Come fai sbagli, la seconda stagione si farà?
La Rai non si è ancora espressa sulla possibile seconda stagione di Come fai sbagli, la fiction con al centro due famiglie
Si conclude questa sera, su Raiuno, Come fai sbagli, la family dramedy che ha portato in tv due differenti famiglie, vicine di casa ma con un approccio molto diverso sull’educazione dei figli. I Piccardo e gli Spinello, nel corso dei dodici episodi, hanno avuto a che fare con vicissitudini che ne hanno rivelato debolezze e punti di forza, rappresentando così in chiave comica ma anche realistica la realtà di molte famiglie italiane.
Ad oggi, non è certo se la Rai produrrà una seconda stagione della serie tv, tratta dal format francese “Fais pas ci, fais pas ça”: dal punto di vista del materiale, gli spunti ce ne sarebbero a sufficienza. La versione francese della fiction, infatti, è giunta alla nona stagione, a testimonianza di un successo che diverte ancora il pubblico.
Per quanto riguarda gli ascolti, Come fai sbagli non può dirsi deludente ma neanche un fenomeno: dopo l’esordio con oltre 4 milioni di telespettatori, gli ascolti si sono stabilizzati intorno ai 3 milioni di persone, riuscendo a pareggiare contro il diretto concorrente, ovvero Non è stato mio figlio, contro cui si è scontrato dal secondo episodio.
Come fai sbagli sembra avere ancora qualcosa da dire: d’altra parte, le serie tv familiari possono raccontare molte e differenti storyline, introducendo nuovi personaggi e sfruttando la crescita di quelli più giovani per raccontare diverse situazioni. In questo caso, per gli Spinelli ed i Piccardo le possibilità narrative sono numerose.
Ovviamente, bisogna anche tenere in considerazione la disponibilità del cast principale, in cui troviamo Enrico Iannello, Caterina Guzzanti, Francesca Inaudi, Daniele Pecci e -come ricorrenti- Loretta Goggi, Massimo Ciavarro e Tullio Solenghi.
Se Come fai sbagli dovesse avere una seconda stagione, dovrà riuscire a mantenere il suo spirito critico e divertente verso le famiglie italiane di oggi, senza cadere in banalità narrative ma ispirandosi al format francese, che ha portato in Italia un racconto meno sdolcinato ma più concreto di come pensano i genitori ed i figli.