Andrea Fabiano, barese classe 1976, è direttore di RaiUno da meno di tre mesi. Il successore di Giancarlo Leone ha rilasciato la sua prima intervista ufficiale a Claudio Marincola su Il Messaggero, in edicola martedì 26 aprile. Parte da Rischiatutto, il fresco successo targato Fabio Fazio: “Abbiamo voluto riproporre a 40 anni di distanza la modernità che già all’epoca aveva questo programma adattandolo ad un contesto diverso. Recuperare un pezzo della nostra storia e riproporlo in chiave contemporanea fa parte della strada che come servizio pubblico vogliamo intraprendere. E’ un percorso che in questi primi mesi del 2016 ci ha consentito di consolidare il nostro primato di gradimento e ascolti con uno share in prima serata è tornato sopra il 20%, una crescita di quasi 1 punto conseguita soprattutto grazie ad una delle migliori stagioni di fiction e di intrattenimento degli anni anni, caratterizzata tra gli altri del successo del secondo Sanremo di Carlo Conti, dal rilancio in grande stile del varietà con il talento di Pausini e Cortellesi e della conferma di Ballando con le stelle“.
Il quiz, fra l’altro, sarebbe conteso fra RaiUno e RaiTre. PrimaOline scrive: “Secondo gli accordi con la star Rischiatutto veniva lanciato con due puntate su Raiuno per poi continuare le trasmissioni in autunno su Raitre. Adesso visto i risultati di audience il direttore dell’ammiraglia Andrea Fabiano chiede che il programma rimanga su Raiuno dove puo’ garantire grandi ascolti, ma deve fare i conti con Daria Bignardi, direttore di Raitre, che non vuole farsi scappare un programma di sicuro successo per la sua rete in cerca di una nuova identita’. Adesso il pallino e’ in mano al direttore generale Campo Dall’Orto che dovra’ prendere la non facile decisione”.
Intanto, Fabiano si sofferma sul “percorso duplice” della fiction: “Da un lato lavoriamo sui titoli molto amati, penso a Don Matteo o a Montalbano che quest’anno hanno registrato il miglior ascolto di sempre, e su quelli di grande impegno civile, ricordo ad esempio che il 10 maggio avremo il tv movie su Felicia Impastato, la madre di Peppino, e due settimane dopo Boris Giuliano, il poliziotto eroe ucciso dalla mafia a Palermo. Dall’altro lavoriamo invece per utilizzare nuovi linguaggi, nuove storie come Tutto può succedere o E’ arrivata la felicità. E’ un percorso che va guardato tutto nel suo complesso”.
“Nella Rete più importante del servizio pubblico l’informazione è il primo pilastro – prosegue – Da una parte abbiamo il Tg 1 con il quale abbiamo ormai rapporti di sempre più stretta collaborazione. Dall’altra l’offerta della Rete in cui il lavoro sarà sempre più quello di cercare di andare verso la profondità dei fatti. Vogliamo proporre nuove formule di racconto della realtà. Due esempi concreti: il format di Petrolio, di fatto un reportage con immagini, o quello di Cose Nostre, un programma che abbiamo lanciato a gennaio e che racconta storie di giornalisti minacciati dalla criminalità”. Cose Nostre debutterà in prima serata il 4 luglio con le “storie di persone che si sono ribellate alla mafia”.
Capitolo talk. Massimo Giletti resta in Rai: “Stiamo lavorando anche per una sere di nuovi progetti e ne parleremo quando presenteremo i palinsesti”. Confermato Porta a Porta di Bruno Vespa, “nella prossima stagione verrà sviluppata su tre serate invece di quattro per dare più spazio in seconda serata ad altri progetti legati ad un mix tra intrattenimento e nuove formule di racconto della realtà”. Vespa perderà una serata, ma non c’entra nulla l’intervista al figlio di Riina: “Era una decisione presa prima”. A proposito: “Le critiche anche molto forti e veementi che sono state fatte non mi possono lasciare indifferente, chiaro. Ma in futuro, come abbiamo spiegato in Vigilanza, ci sarà un confronto sempre più coordinato con la direzione editoriale per l’informazione in modo da gestire al meglio episodi simili”.
Infine l’estate: 27 partite in diretta degli Europei di Calcio, le serate dei Wind Music Awards con Carlo Conti, una grande festa con la nazionale di calcio per festeggiare i dieci anni della vittoria dei mondiali (31 maggio), il ‘viaggio notturno’ di Alberto Angela e un ciclo di seconde serate con Franco di Mare “sui fenomeni legati al terrorismo o all’immigrazione”.
Infine una promessa: “Rai1 deve avere l’ambizione di parlare a tutti ma anche variare quello che propone. Io sono convinto che il nostro pubblico sia pronto ad accogliere nuove proposte anche eccentriche, sta a noi osare: con la prossima stagione televisiva lo dimostreremo”. Cosa ci aspetta?