L’Isola dei Famosi 12 si farà: la banalizzazione del reality come forma di garanzia per il futuro
Ecco i motivi per i quali la nuova edizione si farà sicuramente.
E’ stata un’Isola dei Famosi sottotono, fin dall’inizio.
Nonostante i risultati d’ascolto soddisfacenti della puntata finale, che hanno permesso a Canale 5 di primeggiare su Rai 1 e sulla fiction Il sistema, l’undicesima edizione de L’Isola dei Famosi, la seconda targata Mediaset, come già scritto poc’anzi, è stata tutt’altro che memorabile.
Tutto si è rivelato “moscio” (nessun riferimento alle virtù meno apparenti), fin da subito, dal cast, composto da un paio di pesci grossi e da moltissimi avannotti raggruppati in fretta e furia sul web, e dalla puntata del kick-off, deludente dal punto di vista dell’Auditel e mortificante soprattutto per le trovate scollacciate che, a confronto, un b-movie di Mariano Laurenti è cinema d’essai.
I fasti dell’edizione precedente, che furono dettati soprattutto dalla forte curiosità del pubblico derivante dai tre anni di assenza del reality show dal piccolo schermo e dal trasloco a Mediaset, sono sembrati distanti anni luce (era solo il 2015): l’Isola dei Famosi, di conseguenza, si era già trasformata in un’edizione recente di un Grande Fratello qualsiasi.
L'”iter” seguito dai reality Mediaset, ormai, sembra essere sempre lo stesso: kick-off deludente, anche, se non soprattutto, dal punto di vista contenutistico, dinamiche soporifere dopate da espedienti autorali forzati (cosa sarebbe stato dell’ultima edizione del Grande Fratello senza i famigerati “segreti”?), alcuni di essi di dubbia autenticità, una media share senza infamia né lode e la puntata finale che regala ascolti più consistenti e che legittima, di conseguenza, la messa in onda dell’edizione successiva.
Anche il tipo di conduzione televisiva è oramai indistinguibile tra i due reality. Un esempio è rintracciabile in una frase che Alessia Marcuzzi, conduttrice di entrambi i reality, urla spesso ai suoi concorrenti (“Ma se non parliamo di voi, di cosa dobbiamo parlare?”), segno evidente che, nonostante dieci anni, dieci, trascorsi a condurre reality show, la conduttrice romana non sappia ancora barcamenarsi tra gli impacci tipici di questo tipo di programma.
Tornando all’Isola di quest’anno, poi, anche il contorno è apparso molto mesto. Dalle voci di un Piero Chiambretti tutt’altro che entusiasta a mettere in piedi una sorta di dopo-Isola, a Mara Venier che, in un’intervista parzialmente smentita, ha sottolineato le atmosfere plumbee dell’Isola di quest’anno, rimpiangendo la gioia e la solarità dell’edizione scorsa, dal decadimento dell’immagine pubblica di Simona Ventura (che potrebbe, però, rifarsi con la conduzione del GF Vip) all’ideazione di prove che hanno denotato una scialba creatività e causato conseguenze televisivamente scomode da metabolizzare.
Detto ciò, quindi, ha senso una nuova edizione dell’Isola dei Famosi per Mediaset e soprattutto si farà una nuova edizione dell’Isola dei Famosi sulle reti Mediaset?
Sì ad entrambe le domande.
Come già abbiamo fatto notare, i risultati d’ascolto ottenuti dalle puntate finali si rivelano sempre più che soddisfacenti e avallano, praticamente, i lavori per una nuova edizione, scongiurando la chiusura definitiva.
I contenuti e il valore del cast, quindi, assumono un’importanza relativa, considerando anche che i finalisti dell’undicesima edizione de L’Isola dei Famosi, ad esempio, non brillavano certo per ferma personalità.
Anche la partecipazione social, considerevole, strombazzata e innegabile, diventa un punto a favore per la riconferma, a prescindere dai numeri Auditel che, in media, sono tutt’altro che entusiasmanti.
E’ come se Canale 5 abbia “grandefratellizzato” l’Isola.
Uno scossone rilevante, come un cambio di conduzione ad esempio, sarebbe gradito e denoterebbe coraggio ma se per Mediaset, la situazione è lusinghiera e appagante così, sostanzialmente, chi glielo fa fare di cambiare…