La7, Crozza contro Luttwak: “L’uomo con la guerra nel sangue” (video)
Crozza ‘si vendica’ di Luttwak con una parodia e un monologo al fulmicotone.
Maurizio Crozza risponde a Edward Luttwak nella puntata di questa sera di Crozza nel Paese delle Meraviglie dopo le critiche mossegli dal politologo americano in una recente puntata di DiMartedì. L’intervento del comico ligure non era piaciuto a Luttwak, che lo aveva accusato di equiparare ii piloti militari alleati che bombardano le aree di guerra ai terroristi dell’Isis e che aveva ‘minacciato’ di voler lasciare lo studio per andarsi a bere un grappino per ‘dimenticare’ la copertina del comico.
La risposta di Crozza non si è fatta attendere e ha preso le forme di un paragone certo poco lusinghiero per Luttwak in un monologo sulla guerra senza sconti e in una parodia dedicata che ha fatto chiaramente capire cosa Crozza pensi di Luttwak (e che possiamo vedere in apertura). Dal caso del militare sovietico Petrov, che nel 1983 sventò l’inizio della Terza Guerra Mondiale evitando di lanciare missili contro gli USA come risposta all’invio di cinque missili statunitensi apparsi sul radar. Quei missili americani non esistevano, frutto di un errore del computer: la fortuna fu che il soldato Petrov non si limitò a mettere in atto il protocollo di risposta, ma rifletté, notando che cinque missili per un attacco erano un po’ troppo pochi. Non poteva essere. E il mondo si salvò.“Quella volta lì abbiamo avuto un culo pazzesco: l’errore fu sui radar russi. Tu pensa se ci fosse stato su quelli americani e se l’avesse scoperto uno qualsiasi, tipo lui….”
e sullo schermo appare l’immagine di Littwak. L’effetto di senso è compiuto.
“Edward Luttwak. L’uomo con la guerra nel sangue. Da bambino la prima parola che ha detto è stata ‘Mitra’. Con lui nella stanza dei bottoni a quest’ora l’umanità sarebbe pulviscolo di carbone disperso nello spazio. […] Lui è noto nel mondo come uno dei massimi esperti di strategia militare. Non solo è consulente degli americani, ma proprio ne incarna lo spirito. Ecco, Luttwak interpreta la quintessenza del pragmatismo americano, no? Ti serve della terra? Vai lì e ammazzi gli indiani e te la prendi. Vuoi il petrolio? Vai lì, ammazzi i beduini e te lo prendi. Ma che cazzo vuoi! Vuoi un caffè? Ammazzi tutti i brasiliani e te lo prendi. Ti piace macchiato? Vai in Svizzera, ammazzi gli svizzeri e te lo prendi….”.
dice Crozza. E il parallelo non è certo in punta di fioretto. Crozza entra poi nel merito delle accuse rivoltegli da Luttwak, mostrando l’estratto incriminato e rispondendo direttamente sulla questione:
“Io non ho fatto nessuna equivalenza tra terroristi e piloti. Secondo me la vodka l’aveva bevuta prima. Ma lui è fatto così. Per lui la guerra è un fatto naturale. Per uno come lui i pacifisti sono batteri da debellare con un antibiotico, raga. E dove non arriva l’antibiotico arriva il drone. […]”.
E arriva secca anche lo chiosa del monologo:
“Ma io non ce l’ho con Luttwak […] Gli americani come Luttwak non è che non sanno cosa sia la pace. Per gli americani la pace è quell’intervallo di tempo che serve per ricaricare il bazooka. Talvolta Luttwak dice cose un po’ forti. Ma non lo fa per cattiveria… no no. Lo fa perché è proprio cattivo, di suo”.
E parte la parodia di Luttwak, ma non senza una breve introduzione a base di dichiarazioni ‘distensive’ rilasciate dal politologo in diverse occasioni. La risposta/vendetta di Crozza passa per un’imitazione, con tanto di bottiglia di vodka e rimandi alle accuse mosse da Luttwak a Gino Strada sempre in quella ormai famigerata puntata di DiMartedì. E ora aspettiamo la risposta di Luttwak.