Giorgio Albertazzi è morto: una vita (anche) in tv, dagli sceneggiati a Ballando con le Stelle
Colonna del teatro italiano, l’attore e regista è scomparso a 92 anni.
Giorgio Albertazzi è morto oggi, sabato 28 maggio 2016: il prossimo agosto avrebbe compiuto 93 anni. Nato nel 1923 a Fiesole, Albertazzi ha legato il suo nome alle tavole del palcoscenico – regalando negli ultimi anni una propria versione de Le Memorie di Adriano – ma è stato anche uno dei primi ‘divi’ tv con le sue interpretazioni nei primi sceneggiati Rai e le tante pièce del teatro in tv.
Il debutto risale al 1949 con il Troilo e Cressida di Shakespeare, diretto da Luchino Visconti per il Maggio Musicale Fiorentino. E’ del 1951 il suo primo film (Lorenzaccio, di Raffaello Pacini), mentre debutta in tv a pochi mesi dall’inizio ufficiale delle trasmissioni della Rai: era il 12 marzo 1954 quando apparve nello sceneggiato Delitto e castigo, tratto dall’omonima opera di Dostoevskij con la regia di Franco Enriquez. Fin da allora il suo volto divenne popolare presso il grande pubblico tv e la sua bravura si impose sui palcoscenici italiani e internazionali.
All’epoca d’oro degli sceneggiati della Rai monopolista risalgono anche capisaldi della storia della tv italiana come Piccolo mondo antico (1957) – cui partecipò come narratore over, prestando la sua inconfondibile voce -, L’idiota (1959), che lo vide anche tra gli sceneggiatori (e da cui è tratto il video di apertura), e ancora Vita di Dante e Don Giovanni, entrambi diretti da Vittorio Cottafavi e in tv rispettivamente nel 1965 e nel 1967. Nel 1969, invece, fu regista e protagonista dell’adattamento di Jekyll, prima di tornare sotto la direzione di Cottafavi per il film tv La folie Almayer (1973), cui seguì l’anno dopo la miniserie Philo Vance, per la regia di Marco Leto.
Sostanzialmente assente dal piccolo schermo per un ventennio, Albertazzi si riavvicino alla fiction del 1993 per Passioni, di Fabrizio Costa; apparve poi nel film tv La Rivale (1999, di Alain Nahum), prima di approdare nel 2000 alla miniserie di Pier Francesco Pingitore La casa delle beffe.
Una progressiva ‘popolarizzazione’, quindi, che lo vide passare da Dostoevskij ai talent show: nel 2014 infatti ha partecipato come concorrente a Ballando con le Stelle, suscitando anche non poche polemiche visto il suo sostanziale status di ‘fuori categoria’, vista la carriera, il prestigio e l’età, che non gli impedì però di mettersi in gioco.