“Chiude A conti fatti” (o forse no). “Le daranno un altro programma in Rai” (dicono). “No, no, va a Mediaset” (o forse no). “Farà Melaverde” (chissà). Le voci sul futuro di Elisa Isoardi sono molteplici. Certezze, al momento, non ce ne sono. Solo la diretta interessata è in possesso della verità: “In questa fase dell’anno i gossip si sprecano. Posso solo dire che non avrò troppo tempo per far vacanze”, ci racconta la conduttrice. Ma andiamo con ordine…
E’ finita un’altra stagione di A Conti Fatti. Che annata è stata?
“E’ stata un’annata di grande lavoro e anche di una buona dose di sperimentazione. Ho avuto modo di crescere e di confrontarmi con un gruppo di lavoro che ha dimostrato sensibilità ed elasticità indispensabili a un programma posizionato in una fascia così delicata. Sono felice per il successo del programma sui social, volevo fortemente un programma che continuasse anche una volta spenta la TV su una piattaforma differente, che mi mettesse a confronto diretto col pubblico, che mi consentisse di approfondire con chi davvero è protagonista, degli argomenti che tratto. E ci sono riuscita.
Il programma ha subito variazioni e stravolgimenti. All’inizio della stagione vi siete occupati anche di attualità e cronaca, poi questi argomenti sono stati cassati per far spazio a economia domestica e cucina. Come mai?
“Un’idea della rete che ha voluto usare come termometro questo programma con una forte componente di servizio, il pubblico stesso. Si sono valutate interazioni, le tematiche dove si è registrato il maggior interesse e voluto soddisfare dei bisogni concreti da parte di chi ci guarda da casa. In fin dei conti la tv di Stato in qualche modo deve essere di esempio e dare servizio e informazione laddove viene richiesto. L’economia domestica, ma direi non solo domestica -per la prima volta si è parlato di rapporto con le banche e alfabetizzazione finanziaria, di consumi, di prodotti Made in Italy – sono tematiche volute dal mio pubblico e richieste ad un programma come A conti fatti. La stagione che va da settembre a maggio è lunghissima, quindi siamo riusciti a soddisfare un bisogno in corso d’opera. Io la tv la faccio con un forte senso del dovere cercando di essere elastica e versatile. Dovere nei confronti, anzitutto, di chi mi guarda”.
Ho sempre avuto la sensazione che questo programma ti stesse ‘stretto’, forse non condividevi o sentivi troppo tue quelle tematiche. E’ solo una mia sensazione?
“Ci sono tematiche che ho vissuto più da vicino, tante battaglie portate avanti per difendere la nostra economia territoriale ed il patrimonio che abbiamo. Altre tematiche forse, con qualche strumento in più, le avrei trattate in modo differente, magari dedicando un po’ di tempo in più”.
“A me basta l’affetto del pubblico”. Gli ascolti del programma, secondo alcuni, non hanno mai brillato. Colpa della fascia oraria?
“Non mi lamento degli ascolti quando un programma fa servizio ed è un prodotto pulito. Cerco di metterli in relazione a una visione meno numerica ma più generale, dove si tiene conto anche di ciò che accade intorno, si lotta tutti per lo stesso obiettivo. Ho sempre cercato di restituire un numero in salita e la maggior parte delle volte ci sono riuscita nonostante la fascia delicata”.
La politica di Campo Dall’Orto è quella di non valutare le trasmissioni in base agli ascolti…
“Campo Dall’Orto è un professionista che stimo. Gli ascolti non sono una scienza, il nostro pubblico ha saputo apprezzare e dimostrarsi spettatore e protagonista al contempo. Ogni volta che con la nostra tv abbiamo informato la gente, abbiamo centrato un obiettivo. Di qualità. Forse è proprio questa la politica del DG”.
Durante l’ultima puntata hai “ringraziato” i dirigenti per non esserci stati. Perché a Storie Vere sì e A Conti Fatti no? Hai provato a darti una spiegazione?
“Sono sfacciatamente sincera, specie con il mio pubblico. So quanto l’azienda mi ha a cuore e quanto io ho a cuore l’azienda. Posso però dire che da molti ci sono state autentiche manifestazioni di affetto e gratitudine per il lavoro svolto che ho molto apprezzato. Tutto il resto rischia di essere polemica fine a se stessa. Sta di fatto che se ho da dire qualcosa, la dico. Elisa è fatta così”.
Si parla insistentemente della chiusura di A Conti Fatti. Tornerà a settembre?
“Sono anche circa 5 anni che si parla insistentemente, sul web, dalla mia conduzione di Sanremo. In questa fase dell’anno i gossip si sprecano. Posso solo dire che non avrò troppo tempo per far vacanze”.
Qualche collega, parlando di ‘editti politici’ in Rai, ha fatto anche il tuo nome. Come rispondi?
“Non mi sono mai interessata alla politica, e non ho mai sentito parlare di ‘editto Isoardi’. Io sono una professionista che lavora, felice del proprio lavoro da 11 anni. Lascio che a fare la politica, siano i politici”.
Il rapporto con Matteo Salvini ha influenzato il tuo lavoro o i rapporti con le aziende con le quali lavori?
“Non ho mai messo in relazione rapporti personali e professionali. Ora come in passato. Se no non stacchi mai dal lavoro nemmeno nella vita privata, e viceversa”.
Ti dà fastidio il chiacchiericcio dei giornali di gossip o degli utenti del web?
“Non lo comprendo, a volte, perché io sono una che tendenzialmente si è sempre fatta gli affari propri. Grazie ai social il mio pubblico sa cosa faccio e cosa penso, io ho sviluppato un dialogo quotidiano con lettori e telespettatori, sono una che si lascia conoscere. Di conseguenza, la verità dalle bufale si distingue benissimo. Basta volerlo…”.
Che contratto ti lega alla Rai?
“Un contratto da conduttore. Un contratto in esclusiva a scrittura”.
Undici anni in quest’azienda sono tanti. Possiamo fare un bilancio? Gioie e dolori?
“Quando si impara, si cresce, ci di diverte, si evolve, ci si emoziona e si è sempre entusiasti delle nuove sfide, il bilancio è sempre e solo positivo”.
Qualcuno, perlomeno all’inizio, ti dava della raccomandata. Ti feriscono quelle accuse?
“Per quanto e da chi lo sarei dovuta essere? Per 11 anni e da 4 direttori diversi? E chi sono io? No, comunque le accuse non mi scalfivano, avrebbero dovuto se lo fossi stata”.
Ti hanno mai messo i bastoni fra le ruote?
“A chi non è mai capitato? A chi non capita? Basta saperli togliere”.
“Spero di rivedervi presto”, hai detto. E’ vero che lascerai la Rai per passare a Mediaset? Hai parlato di un “corteggiamento” da parte del Biscione. E’ andato a buon fine?
“Fa sempre piacere sapere di essere considerati nel mio lavoro. E’ un segno di riconoscimento dei risultati sul campo. Trovo educato ascoltare quando qualcuno si fa avanti. Poi a decidere sono sempre e solo io”.
Qualcuno parla di un coinvolgimento a Melaverde, altri parlano di Mattino 5… Cosa c’è di vero e cosa ti piacerebbe fare nella prossima stagione televisiva?
“Di vero c’è che la gente parla molto e questo francamente non mi dispiace, vuol dire che c’è qualcosa di interessante da dire sul mio conto. A volte parla e basta e le voci poi rimangono voci. Nella prossima stagione mi piacerebbe essere me, concreta e risolutiva. Sono fiera di ciò che la grande palestra di A conti fatti ha portato al mio bagaglio di esperienze. Gli ultimi due anni sono stati una scuola, come se avessi preso centinaia di pagine di appunti. Fatemeli mettere in ordine e mi pronuncerò”.