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L’Arena di Giletti, Gianluca Nicoletti: “Ho detto no alla puntata sull’autismo, non è argomento da salotto”

Gianluca Nicoletti spiega perché ha rifiutato l’invito di Massimo Giletti all’Arena, nella puntata sull’autismo di domenica 24 aprile 2016

pubblicato 21 Aprile 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 01:57

L’autismo è diventato sempre più di casa su Rai1. Da Eleonora Daniele, in prima linea sull’argomento a Storie Vere essendone toccata personalmente, a Sabato in, che la scorsa settimana se ne è occupata con sensibilità e sobrietà.

La Rai di Campo Dall’Orto è stata, peraltro, premiata per il suo impegno nel sociale proprio grazie al suo spot sulla giornata mondiale dell’autismo.

Così anche Massimo Giletti ha deciso di affrontare il tema nella sua Arena domenicale invitando come ospite il noto giornalista Gianluca Nicoletti, mobilitatosi da diversi anni in quanto padre di un ragazzo autistico. Nicoletti stesso ha annunciato, sul sito www.pernoiautistici.com, di aver declinato l’invito spiegandone ampiamente il motivo:

“Ho appena detto no a un invito all’Arena di Massimo Giletti. La redattrice che mi aveva chiamato è restata stupita e incredula, continuava a ripetermi se ero sicuro di non voler partecipare. Mi è dispiaciuto di aver dato a una gentile collega l’ impressione di tirarmela o di snobbare la tv pop post prandiale del vecchio amico Massimo, che conosco dai tempi in cui lavorava per Giovanni Minoli, vale a dire più di vent’anni fa, forse trenta. Non me ne volere Gilettaccio, so benissimo che si tratta di uno spazio ambitissimo e di grande visibilità, ti riconosco caro Massimo ardente passione civile,  confesso che se fossi stato chiamato nel tuo programma a parlare di autismo in Italia anche solo un mese fa, di sicuro ci  sarei venuto”.

A Nicoletti, insomma, non piacciono ‘le mode del momento’:

“Oggi ho realizzato che la cosa migliore invece è  continuare a parlarne da queste pagine, dalla radio quando ne ho occasione, anche dalla tv se servisse (l’ ho fatto già un paio di mattine in questi giorni), ma non trovo che per me abbia più senso continuare a partecipare a dibattiti in cui si parli  di autistici a cui sono negate gite scolastiche. Non perché non sia un tema degno di dibattito, ma solo perché è un vicolo cieco, un cunicolo senza uscita che rischia di ridurre a una diatriba tra genitori e dirigenti scolastici la complessità di un dramma diffuso come l’ arretratezza culturale del nostro paese in tema di neurodiversità. Oggi l’autismo mediatico è un filone ghiotto per la tv, ci sono tutti gli elementi per colpire la pancia dei telespettatori: genitori affranti e indignati, poveri bambini emarginati, cattive insegnanti, scuola colpevole, governo infame e chi più ne ha più ne metta. Ma la questione è più complessa ed è solo la punta di un iceberg possente su cui ci siamo tutti schiantati”.

Oltre al difficile problema dell’inclusività scolastica, per cui Nicoletti ritiene manchi personale specializzato nelle scuole, nel suo no c’è dell’altro:

“Mi spiego meglio e lascio qui traccia sedimentata di quello che ho detto a voce alla redattrice, così me ne prendo totale responsabilità e evito di essere frainteso, anche perché non vorrei che tutto si limitasse alla prima parte della chiacchierata, quella in cui mi era stato detto che ci sarebbe stato con me anche ‘quell’altro padre con una bella storia e di cui il figlio autistico ha scritto un libro…’.”.

Il riferimento è a Franco Antonello, già ospite la scorsa settimana di Sabato in e la cui storia personale – di padre ricco ce ha mollato tutto per seguire il figlio autistico a tempo pieno – è stata lanciata qualche anno fa dalle Iene:

“E’ chiaro che ognuno invita chi vuole e ognuno ha diritto di esprimere e vivere la propria esperienza di autismo familiare come meglio crede. Nulla di personale contro Franco Antonello, mi sta pure simpatico, ogni tanto mi scrive se ci prendiamo un caffè insieme, se capiterà come è già capitato mi farà piacere, ma lui e io seguiamo strade diverse. Lui è un imprenditore e io sono un giornalista. Lui crea business e mette a disposizione la maggiore parte del ricavato a dei progetti sull’autismo, io cerco di raccontare quello che vedo e ascolto attenendomi ai fatti. Lui è convinto che esista un rapporto tra autismi e vaccini, lui ha pubblicato un libro che avrebbe scritto il figlio con la comunicazione facilitata. Io preferisco attenermi alle evidenze scientifiche considero entrambe le cose pericolose fandonie che creano confusione nelle famiglie già disorientate”.

E Nicoletti conclude con parole polemiche sull’Arena:

“Ecco perché questa volta ho preferito dire di no a un importante ‘passaggio’ in tv. L’autismo fa parte della mia carne, non è per me un argomento da salotto. Non avrei avuto modo e tempo di dire tutto questo all’Arena e quindi preferisco lasciarlo scritto qui”.