Cucine da Incubo Italia 2016, un solido Cannavacciuolo per un format sempre più curato
Chef Cannavacciuolo torna a salvare ristoranti, ma questa volta in chiaro su Nove.
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20.35
Poco più di mezz’ora prima che parta la nuova stagione di Cucine da Incubo Italia: Chef Cannavacciuolo, siamo pronti.
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21.10
Ancora Undercovered Boss sul Nove… ma manca poco.
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21.19
Lucetta è un’autodidatta e cucina solo quello che le piace. Anche dei panini improbabili. Insofferente alle critiche, alle regole e con una gestione anche ‘violenta’ contro i clienti. Se non ai clienti non piace quello che fa, manda via i clienti. E poi dice di avere problemi a sopportare le spese.
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21.24
“Speriamo che non chieda carne, ché a me non piace e non la so neanche cucinare” dice Lucetta. IN UN PUB! Ma Cannavacciuolo parte con un tris di primi, la ciambella dell’amicizia e un pollo alle mandorle.
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21.27
E negli spaghetti aglio e olio c’è l’aglio in polvere. Cannavacciuolo vuole morire: “Tu mi hai rovinato!”. E al Totem dice: “Tu vorresti scappare, ma NOPPUOI!”.
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21.38
Molti clienti vanno via senza aver mangiato. E Lucetta intanto se la prende con tutti, Davide soprattutto. Ma pubblicità, prima della resa dei conti.
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21.39
E’ il momento della verità per lo staff: “Voi vi rendete conto di come lavorate? Neanche la capa sa cosa deve fare! E la piastra? C’era di tutto! Ma se io chiedo un hamburger e sono allergico alla cipolla e tu mi fai cuocere tutto insieme, tu mi uccidi!” dice lo chef. “Ma mica cucino merda!”. Ah beh, allora?!
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21.42
“Se usi un prezzemolo di merda, un aglio di merda, una pasta di merda e pretendi di cucinare le cose come piacciono a te non è che stai esagerando un po’ troppo?”.
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22.08
Davide è sicuro che adesso i clienti torneranno. La missione è compiuta. E non capisco di cosa si lamentassero i titolari su FB
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22.10
Ah, c’è anche uno pseudo “Come è andata a finire”.
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22.10
Neanche il tempo di finire la prima che si lancia il promo della seconda, tra poco sempre su Nove.
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22.14
Come spiega anche lo staff, il problema è che marito e moglie litigano su tutto. E lei davvero non ne può più: “Ogni giorno mi sveglio la mattina e dico ‘Oggi me ne vado'”. Ma dove possono andare, suvvia! “Mauro nell’ambito lavorativo è proprio uno stronzo” dice la moglie. E ha ragione: non le ha neanche chiesto se voleva fare questo mestiere.
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22.21
“Venti minuti d’attesa… nel frattempo posso godermi l’orrore di questo posto…”
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22.35
Questa volta il primo break c’è.
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22.39
Per iniziare a migliorare bisogna arrivare al faccia a faccia tra Mauro e Paola, che se ne possono dire tante nella torre dei Gualtieri: “Io vi chiudo qui dentro, vi scannate, vi baciate, fate quello che volete… quando siete pronti ad andare avanti fate suonare le campane”. Carina l’idea. E’ una torre d’orologio: il tempo è centrale, come i sette anni che hanno perso finora.
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22.48
Break e poi makeover.
Il ‘Totem’ Cannavacciuolo non cade ‘Dalla Padella alla Brace’: si sarebbe potuto intitolare anche così questo commento alle prime due puntate della quarta stagione di Cucine da Incubo Italia, partita nella sera di Pasqua e trasmessa per la prima volta in chiaro su Nove. Il programma cambia rete, ma non formula, che rispetta la tradizionale scansione del genere: presentazione del locale, crisi, restyling staff e locali, rinascita. Al centro, sempre più convincente, c’è Chef Antonino Cannavacciuolo, sempre più focalizzato nel ruolo, sempre più disponibile verso la telecamera, talmente bravo in cucina da essere credibile anche quando guarda in camera e ‘recita’ quanto suggerito dagli autori. Riesce ad essere straordinariamente paziente e incredibilmente efficace quando si innervosisce, una rabbia che nasce dalla consapevolezza e dalla passione per il proprio lavoro, non da un copione o da un personaggio da interpretare. E questa genuinità arriva. E piace.
Eppure questa edizione di Cucine da Incubo non è come le altre. E’ persino migliore, nella scrittura e nella confezione. Finalmente si è rinunciato alla falsa crisi ‘sceneggiata’ nella serata della riapertura, il classico momento che serviva a dimostrare il miglioramento della crew; si punta, piuttosto, a raccontare la concitazione della cucina, tra ansia da prestazione ed entusiasmo per i risultati. La sensazione è che ci sia più spazio per le storie, raccontate anche in maniera più veloce. Da apprezzare anche la semplificazione della ‘resa dei conti’ tra i titolari, che viene mostrata più che costruita, come invece accadeva in passato. Ho trovato particolarmente riusciti sia la Candid Camera ‘vendicativa’ per la prima coppia che il faccia a faccia nella Torre dei Gualtieri della seconda: un tocco autoriale più sofisticato ed efficace, a mio avviso.
La scrittura, quindi, risulta meno sovrastrutturata: la semplicità, del resto, è quel che vince in cucina, come dimostra il ‘momento ricetta’ con Cannavacciuolo, incentrata proprio sull’uso di ingredienti semplicissimi da cui tirar fuori piatti stellati con poche mosse. Del resto la semplicità è la cosa più difficile da fare.
A una narrazione più diretta si affianca anche una confezione più curata: viene finalmente dato risalto ai piatti del menu, finora mostrati en passant e che ora invece trovano una propria dignità visiva (e televisiva), così come si gioca molto di più col montaggio e con la colonna sonora, che punta essenzialmente sullo Spaghetti Western. Una tendenza già notata in MasterChef Italia 5, soprattutto con i momenti ‘sguardo Cracco’, e che ora accompagnano lo chef nei momenti chiave della sua ‘operazione salvataggio’. Interessante anche la presentazione del ‘prima’ e del ‘dopo’ del restyling in stile ‘rendering’, che mostra dinamicamente come il locale sia cambiato con la ristrutturazione. In chiusura da apprezzare anche lo sforzo dello ‘pseudo’ “Come è andata a finire” per quanto risulti ‘posticcio’, e dunque in contrasto con quanto finora detto: in realtà un paio di speciali per capire, davvero, cosa ne è stato dei locali protagonisti sarebbe ormai il caso di farli.
Tornando a questa quarta stagione, tutto risulta più pensato, più curato, più ragionato. E devo dire che ha funzionato anche la scelta dei protagonisti e delle storie: credo di non essermi mai indignata tanto davanti a una ‘titolare/chef’ come davanti a Lucetta, del Totem Pub, che ha affermato che le vongole non sanno di nulla, così come mi ha emotivamente coinvolto la confessione di Paola allo chef nella seconda puntata. Casting riuscito, dunque, e impatto narrativo garantito.
Cucine da Incubo non delude. Chef Cannavacciuolo è una garanzia. E con questa quarta stagione trovo ci sia stato anche un cambio di passo.
A domenica prossima per la terza puntata di Cucine da Incubo.
Cucine da Incubo Italia 2016 | Diretta | Prime due puntate
Cucine da Incubo Italia 4 | Anticipazioni prima puntata
Cucine da Incubo Italia torna in tv con la sua quarta stagione e riparte questa sera, domenica 27 marzo 2016, con le prime due puntate rigorosamente sul canale Nove del Digitale Terrestre, quindi in chiaro e in esclusiva. Un regalo di Pasqua per i fans di Chef Antonino Cannavacciuolo, appena ‘ripresosi’ dalle fatiche di MasterChef Italia 5, che ritroviamo alle prese con ristoranti sull’orlo del fallimento e ristoratori in crisi. Noi seguiremo questo debutto live su Blogo dalle 21.15.
Cucine da Incubo Italia 2016 | Il format
Il programma, prodotto da Endemol Italia per Discovery Italia, cambia rete ma non formula. In ogni puntata Cannavacciuolo va ad aiutare un locale in difficoltà: dopo aver assaggiato alcuni piatti del menu, esplorato la cucina e osservato le dinamiche dello staff, lo Chef spiega i problemi al gruppo, riporta l’armonia ai fornelli, ristruttura gli ambienti, regala un nuovo menu e rimette l’attività in piedi. Almeno per un po’.
Anche questa quarta stagione si compone di 10 episodi da 60′. Nel primo appuntamento si parte con due puntate, la prima a Carignano e la seconda a San Benedetto del Tronto. A seguire Cannavacciuolo sarà a Fiesole (Firenze), Milano, Albese con Cassano (Como), Marano Marchesato (Cosenza), Taranto, Triuggio (MB) e Roma.
Cucine da Incubo Italia 4 | Anticipazioni 27 marzo 2016
Chef Cannavacciuolo dà inizio al suo quarto giro d’Italia dal Totem Pub di Carignano (TO), gestito da Davide e Lucetta. A dare un’occhiata a Tripadvisor, le recensioni dei clienti sono altalenanti anche dopo il restyling. Critici verso il programma anche i proprietari: basta fare un giro sulla loro pagina Facebook per imbattersi in un post apparentemente poco ‘lusinghiero’ nei confronti del programma.
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Solo dopo aver cominciato a girare ci siam accorti di quanto il programma Sia improntato a “insultare “al contrario Di…
Pubblicato da Totem pub su Mercoledì 23 marzo 2016
“Solo dopo aver cominciato a girare ci siam accorti di quanto il programma sia improntato a “insultare” al contrario di alcuni programmi esteri che invece esaltano i punti di forza di un locale… Si impara solo vivendo”
scrive Lucetta Miazzi, tra i gestori del locale protagonista della prima puntata.
Subito dopo andremo “Dalla Padella alla Brace”, a San Benedetto del Tronto, trattoria gestita da Paola Bruno e Mauro Gallerini che propone essenzialmente cucina romana. Vedremo come chef Cannavacciuolo gestirà i rapporti tra i due e lo staff, oltre che tra la cucina e i clienti.
Cucine da Incubo 2016 | Come vederlo in tv e in streaming
Cucine da Incubo va in onda ogni domenica dalle 21.15 sul canale Nove del DTT (gruppo Discovery). Nove è visibile anche su Sky (canale 145) e Tivùsat (9). Non è possibile, invece, seguirlo in live streaming, ma si può rivedere on demand su Dplay.
Cucine da Incubo 2016 | Second screen
Per commentare Cucine da Incubo Italia vi consigliamo il nostro liveblogging, dalle 21.15 su TvBlog. Il programma non ha più una propria pagina Facebook (che risale, invece, alle ‘gestione’ FoxLife) ma condivide la pagina FB di Nove e anche il suo profilo Twitter. L’hashtag è #CucineDaIncubo.
Tweet riguardo #cucinedaincubo
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