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7 motivi per cui ci mancherà The Good Wife

The Good Wife sta per concludersi. Ecco ragioni per cui ci mancherà la serie tv con Julianna Margulies nei panni di una donna costretta a mettersi a fare l’avvocato dopo lo scandalo sul marito

pubblicato 7 Maggio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 01:17

The Good Wife giunge a conclusione: con l’episodio di domani, il legal drama della Cbs si chiude dopo sette stagioni di cause discusse in tribunale, di investigazioni, complotti, lotte per il potere, tradimenti e speranze. Il tutto guidato da una protagonista, Alicia Florrick (Julianna Margulies), diventata presto un’icona del moderno femminismo e di come le donne, qualsiasi siano le loro scelte, sappiano affrontarne le conseguenze a testa alta.

“Dovrebbe essere un finale sorprendente, ma inevitabile”, ha spiegato il co-creatore della serie tv Robert King. “E’ un livello difficile da raggiungere, quindi… siate gentili. Spero che i telespettatori abbiano voglia di rivedere la serie”. Michelle King, invece, ha sottolineato che, una volta capito di avere in mano un successo, hanno deciso subito come sviluppare il racconto fino alla sua conclusione:

“Abbiamo iniziato a scrivere The Good Wife perchè avevamo bisogno di un lavoro. Quando è stata rinnovata per una seconda stagione, abbiamo iniziato a scrivere come se fosse un racconto -con un inizio, uno svolgimento ed una fine”.

“I primi tredici episodi erano una storia a sè, perchè quando abbiamo scritto una serie per la Abc (In Justice, del 2006, ndr), non abbiamo superato quella soglia”, ha aggiunto Robert. “Ma quando abbiamo pensato che le cose nello show stavano andando bene e che il cast era a suo agio, abbiamo iniziato a scrivere con un obiettivo più lontano. E’ inutile scrivere come se non ci fosse una fine. Non è un vero racconto. E’ come imitare la vita o come scrivere solo per soldi. Ci ha aiutato dare una forma allo show”.

Ma quali sono i motivi per cui The Good Wife è diventata una delle serie tv più apprezzate dalla critica e dal pubblico? TvBlog ha provato a raccogliere alcune “prove”, in una sorta di arringa che vuole dimostrare quanto Alicia ed i suoi colleghi (ma anche avversari) sono riusciti a conquistare il pubblico.

1-La protagonista
Non si può non iniziare non citando la protagonista della serie tv, Alicia Florrick. Tradita dal marito, il Governatore Peter (Chris Noth), a sua volta coinvolto in un caso di corruzione, la donna decide di non abbandonarlo, ma di restare a suo fianco durante tutto il processo, reinventandosi come donna e madre che deve iniziare a lavorare per poter crescere da sola i due figli. Da una situazione difficile, è riuscita non solo ad affermarsi come donna in carriera, ma anche a dimostrare la propria determinazione ed intelligenza in un mondo che la considerava raccomandata o troppo anziana per poter iniziare a lavorare. Nel corso delle stagioni, Alicia è diventata sempre più cinica e consapevole degli ostacoli che aveva di fronte, riuscendo a tirare fuori gli artigli mantenendo la propria sensibilità. Un personaggio che non nasconde i propri punti deboli, tra cui la passione per l’alcol. Guai, però, a considerare Alicia un’alcolizzata, specifica Michelle:

“Assolutamente non lo è. Penso che le piacciano il vino e la tequila ma no, non ha mai sofferto di problemi di alcolismo. Non è mai stata assente al lavoro, non è mai stata arrestata, non ha mai fatto qualcosa per colpa dell’alcol di cui poi si è pentita”.

“C’è quest’episodio con Lucca (Cush Jumbo) in cui confessa ‘Mi sono ritrovata a bere sempre di più'”, ha aggiunto Robert. “Penso che fosse sull’orlo della depressione. E non so se si riesca a distinguere queste due cose”.

2-I co-protagonisti
The Good WifeNon solo Alicia: The Good Wife si è distinto per essere riuscito a proporre un cast di personaggi fissi e ricorrenti altrettanto capaci di catturare la curiosità del pubblico: dalla tenace ed idealista Diane (Christine Baranski) all’ex compagno di college della protagonista Will (Josh Charles), colui che le offre un lavoro, fino al direttore della campagna elettorale di Peter, Eli (Alan Cumming) e l’investigatrice privata Kalinda (Archie Panjabi). I due co-creatori ammettono di avere i loro beniamini: per Michelle, è Diane. “Quando abbiamo ideato lo show, era in contrasto con Alicia. Sia lei che Cary (Matt Czuchry), all’inizio della serie, erano i suoi antagonisti”, ha detto. “Ma ci siamo innamorati dei nostri antagonisti. Quindi il piano di renderli tali è stato stracciato”. Robert, invece, è rimasto affascinato da Kalinda (uscita di scena, con tanto di polemiche per le riprese realizzate in computer grafica, nella sesta stagione):

“Alla gente è piaciuta la sua ambiguità, il che è difficile per una serie tv. In televisione si cerca sempre di risolvere i misteri, non a mantenerli. Ma se abbiamo sbagliato con lei, è stato per aver reso tropo esplicito chi fosse in realtà. Penso che anche se avevamo una nostra idea quando abbiamo scritto lo show, il pubblico dovrebbe avere una propria idea”.

3-Le guest-star
Michael J. FoxThe Good Wife è una delle poche serie tv a poter vantare una serie di guest-star di tutto rispetto: provenienti dal cinema o dal teatro o da altre serie tv, le star che hanno scelto di recitare nello show hanno sempre dato maggiore risalto alla serie. Alcune, poi, hanno deciso di comparire per più di un episodio, come Michael J. Fox, il cui Louis Canning è diventato uno dei nemici più apprezzati dal pubblico, o la stravagante Elsbeth Tascioni (Carrie Preston), fino all’imprevedibile giudice Charles Abernathy (Denis O’Hare) e tanti altri ancora. “Abbiamo chiesto anche a Lin-Manuel Miranda di recitare un ruolo, ma sfortunatamente non era disponibile. E’ stata una pugnalata al cuore”, ammette Michelle. “E’ difficile parlare di chi non abbiamo avuto, quando abbiamo avuto molte guest-star”, ha precisato Robert. “E’ stata la combinazione di un buon racconto, di un buon set, di una brava protagonista come Julianna Margulies, ed una troupe che ha reso facile per gli attori scegliere di recitare nella serie. Quindi non vogliamo davvero di più di quanto abbiamo avuto”.

4-I colpi di scena
The Good WifeIn The Good Wife i colpi di scena non sono mai urlati, ma quando ci sono stati, hanno sempre conquistato il pubblico, inserendosi nella trama in modo da dare nuovi spunti agli sceneggiatori. E’ stato il caso dell’uscita di scena di Josh Charles, nella quinta stagione, che nessuno si aspettava: la produzione ha gestito egregiamente il colpo di scena, mantenendolo segreto fino alla messa in onda dell’episodio. “Siamo stati molto fortunati ad aver avuto una troupe che ha onorato lo show”, ha detto Michelle. “Tutti coloro che lo sapevano, inclusi gli attori secondari, hanno onorato lo show. Lo hanno saputo per mesi, ed hanno mantenuto il segreto. E’ stata la cose più gentile del mondo”. “La cosa incredibile è che dovevamo girare dai tre ai quattro episodi in cui era chiaro che Will era morto. E gli attori secondari erano informati che non ci sarebbe stato prima ancora che l’episodio in cui è uscito di scena andasse in onda”, ha rivelato Robert. “Rendiamo merito anche alla Cbs, che ha capito la necessità creativa di mantenere il segreto. Siamo ancora un po’ confusi su come abbiano fatto”.

5-La regia, i costumi e la scenografia
The Good WifePer realizzare una serie così elegante non basta l’attenzione alla sceneggiatura ed ai personaggi. Ci vuole anche una cura per i dettagli e per tutto ciò che costruisce il mondo in cui si muovono i protagonisti: una scenografia che mostrasse l’ambiente di lusso in cui la protagonista si ritrova a disagio dopo il tradimento del marito, costumi che esaltassero il carattere dei suoi colleghi di lavoro, attenti anche all’apparenza, ed una regia che desse un taglio moderno ad uno show che poteva rischiare di passare per “antico”. Obiettivi che sono stati portati a termine grazie ad un’attenzione che raramente si vede su una serie tv generalista.

6-La sigla
The Good WifeIn un’era di sigle quasi azzerate sulla tv generalista o realizzate digitalmente, The Good Wife ha deciso di mantenersi classica, con una clip d’apertura che mostra le fotografie della protagonista tratte dai giornali ai tempi dello scandalo del marito. “Dopo la prima stagione, abbiamo realizzato una sigla diversa, più rivolta al mondo di internet, perchè pensavamo che quella con le foto della carta stampata fosse un po’ datata”, ha ammesso Robert. “L’abbiamo mandato alla Cbs e ci hanno risposto ‘State scherzando? E’ terribile’. Non avevano necessariamente torto. Penso che ciò che stessero cercando fosse la familiarità, perchè ci sono tanti elementi dello show che continuano a cambiare”.

7-L’attualità
The Good WifeL’attualità è sempre stata presente in The Good Wife: inizialmente con le trame verticali, casi ispirati da notizie reali, poi con trame orizzontali che prendevano spunto dall’attualità politica nazionale. Così, si è arrivati a raccontare anche di intercettazioni poco dopo lo scandalo di Edward Snowden, così come, nell’ultima stagione, Peter si ritrova a dover gareggiare alle primarie democratiche direttamente con Hillary Clinton e Bernie Sanders. Con l’ascesa di Donald Trump tra i repubblicani, però, potrebbe sembrare un peccato che The Good Wife si concluda proprio adesso: “In realtà”, assicura Robert, “il nostro prossimo show, Braindead (in onda dalla prossima estate, ndr) ci offre una migliore angolazione da cui poter parlare di queste elezioni. Il Paese è impazzito, ed il modo migliore per raccontare questa situazione è con una serie tv su degli insetti alieni che mangiano i cervelli dei politici. Per noi ha senso“.

[Via EntertainmentWeekly]