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Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo | Miniserie Rai1: conferenza stampa

La fiction in due puntate è dedicata alla figura del Vice questore Capo della Squadra Mobile di Palermo

pubblicato 18 Maggio 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:13

  • 12.48

    Inizia la conferenza.

  • 12.51

    La famiglia Giuliano è presente in sala.

  • 12.52

    Tinni Andreatta, direttore Rai Fiction: “Abbiamo costruito questo racconto, Ra1 lo offre nella settimana della Legalità. È un racconto che segue la battaglia dello Stato contro la mafia. Come quella di Felicia Impastato, è una storia che rappresenta il dna della nostra memoria. L’elemento in comune tra le due storie è quella della scelta individuale. La storia di Boris Giuliano è l storia di un uomo che aveva una carriera da dirigente al Nord ma che ha scelto di schierarsi dalla parte dello Stato e di tornare in Sicilia”.

  • 12.56

    Andreatta: “Questa storia ripercorre la modernità del personaggio, è di grande intensità ed emozione. La modernità di Giuliano è anche di aver capito l’importanza dei rapporti con la stampa e del gioco di squadra”.

  • 12.58

    Andretta parla di rigore degli sceneggiatori e del talento della scrittura, di regia e degli attori, a partire da Adriano Giannini.

  • 12.59

    Il regista Tognazzi: “Il sacrificio di Giuliano è un monito per tutti noi, bisogna vigilare. Giuliano aveva un talento nel riconoscere la verità, aveva una vocazione”.

  • 13.00

    Tognazzi: “Boris era innamorato del suo lavoro, aveva ostinato bisogno di conoscere la verità, una sorta di tic, di vizio. Non aveva scelto di fare l’eroe, ma avevo la passione di fare il poliziotto”.

  • 13.02

    Tognazzi: “La famiglia Giuliano è stata straordinaria, ci è stata affianco durante le riprese, sono stati tutti generosi, vorrei ringraziarli col cuore in mano”.

  • 13.05

    Tognazzi: “Giannini è un amico, lui mi vede come un papà, io lo vedo come un fratello”. Poi racconta: “L’altro giorno mi hanno chiesto un autografo… ‘Giannini, mi faccia un autografo’. Io firmato Giancarlo Giannini, che me frega…”.

  • 13.06

    Fabiano, direttore Rai: “Boris Giuliano sarà il grande film con cui Rai1 chiuderà la stagione. Che è stata importante e brillante: abbiamo messo in campo con Rai Fiction una eccezionale varietà di storie, formati e registri. La fiction è uno dei pilastri dell’identità della rete. Abbiamo avuto un mix di ritorno di serie importanti e esordi significativi. Abbiamo proposto una varietà di sceneggiatori, attori, registi come mai negli ultimi anni”.

  • 13.09

    Fabiano: “La stagione di Rai1 si chiude con il 21% sulla fiction in prima visione, che sale al 22% considerando il 2016”.

  • 13.10

    Fabiano: “Adriano Giannini sarà impegnato in un tour de force di promozione nei nostri programmi”.

  • 13.13

    Giannini: “Non avevo mai interpretato un personaggio realmente esistito. C’è il peso della responsabilità; quando sono arrivato sul set il primo giorno c’era un gruppo di persone anziane che mi guardava con insistenza, al momento della pausa si sono avvicinata a me e mi hanno detto ‘comandi capo’; erano gli uomini della squadra di Boris”.

  • 13.14

    Giannini: “Ho incontrato la famiglia Giuliano, all’inizio ci siamo osservati con pudore, ci siamo annusati un po’, poi in realtà ci siamo capiti. Le figlie sono venute sul set. Tutto questo porta con sé un carico un mano molto forte”.

  • 13.16

    Pasquini, autore del soggetto: “Ho iniziato a lavorare a questa storia ormai tre anni fa. Un grosso periodo di impegno e di passione. C’è una grossa responsabilità nel raccontare una storia del genere. È una storia alla quale abbiamo tenuto molto e penso che si veda nel film”.

  • 13.20

    La sceneggiatrice Koch: “Di Boris mi ha colpito la cura che aveva nei rapporti con gli altri, era scrupoloso nei rapporti umani”.

  • 13.21

    Francesco La Licata (interpretato da Montanari), giornalista che aiutò Boris: “Questa opera per me è carne viva, ho vissuto questa storia sulla mia pelle. Con Boris avevo un rapporto che andava al di là di quello tra fonte e giornalista. Aveva capito l’importanza della comunicazione, ha inaugurato una nuova stagione. Lo ha riconosciuto e detto Borsellino, Boris è stato la pietra miliare, ha cambiato il sistema investigativo. Era anche un grande uomo: grande padre e marito impeccabile”.

  • 13.23

    Il produttore Sergio Giussani: “La prima persona che mi ha parlato di Boris Giuliano è stato Paolo Moscarelli, che faceva parte della squadra di Boris. Ho proposto la storia alla Andreatta, che subito la ha accolta”.

  • 13.27

    Domande dei giornalisti. Lo Verso che interpreta Leonardo Vitale: “Quando ho letto la sceneggiatura ho pianto”.

  • 13.33

    Bassi racconta di aver conosciuto Tonino De Luca, il delfino di Boris scomparso proprio durante le riprese e che lui interpeta. La serie è a dedicata a De Luca.

  • 13.35

    Montanari: “Io sono forse il più giovane, ho 32 anni; quando ho visto l’emozione collettiva nella sala ho capito l’importanza di ricordare. Io essendo giovane penso sempre a domani, per me ricordare è retorica. Ma questo non è vero. Quindi vi ringrazio per avermi insegnato questo concetto”.

  • 13.36

    Andreatta spiega che il film sarà mostrato anche nelle scuole che lo richiederanno.

  • 13.38

    Finisce la conferenza.

Sta per iniziare presso la Scuola Superiore di Polizia a Roma la conferenza stampa di presentazione di Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo, miniserie di Rai1 in due puntate ispirata alla figura del Vice questore Capo della Squadra Mobile di Palermo, dottor Giorgio Boris Giuliano, medaglia d’oro al valore civile. Blogo la seguirà in liveblogging.

Il cast è formato da, tra gli altri, Adriano Giannini, Nicole Grimaudo, Ettore Bassi, Antonio Gerardi, Luigi Maria Burruano, Enrico Lo Verso, Fabrizio Bracconeri, Sebastiano Lo Monaco, Francesco Montanari. La sceneggiatura è di Giovanna Koch, Angelo Pasquini, Ricky Tognazzi. Consulente storico Francesco La Licata. Regia di Ricky Tognazzi.

Si tratta di una coproduzione Rai Fiction -– Ocean Production S.r.l.. La miniserie andrà in onda su Rai1 lunedì 23 e martedì 24 maggio alle ore 21.20.

Prima della conferenza è stata proiettata la prima puntata, preceduta dai saluti del Presidente del Senato Piero Grasso, del Capo della Polizia e del Direttore Generale Rai.

Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo | La storia

Boris Giuliano, funzionario di polizia di straordinaria capacità, ha rinnovato negli anni Sessanta e Settanta il sistema di indagine della Mobile di Palermo, e, attraverso inchieste di fondamentale importanza, ha ricostruito la struttura segreta e l’attività criminale di Cosa Nostra, elementi fondamentali per la successiva istruttoria di Falcone e Borsellino che ha portato al maxiprocesso del 1986.

Giorgio Boris Giuliano era avviato a una solida carriera nell’imprenditoria internazionale, poi interrotta per un profondo senso di giustizia e di dignità. Da Milano torna nella sua Sicilia, come commissario di Polizia e ottiene di essere assegnato alla Mobile. Ha una moglie giovanissima, che ncora deve concludere gli studi universitari, e che protegge con ogni attenzione perché non abbia a risentire delle tensioni e dei pericoli prodotti dal suo lavoro. A Palermo, in quegli anni, la mafia si mescolava alla società civile, apparentemente senza soluzione di continuità. Nobili e criminali frequentavano gli stessi bar, gli stessi salotti. Boris, che viene da Messina ed è libero da compromessi di amicizia con chiunque, si fa subito notare come persona diversa: lui non si mischia, lui seleziona i luoghi e le persone da frequentare, si tiene accuratamente alla larga dalle feste e passa al setaccio tutti, imprenditori e politici. Lo fa attivamente, con una carica vitale e allegra, e una dose naturale di empatia che cattura chiunque entri in contatto con lui. I suoi superiori e, soprattutto, i suoi colleghi lo riconoscono come un funzionario eccellente con qualità spiccate di organizzazione e di leadership che si prestano a mettere in piedi una squadra di eccellenze, che passa alla storia come la Squadra dei Giusti.

Si trovano ben presto di fronte a una strage, consumata in un cantiere edile di viale Lazio da un manipolo di assassini vestiti da poliziotti: un gruppo violento, che verrà conosciuto come quello dei corleonesi, attacca le famiglie mafiose che governano Palermo. Boris capisce subito che l’atmosfera si sta facendo molto pericolosa e quando a sparire è il giornalista Mauro De Mauro, raddoppia gli sforzi per districare il prima possibile la matassa del legame tra crimine e politica. Non si uccide un giornalista senza che i piani alti ne sappiano nulla. E ha ragione. Il suo accanito lavoro di indagine lo porta ad individuare uno dei potenti che tiene le fila degli affari sporchi: il questore lo annuncia in una conferenza stampa, lo nomina come Mister X. Ed è, subito, servizi segreti. L’indagine viene bloccata, il caso De Mauro seppellito. Boris è furioso, ha le mani legate.

La politica protegge se stessa, ma non i suoi servitori. Muore assassinato il giudice Scaglione. Nessun ministro della Repubblica va al suo funerale. Il quadro è sempre più grave, ma Boris non si arrende. Insiste con il suo metodo: rapporti stretti tra i funzionari, scambio continuo di informazioni, porte aperte ai giornalisti. Arresta i principali boss palermitani, ma magistrati fiacchi e miopi li rimettono presto in libertà. I capi corleonesi, latitanti da tempo, sono imprendibili. Grazie al suo ottimo inglese, Boris riesce a mettere piede oltreoceano e a creare una intensa collaborazione con funzionari della polizia federale americana: ormai il business è la droga. Ed è proprio la pista dell’eroina, quella che darà vita alla pizza connection, ad avvicinare Boris al suo assassino. Una strana rapina con un morto di troppo, dei conti secretati, una pistola smarrita, le chiavi di un appartamento, le foto di un latitante (Leoluca Bagarella) a un battesimo, e finalmente una valigia piena di dollari abbandonata all’aeroporto di Punta Raisi. Boris è entusiasta: ce l’hanno quasi fatta… Quasi. Nel corso di quegli anni ha visto morire colleghi e carabinieri: sa che una lupara può nascondersi dietro qualsiasi muretto. Sa che è inutile pensare a difendersi e dissuade anche l’amico giornalista Marco Alliati, che gli è stato accanto in tutti questi anni e che ha ricevuto minacce personali, dal pensare che il possesso di una rivoltella salvi la vita. Bisogna fermarli prima. Non rallenta le indagini neanche quando lo avvertono: “Giuliano morirà”.

Per i boss di Cosa Nostra Giuliano è diventato un vero e proprio persecutore e i suoi nemici decidono la sua morte. La mattina del 21 luglio Leoluca Bagarella e un suo complice intercettano il commissario sotto casa. Bagarella attende che entri al bar per prendersi un caffè, e lo uccide sparandogli alle spalle. I suoi tre figli e la moglie Maria sono sulla spiaggia ad attenderlo. Nella sentenza di rinvio a giudizio del primo maxi-processo contro Cosa Nostra, Paolo Borsellino scrive: “Se altri organismi statali avessero adeguatamente compreso e assecondato l’intelligente impegno investigativo del Giuliano, probabilmente le strutture organizzative della mafia non si sarebbero così enormemente potenziate e molti efferati assassini, compreso quello dello stesso Giuliano, non sarebbero stati consumati”.

Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo | Cast tecnico

Regia: Ricky Tognazzi
Soggetto: Angelo Pasquini
Sceneggiatura: Angelo Pasquini Giovanna Koch – Ricky Tognazzi
Aiuti Regista: Bojana Sutic – Maurizio Quagliana
Casting: Maurizio Quagliana
Direttori della Fotografia: Marco Pieroni – Antonello Emidi
Costumi: Paola Marchesin
Scenografia: Massimiliano Sturiale
Montaggio: Lorenzo Peluso
Fonico: Benito Alchimede – Maurizio Grassi
Organizzatore Generale: Patrich Giannetti
Musiche: Paolo Vivaldi – Paolo Moscarelli
Produttore Esecutivo: Emanuele Giussani
Produttore Rai Fiction: Fabrizio Zappi
Prodotto da: Sergio Giussani

Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo | Cast artistico

Boris Giuliano Adriano Giannini
Maria Leonetta Nicole Grimaudo
Tonino De Luca Ettore Bassi
Bruno Contrada Antonio Gerardi
Buttafuoco Luigi Maria Burruano
Leonardo Vitale Enrico Lo Verso
Ferraro Nicola Rignanese
Marco Alliati Francesco Montanari
Trezza Fabrizio Bracconeri
Pietro Marchese Pietro Delle Piane
Stefano Bontate Vanni Bramati
Paolo Moscarelli Ivan Castiglione
Speranza Vanni Fois
Crimi Vincenzo Ferrara
Boncoraglio Dino Giarrusso
Mauro De Mauro Manlio Dovì
Mario Francese Vincenzo Crivello
Colonello Russo Vito Facciola
Arturo D’Agata Giacinto Ferro
Nino Salvo Lollo Franco
Luigi Attorre Salvatore Lazzaro
Rubino Bruno Torrisi
Macaluso Sebastiano Lo Monaco
Pietro Scaglione Pippo Pattavina
Umberto Madia Roberto Pedicini
Tano Badalamenti Tony Sperandeo
Leoluca Bagarella Francesco Benigno
Impiegata cancelleria Guja Jelo
Iris Attorre Monica Dugo
Totò Riina Alfredo Lo Bianco
Secondo Cassiere Luigi Tabita
Franca De Mauro Silvia Jelo Di Lentini