Cecchi Paone a Tv Talk risponde a Blogo: “Emilio Fede? Lui la notte, io il sole. Per il mio Tg4 mi ispiro a Mentana”
“Berlusconi e Crippa mi hanno chiamato per voltare pagina. Io e Fede siamo come il giorno e la notte”: Cecchi Paone prende le distanze dall’ex direttore del Tg4.
Alessandro Cecchi Paone, ospite di Tv Talk, ha risposto alla domanda posta dalla community di Blogo e scelta dalla redazione. La preferenza è caduta su quella di Ruben 14: “Qual è il giornalista televisivo che più stimi? E quello da cui ti senti lontanissimo?”. La parte della domanda in cui si chiede a Cecchi Paone se gli piacerebbe condurre un talk show politico, invece, è stata emendata, probabilmente per questioni di tempo.
Il ‘quesito’ si aggancia decisamente al suo ritorno in video in veste di anchorman del Tg4, di cui ha ‘conquistato’ l’edizione della sera. Cecchi Paone non esita a rispondere con schiettezza:
«Ho grande stima e rispetto per Mentana perché ha un taglio e un tipo di conduzione che fa uscire l’Italia da un certo provincialismo. Anche lui, come me, ama l’internazionale, mentre solitamente l’Italia parla solo di se stessa, guardando esclusivamente al suo cortile. Io ed Enrico, invece, guardiamo fuori, sperando che a tutti piaccia aprire la finestra. Da chi mi sento lontanissimo? Assolutamente Emilio Fede e non è un caso che io mi ritrovi al suo posto. Hanno voluto proprio cambiare pagina. Non adesso, ma quando lui era molto potente dissi al Venerdì di Repubblica ” se lui è la notte io sono il sole, se lui è la luna io sono il giorno”».
Praticamente incompatibili.
Cecchi Paone, quindi, ci tiene a prendere le distanze dal Tg4 di Fede: la testata, ora diretta da Mario Giordano, ha peraltro puntato su un’edizione serale di un’ora, formato raro per la tv generalista italiana. La marca del tg, peraltro, strizza molto l’occhio all’impronta di Mentana, cui Cecchi Paone ha dichiarato di ispirarsi “per stile” nella costruzione di un tg ‘interpretativo’ (tipico di Mentana o anche del Tg3) più che strettamente informativo, “per riferimenti anglo-americani e anche per età“, visto che è decisamente più vicino, anagraficamente parlando, al direttore del Tg La7 che a Fede.
«Quando PierSilvio Berlusconi mi ha chiesto di tornare in Mediaset per fare questa operazione mi ha detto “Oggi esiste il ‘Tg di Mentana’ non il Tg di La7. Vogliamo che tu faccia lo stesso per il Tg4, considerando che nella moltiplicazione delle voci informative c’è bisogna assolutamente bucare con una faccia e un nome che siano graditi e riconoscibili dal pubblico”».
L’obiettivo, quindi, è quello di creare un’empatia e un rapporto di fiducia col pubblico:
“E’ una strategia voluta. Ecco perché vado in onda 7 giorni su 7, senza pause, perché deve crearsi un rapporto personale col pubblico. In questo mi aiuta anche il fatto che io non uso – e non ho mai usato – il gobbo, cosa che crea immediatamente un contatto più diretto con i telespettatori. Per quanto sarò in onda? Faccio televisione da 40 anni, non mi costa stare in onda sette giorni. L’obiettivo, nel tempo, è quello di essere poi sostituiti nel fine settimana”
dice Cecchi Paone, che quindi si pone esattamente nel solco tracciato da Chicco Mentana.
Se la chiave interpretativa è il punto forte del Tg di Mentana, la mission di Cecchi Paone è quella di unire all’interpretazione anche la divulgazione:
“Quando PierSilvio Berlusconi e Mauro Crippa mi hanno chiamato mi hanno chiesto di fare la macchina del tempo dell’informazione. Questa è un po’ la mission del tg, che punta molto a spiegare e a disambiguare termini e situazioni. Anche da questo dipenda la scelta della durata di un’ora, che avvicina il tg alla durata di un programma in striscia. Di fronte a questo non potevo dire di no. In più mi hanno chiesto un riposizionamento del Tg4, in modo da aggiungere uomini, giovani, del nord e laureati”.
Eppure Cecchi Paone guarda a una ‘rivoluzione’ anche nella conduzione del ‘suo’ Tg e promette presto alla guida la prima anchorwoman musulmana e/o asiatica. Staremo a vedere.