in crisi?

“Devono ideare nuove formule, così come ha fatto Fazio che ha trovato una chiave leggera e divertente al sabato.Serve un’interlocuzione tra le persone pulita, che smetta di essere troppo rissosa, e devo dire che in Rai il linguaggio oggi è molto più compensibile”.

Infine ci sono i telegiornali (“ora lavoriamo al prodotto e in qualche mese sceglieremo le persone che meglio lo rappresentano”) e lo sport (“a Rai Sport non sarà facile portare quella dimensione di racconto che abbiamo in mente e dobbiamo imparare a usare meglio le immagini che abbiamo”). A tal proposito sono in arrivo 4 puntate di Sfide, il programma di Simona Ercolani, sugli Europei e 8 sulle Olimpiadi.

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