Home Serie Tv American Crime Story, su FoxCrime il processo di O.J. Simpson raccontato con dettagli e scrittura attenta

American Crime Story, su FoxCrime il processo di O.J. Simpson raccontato con dettagli e scrittura attenta

Su FoxCrime (canale 116 di Sky) American Crime Story, la serie tv che racconta il processo ad O.J. Simpson che scosse l’America negli anni Novanta

pubblicato 6 Aprile 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 02:38

Non potevano scegliere un caso più emblematico dell’America degli anni Novanta, gli autori di American Crime Story, la serie tv in onda da questa sera alle 21:00 su FoxCrime (canale 116 di Sky), prodotta da Ryan Murphy, già autore di American Horror Story, a cui questo show vuole ispirarsi nella sua struttura antologica: ogni stagione, infatti, racconta un caso che ha segnato gli Stati Uniti, dividendo l’opinione pubblica e diventando fenomeno mediatico.

La prima stagione del telefilm racconta la complicata vicenda di O.J. Simpson, al centro di un processo che lo vide accusato dell’omicidio della ex moglie Nicole Brown Simpson e Ronald Goldman, avvenuta nel giugno del 1994. Simpson (Cuba Gooding Jr.), che al momento del rinvenimento dei corpi si trovava a Chicago, nega subito il proprio coinvolgimento, salvo poi assumere una serie di atteggiamenti che spingono l’accusa a dubitare della sua innocenza.

La serie tv racconta così il celebre inseguimento della polizia di Los Angeles sull’autostrada 405 di Simpson, a bordo della sua Bronco, andato in onda in diretta (al punto da far sospendere alla Nbc anche la finale dell’Nba) e seguito da milioni di persone; fino all’arresto dell’uomo ed al relativo processo.

I due schieramenti iniziano così a lavorare per dimostrare di avere ragione: l’accusa, formata dalla procuratrice distrettuale Marcia Clark (Sarah Paulson) e da Christopher Darden (Sterling K. Brown), cercano di trovare le prove delle precedenti aggressioni dell’uomo ai danni della moglie, sintomo di un comportamento aggressivo precursore dell’omicidio. La difesa, formata tra gli altri dall’avvocato delle celebrità Robert Shapiro (John Travolta) e da Johnnie Cochran (Courtney B. Vance), aiutati da Robert Kardashian (David Schwimmer, Friends), invece, punta a dimostrarne l’innocenza ed il fragile stato emotivo in cui si trovava Simpson in quel periodo.

Un processo che divenne in breve tempo un caso mediatico, in cui accusa e difesa furono al centro di scene diventate celebri e che portò l’America di fronte ad alcune delle sue più difficili questioni. La prima stagione di American Crime Story va ad analizzare non solo un caso di cronaca nera, ma un’intera situazione dentro cui si trovava una Nazione: erano passati circa tre anni dalla celebre aggressione della polizia al tassista Rodney King, che scatenò un’insurrezione popolare da parte della comunità afroamericana, convinta di vivere in un Paese in cui erano ancora i bianchi a comandare.

American Crime Story punta però anche a rappresentare altre problematiche degli Stati Uniti degli anni Novanta, all’apparenza superpotenza imbattibile ma che doveva ancora affrontare tante contraddizioni interne, come la titubanza nel parlare del fenomeno della violenza sulle donne, così come della disuguaglianza tra ricchi e poveri, messa in scena con il trattamento di favore riservato dalla polizia a Simpson prima del suo arresto.

Tratto dal libro di Jeffrey Toobin “The Run of His Life: The People v. O.J. Simpson”, American Crime Story non solo vanta una scrittura eccezionale, mai esagerata ma capace di mantenere un realismo quasi da documentario, ma anche un cast che riesce a dare volto ai protagonisti di questa vicenda senza eccedere ed un’attenzione alla ricostruzione dei fatti che cerca di rispettare gli eventi accaduti dando alla sceneggiatura anche spazi per elementi di narrazione di fantasia.

In un panorama in cui la televisione che racconta la cronaca è sempre più seguita ed al centro dell’attenzione, American Crime Story prende posto tra la necessità di scrivere un racconto avvincente che incuriosisca il pubblico con trovate narrative capaci di tenere il ritmo e la volontà di seguire la realtà dei documenti e delle immagini passate alla Storia di un’America che oggi ricorda quegli anni ed i suoi problemi, alcuni dei quali ancora presenti.