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L’Arena, Giletti ‘apre la busta’ come la De Filippi (e riceve i complimenti di Salvini)

Massimo Giletti si occupa dei criteri di assegnazione delle case popolari e L’Arena si trasforma in un tribunale.

pubblicato 6 Marzo 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 03:49

“Tra poco apriremo il ledwall e vediamo se c’è l’ospite previsto…”

Così Massimo Giletti dà inizio a un’infuocata puntata de L’Arena incentrata sulle storture dell’assegnazione delle case popolari dell’Ater a Roma, tutta sul caso di un avvocato che vive in una villetta di tre piani di 140 mq a San Saba, zona centrale di Roma, con un affitto di circa 130 euro al mese.

L’avvocato, di cui si fa il nome, è stato raggiunto nei giorni scorsi da un inviato de L’Arena e sarebbe dovuto essere ospite in studio, ma la puntata si apre con la ‘suspense’, molto in stile C’è Posta per Te: l’abbiamo mandato a chiamare, ma l’ospite sarà venuto?

Alla fine dietro al ledwall c’è il legale dell’avvocato che cerca di spiegare il caso del suo assistito. Si evita la sedia vuota, ma ‘l’effetto busta’ funziona.

La puntata si scalda nella ricostruzione della vicenda di questo avvocato, ormai anziano e che ci vive con la figlia invalida al 1000%, che è subentrato nel 1991 in questo alloggio popolare in cui viveva con lo zio e che da quella casa non è mai uscito perché, a detta del legale e del rappresentante dei condomini Ater, ne ha sempre avuto i requisiti di legge, pur avendo – a detta de L’Arena – un reddito di 200.000 euro e diverse proprietà, immobiliari e non. Il caso di questo avvocato è stato seguito da L’Arena dal 2012/2013: a quanto pare non è stato proprio cristallino nelle proprie autocertificazioni e ci sia di mezzo una separazione dalla moglie decisa più per utile che per reali problemi matrimoniali. L’avvocato, da parte sua, sfodera un uso dei congiuntivi fantozziano: “Se ne vadi” è il suo cavallo di battaglia. Già fuochista delle Ferrovie dello Stato ha poi preso la laurea in legge, e immaginiamo si sia anche abilitato, visto che viene registrato un reddito dalla sua attività legale.

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Il dibattito si scalda, con un Giletti in perfetto stile PM – sudato per l’indignazione – e un avvocato difensore scalzato dalla rappresentante dell’ATER, una vera ‘pasionaria’.

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Appassionato nella sua arringa anche Giletti:

“A me tutto mi potranno dire di tutto, ma non che non lotto per quel in cui io credo. Io accetto tutto nella vita, ma non di essere preso in giro. Poi prendo anche i confronti, ma le regole vanno rispettate”

dice Giletti al termine del blocco.

Il tutto si svolge con l’approvazione di Matteo Salvini – proprio ieri ospite della puntata trasmessa di C’è Posta per te – in collegamento con lo studio, che saluta Giletti lodando l’impegno de L’Arena, vero esempio di servizio pubblico.

“La regione Lazio deve cambiare questa fottutissima legge!”

si indigna anche Salvini, con tanto di colloquiale turpiloquio.

Immagino che non cambierà idea quando Giletti si occuperà di qualche malaffare sopra il Rubicone.