L’Isola dei Famosi 11 è “Troppo Frizzante”
Boris doveva essere una parodia. Invece c’è chi ha preso appunti…
Sarà che è tarda notte, sarà che non riesco a prendere sonno.
Questa sera mi sono inflitta, pur non dovendola seguire per lavoro, la prima puntata de L’Isola dei Famosi 11, un po’ per fare compagnia a un collega, un po’ perché l’approdo di Simona Ventura in Honduras non me lo sarei persa per nulla al mondo.
Durante le quattro ore di diretta ho avuto un perenne senso di déjà-vu, senza riuscire però a ricollegare di preciso cosa mi ricordasse quello che stavo guardando. Certo, c’era l’ossessione per il nud0 (di cui vi abbiamo già doviziosamente reso conto qui) pur senza Rocco Siffredi, c’erano gli spoiler (telefonatissimi) di zia Mara Venier che si è prodigata in siparietti talmente scritti (male) che gli autori ti veniva quasi voglia di abbracciarli. C’era una bionda (la Bonas di Avanti un altro, ndr) che pareva tale e quale alla Caniggia dello scorso anno ma talmente sciapita e fastidiosa da non riuscire ad impensierire nemmeno Francesca Cipriani, nell’edizione precedente inviperitissima via Twitter nei confronti della bombastica figlia del calciatore ora naufragata nell’oblio.
Ma c’era qualcosa di più.
Sarà che in questi giorni mi sono rivista su Netflix tutto Boris, stagione 1, 2 e 3 di fila. Sarà che qui si parla di Isola dei Famosi, non di fiction, ma sarà anche che nella terza stagione il regista Ferretti decide di cedere alla “concorrenza” (aka Mediaset) e vola a Milano per girare una sit com coi comici di punta della rete, Troppo Frizzante.
Sarà che questo progetto, quello di Troppo Frizzante, non va in porto perché Ferretti, seppur abituato a girare Occhi del Cuore, una tremenda fiction ambientata in un ospedale con attori cani, buchi di trama e qualsiasi tipo di nefandezza catodica possibile e immaginabile, non riesce a concepire nemmeno l’idea di firmare qualcosa di tanto brutto. Perché in Troppo Frizzante gli attori, i comici di punta della rete, non recitano una parte ma si limitano a ripetere gli slogan che li hanno portati al successo in modo completamente avulso dalla trama. Trama che naturalmente non c’è perché nessuno ha sentito l’esigenza di scriverla, data la presunta forza di quelle battute, di quei tormentoni che si alternano in parvenze di dialoghi surreali, autoriferiti e pretenziosi. In poche parole, se mi passate il francesismo: non ci si capisce una cippa.
Ed è stato proprio questo il mio déjà-vu, quello che mi ha tormentata per quattro ore di diretta. Davanti a un cast, fatta salva Simona Ventura, composto per la maggior parte da illustri sconosciuti più sconosciuti che illustri, la prima puntata, in un mondo decente, poteva servire per fare le presentazioni ufficiali, per abbozzare delle dinamiche seppur embrionali, per accennare, in definitiva, non dico una trama ma se non altro dei contenuti.
Però, lungi dal pensare che un programma come L’Isola dei Famosi serva a illuminare sulla vita, l’universo e tutto il resto, nessuno ha pensato di scriverli, questi contenuti.
Quindi abbiamo visto la fantomatica linea comica interpretata da Enzo Salvi costretto a ripetere tanto ossessivamente quanto tragicamente a sproposito il suo (vecchio) tormentone, Mamma mia come sto ad ogni inquadratura. E come sta lo si è potuto evincere chiaramente quando è finito, durante una prova durata solo una manciata di secondi, senza slip. Poi c’erano le tre fanciulle desnude, aka la Bonas di Avanti un altro, una certa Gracia modellona fiera del proprio lato b, e Gloria (o Patricia?) Contreras di The Lady 1 e 2. Anche in questo caso, ogni tentativo di dialogo è stato soffocato da gag estemporanee e prive di qualsiasi senso. Perché se la Marcuzzi chiede a una del trio: “Di dove sei?” e quella comincia a “intonare” la sigla di Occhi di Gatto insieme alle altre due, voglio dire, si è deciso di abortire ogni livello di comunicazione sul nascere. E a me, da casa, resta il dubbio: chi diavolo sarebbe, poi, questa Gracia? Da quale anfratto televisivo se ne è sbucata fuori? Insomma, di dov’è?
Lo stesso vale per i versi gutturali di Fiordaliso, volendo. L’unica a portare un contenuto interessante in quattro ore quattro di diretta è la solita Simona Ventura che, già nell’rvm introduttivo dice: “Nel corso della mia carriera non sono mai scesa a compromessi. Come si evince dal fatto che io oggi sia qui“. Frase, ovviamente, che è passata inosservata subissata dai tanti complimenti gratuiti ripetuti a pappagallo come da copione e da rvm spargi-incenso che nulla aggiungevano a ciò che sanno pure i sassi sul suo conto. Me parece todo estupendo. Me parece todo estupendo. Me parece todo estupendo. Daje Todos.
Poi ci si potrebbe soffermare sulla regia che è riuscita a inquadrare due tuffi su dieci, mettendo in seria difficoltà sia la Marcuzzi che il pubblico a casa visto che non si riusciva mai a capire chi fosse il naufrago pronto a saltare in acqua. In compenso, sempre la stessa regia, ci ha regalato accurate angolazioni di piselli al vento. Perché di là ci sarà pure Don Matteo, ma qui sì che ci diverte, invece, per dirla in modo molto italiano. Sempre in tema del rapporto tra “trama” e “gag”, risulta evidente, comunque, dove battesse l’urgenza della priorità.
Però è così che va la tv. E ogni volta che ci vengono riproposti spettacoli di questo tipo, diventa sempre più chiaro come Boris, serie andata in onda dal 2007 al 2010, non fosse una semplice parodia ma la triste descrizione della realtà. La fotografia fa schifo perché non deve sembrare più bella di quella della pubblicità, la tv è qualcosa che la gente guarda distrattamente, come si ascolta distrattamente la musica al supermercato. Quindi perché scriverla, perché costruire qualcosa, anche del sano trash, se tanto nessuno vi presterebbe attenzione?
Alla fine, perché impegnarsi quando basta essere Troppo Frizzante?