Torna a due anni di distanza la rubrica di TvBlog dedicata all’universo degli autori televisivi italiani (Qui trovate gli autorevoli interventi della prima edizione). Anche in questa seconda serie daremo la parola ad alcuni autori della nostra televisione per farci raccontare la loro esperienza professionale, fra ricordi, situazioni, auspici ed aneddoti. Anche questa volta, come accadde nella prima serie di questa rubrica, nessun filtro da parte nostra, ma carta assolutamente bianca per la squadra 2016 di “Fuori gli Autori II“.
La prima puntata di questa nostra seconda edizione vede in campo Chicco Sfondrini. Autore televisivo di lungo corso, già collaboratore di Maria De Filippi ad Amici, Sfondrini si è occupato ultimamente di produzioni Rai partendo dall’ultima edizione di Ballando con le stelle, fino ad arrivare a Sogno Azzurro ed Il grande match che andrà in onda in seconda serata sulla prima rete del servizio pubblico radiotelevisivo nel corso dei prossimi europei di calcio.
Il mio viaggio in ascensore con il DG Rai
Ci sono stati anni nei quali, la richiesta di scrivere qualche riga su di me per TvBlog, l’avrei accolta con entusiasmo: l’avrei fatto in pochi minuti. Mi piaceva tanto parlare di me, in quegli anni, anche a sproposito. Adesso faccio più fatica, sono più adulto e maturo, credo. Sono due anni che dovrei scrivere per TvBlog e non riesco. Ma ci tengo a farlo. Intanto perché i blog televisivi sono l’ultima fonte di critiche oneste per chi fa questo lavoro; collaborare è giusto con chi critica in modo serio. Poi perché sono vivo e pieno di progetti e raccontarlo è meglio che tacerlo. Vivo e pieno di progetti, malgrado io abbia preso batoste abbastanza decisive (seguirà capitolo sui flop?), malgrado uno scenario culturale preoccupante e a dispetto di post che mi davano scomparso con ricostruzioni rocambolesche.
Intanto che ho fatto? Dopo aver concluso la mia collaborazione con la Fascino di Maria che è un genio e con Sabina Gregoretti, ho fatto l’Isola con Magnolia, X Factor per Fremantle, adesso sono felicissimo nella RaiUno di Fabiano, ultima produzione Ballando con le stelle, agli ordini di Milly e al fianco di un vero fuoriclasse: Giancarlo De Andreis. Lavoro in Rai e sono felice perché ci sono tante forze fresche che spingono verso l’innovazione in un’azienda piena di tradizione e di grandi professionisti e con qualche freno a mano; io in particolare ho avuto tanta fiducia e stima da Claudio Fasulo che in questi anni ha fatto un lavoro grandioso. In questa Rai c’è entusiasmo e voglia.
Io ne sono talmente pieno che se un giorno mi trovassi in ascensore con il DG Campo Dall’Orto, avrei il coraggio di dirgli quattro cose da migliorare, certo restando nei 13 secondi che impiegheremmo ad arrivare al 7° piano. Sono sicuro mi darebbe ascolto. Ecco la Rai dove voglio restare. Non vi voglio annoiare con tutti i 4 punti per il Direttore Generale. Ve ne anticipo uno.
La scena italiana per chi fa il mio mestiere è preoccupante per due motivi: non è un lavoro per giovani! Non ci sono più gli spazi dove un autore anziano possa spiegare il mestiere e quindi passare alcuni saperi agli autori più giovani. A farlo con me è stato Dario Viola che mi ha dato alcuni consigli che ancora mi aiutano. Vorrei farlo con qualcuno, restituire quello che ho ricevuto ma nelle produzioni attuali, gli spazi per convocare un autore 25 enne e in qualche modo inserirlo sono sempre meno.
Ti guardano come se tu volessi avere un assistente, come se tu ti fossi montato la testa. In Italia, assumere un 25 enne sembra più rischioso di dare un passaggio a Freddy Krueger di notte. A Londra o a Stoccolma, vedi solo 25 enni lavorare, quelli della mia età li ascoltano e li seguono ma sono altri che fanno il lavoro creativo e che pompano idee nuove.
Sembra che nessuno sappia che fare questo lavoro vuol dire anche girare con una 550d senza fissarsi per forza sulla C300, vuol dire passare notti con il tuo Avid sulle ginocchia a caricare il materiale e a montare, ore di conference calls in inglese o tedesco, a scrivere scalette in Excel con la colonna dei tempi che si aggiorna in automatico e tante altre diavolerie. Questi saperi sono semplici per i più giovani ma se qualcuno li aiutasse nei primi tempi, tutto sarebbe più facile. La scena è grave anche e sopratutto per chi ha un certa età. Come me. Non è un lavoro per vecchi ! Perché i ritmi diventano sempre più folli, si guadagna la metà e si lavora il doppio e se uno inizia a misurarsi la pressione fa scoperte agghiaccianti: alla fine di X Factor 2013, avevo minima a 120 e la massima a 160 ! Insomma né vecchi né giovani ?
Quando dicono che la televisione generalista è in crisi, quindi, io non ci credo. Sono in crisi gli autori e pochi sanno come gestirli. Quello che so è che la televisione potrebbe essere più bella se si facesse come si è sempre fatto: i giovani a spingere più in là i confini creativi e i più vecchi con l’esperienza a dare direzioni e metodologie di lavoro.
Gli altri tre punti li dirò al DG in ascensore. Se mi capita. A presto !
Chicco Sfondrini
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