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Massimo Ghini a Blogo: “Io e Nancy, rappresentanti di famiglie allargate. La polemica con la Ferilli? Ci abbiamo messo la faccia, gli altri zitti come al solito…”

L’intervista di Blogo al protagonista di Matrimoni e altre follie.

pubblicato 1 Giugno 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 00:08

Massimo Ghini è il protagonista di Matrimoni e altre follie, la nuova fiction di Canale 5 che andrà in onda a partire da mercoledì 1° giugno 2016, in prima serata.

L’attore romano interpreta il ruolo di Ivan Poletto, terzo marito di Luisella Rossini, interpretata da Nancy Brilli. Ivan è un ex tennista con un importante fallimento sportivo alle spalle che gli ha condizionato la vita. Per quanto riguarda il suo matrimonio, invece, Ivan avrà a che fare con l’invadenza dei due precedenti mariti della moglie, Riccardo e Orazio, interpretati rispettivamente da Massimo Ciavarro e Michele La Ginestra.

Dopo la conferenza stampa di presentazione della fiction, Massimo Ghini ha concesso a noi di Blogo una lunghissima intervista.

L’attore romano ha esordito, descrivendo a grandi linee il suo personaggio:

Ivan Poletto è un campione di tennis, finalista di Coppa Davis, che ha sbagliato il rovescio che avrebbe potuto cambiare la partita. Glielo ricorderà anche Adriano Panatta… Ciò ha condizionato la sua vita. Ha fatto una vita meravigliosa e forse per questo è rimasto eternamente single. L’incontro con Luisella gli cambierà la vita. Lui accetta di fermare questa corsa e di costruire con lei una famiglia, una famiglia che è già in parte costruita visto che Luisella, essendo stata precedentemente sposata con due “loschi individui”, Massimo Ciavarro e Michele La Ginestra.

Ghini non ha nascosto di aver attinto dalla sua vita privata per interpretare questo personaggio:

Io sono figlio di una famiglia allargata, non sono solo padre. Quand’ero bambino io, essere in una famiglia allargata non era semplicissimo. Questo mi ha allenato e preparato. Non mi sarei aspettato un ripetersi di questa storia ma è successo e ne sono contento perché è anche nel segno dei tempi. Un tempo, se eri figlio di genitori separati, eri un appestato, oggi se in una classe trovi un figlio di una coppia unita, l’appestato è lui! E’ tragicamente comico. Ho attinto qualcosa. Io e Nancy siamo rappresentanti di famiglie allargate.

Per quanto riguarda i rapporti con Nancy Brilli, sua ex moglie nella vita reale, Massimo Ghini ha assicurato che sono ottimi:

I rapporti con Nancy sono sempre stati ottimi. Non è la prima volta che abbiamo lavorato insieme. Siamo stati ai nostri matrimoni reciproci. Sembrano dichiarazioni di convenienza. Abbiamo un rapporto positivo e divertente. Abitiamo a 200 metri di distanza. L’idea di lavorare insieme ci diverte. Siamo molto easy. Sappiamo pregi e difetti l’uno dell’altro.

Secondo Ghini, Matrimoni e altre follie è una fiction al passo con i tempi che il paese sta vivendo:

Questo paese deve crescere. Penso che questa commedia, che è intelligente e non è becera, fa parte del cammino che nel nostro paese va fatto e penso che il tutto possa essere ben recepita dal pubblico. Ci siamo messi lì senza negarci niente, non volevamo fare solo i “politically correct” un po’ lagnosi, quando si è trattato di trasgredire, non ce lo siamo fatti mancare.

Massimo Ghini è sempre stato un personaggio molto esposto politicamente. L’attore, però, ha dichiarato di non aver mai ottenuto benefici dalla politica:

Io sono talmente esposto politicamente che non posso professare il contrario. Tutti pensano che la posizione politica sia figlia di una convenienza ma non è questo, il mio caso. Io non ho rivestito cariche, non ho mai diretto un teatro, non ho mai prodotto un film, non ho compagnie private… Dal ’96 al 2001, quando governava l’Ulivo, io non ho mai lavorato per la Rai nonostante avessi molti amici. Vengo da una vecchia storia di militanza, mio padre era un esponente del Partito Comunista… Per me la militanza è sempre stata una parte di me stesso da dare al patrimonio comune. Se poi non ci credono, la cosa è relativa.

L’attore si è successivamente scatenato e ha invitato professionisti, colleghi ma anche intellettuali a non nascondersi e ad esporre le proprie opinioni pubblicamente su questioni sensibili:

Mi dispiace che siamo in pochi ad esporre il nostro pensiero e che siano in molti a stare dietro le finestre a guardare attraverso le serrande… Io non ho bisogno di andare sui giornali. Vorrei che fossero intervistati molti altri che stanno zitti ma che pontificano nei loro salotti, danno direttive, costruiscono strategie pazzesche. Sono anche impauriti perché il Movimento 5 Stelle sta sollevando delle questioni ma non c’è nessuno che abbia il coraggio di difendere quello che c’è ancora di buono in tanti partiti, che possono essere di destra o di sinistra. Stanno tutti zitti, come al solito. Come diceva Ennio Flaiano, tutti correranno in soccorso del vincitore.

Massimo Ghini, quindi, ha chiarito la presunta polemica a distanza con Sabrina Ferilli e si è tolto altri sassolini dalla scarpa (con tanto di pugno chiuso ironico finale):

Questo stimolo mi è venuto da bambino, quando aprivo i giornali e trovavo artisti, intellettuali, poeti e personalità che parlavano. Io sono un giullare, sono un artista e dico la mia. Se ci fossero altri che sicuramente parlano meglio di me, non avrei sentito l’esigenza di parlare. Vogliono la polemica tra me e Sabrina Ferilli? Io e Sabrina siamo amici e ci siamo già parlati. Lei ha i suoi motivi per fare la sua scelta e io ho i miei. Siamo così importanti? Ma dove stanno gli altri? Uscissero fuori da ‘sti salotti di Capalbio e venissero qui a dirci qualcosa! Io sono esaltato dalla battaglia politica di chi sostiene il Movimento 5 Stelle e allo stesso tempo sostengo il mio partito. E gli altri? E gli altri che stanno zitti e non dicono una mazza? Noi ci confrontiamo, quelli che stanno zitti fanno un danno al paese. E’ tutta la vita che passo per uomo di sinistra a dovermi difendere dai distinguo della sinistra. Non ne posso più! E non sono diventato un uomo di destra. Non mi sono mai venduto quando la destra mi ha offerto qualunque cosa. In alcuni quartieri di Roma, laddove ci sono i puristi del trotskismo, non potrei entrare. Non sopporto più quest’idea sbagliata. Abbiamo condiviso insieme un percorso con tutta questa gente per tantissimo tempo che adesso cerca visibilità con la propria lista. Ma di cosa stiamo parlando? Come la Ferilli, nel ’98, diceva a Bertinotti di non andarsene… Cazzo, metteteci la faccia! Ma mettetela nel vero senso della parola! Ho finito!

Per le dichiarazioni complete, c’è il video a disposizione.