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Zoo, la Peta contro la Cbs: “Smetta di usare animali veri nella serie tv”

Con una campagna pubblicitaria, la Peta ha chiesto alla Cbs di non usare più animali veri per Zoo, serie tv in cui gli animali si ribellano

pubblicato 22 Giugno 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 23:22

La Peta, ovvero la People for the Ethical Treatment of Animals, organizzazione a favore dei diritti degli animali, se la prende con la Cbs e con Zoo, la serie tv “animalesca” la cui seconda stagione debutterà in America dal 28 giugno: l’accusa è la stessa rivolta l’anno scorso, al debutto dello show, quanto l’organizzazione lamentò l’uso sul set di animali reali, e quindi maltrattati ai fini dell’intrattenimento.

Già l’anno scorso, come detto, la Peta aveva invitato il network a fare uso della computer grafica, come già avviene in numerose serie tv e film in cui compaiono animali, per evitare di portare sul set specie che dovrebbero stare sotto i riflettori. Prima del debutto della serie, la Cbs aveva garantito che sarebbero stati utilizzati pochi animali reali, cosa invece smentita dai produttori del telefilm che, invece, avevano ammesso di voler utilizzare più animali possibile nella serie.

ZooPer questo, la Peta ha avanzato la stessa richiesta anche in vista della seconda stagione. Quest’anno, però, ha deciso di accompagnare il suo appello ad una campagna pubblicitaria comparsa sul “Los Angeles Times”, sul “New York Times” e sul “Wall Street Journal”. La campagna prevede un poster in cui compare una scimmie le cui zampe sono legate da una pellicola cinematografica. “Alcuni show non tengono al chiuso solo il pubblico”, si legge, “Cbs: utilizza la computer grafica per liberare tutti gli animali in Zoo”.

Anche la seconda stagione della serie tv tratta dall’omonimo romanzo di James Patterson e Michael Ledwidge, in cui una misteriosa epidemia colpisce tutti gli animali che si ritrovano a ribellarsi contro l’uomo, farà un ampio uso di animali sul set: a quanto pare, infatti, compariranno lupi, renne, cavalli e bufali, oltre a tante altre specie.

“Se Noah di Darren Aronofsky ed Il libro della giungla di Jon Favreau possono ricreare un intero impero animale con la computer grafica, allora la Cbs può chiaramente realizzare questa serie senza sfruttare gli animali”, spiega la vicepresidente dell’organizzazione Lisa Lange. “La Peta ha contattato il network per chiedergli di cambiare interamente verso una tecnologia accessibile, umana e versatile -e di smettere di usare animali che sono in gabbia, frustati ed a cui viene negato tutto ciò che è importante per loro”.

La Peta aveva accusato la Cbs anche di aver assunto la Working Wildlife, compagnia di Steve Martin in cui c’erano ancora addestratori di scimmie. Non solo: nel mirino è finito anche l’addestratore e proprietario del Bowmanville Zoo Michael Hackenberger, che il network avrebbe contattato per chiedergli aiuto nella realizzazione dello show. Proprio l’addestratore è stato accusato nei mesi scorsi di aver frustato una tigre, trovandosi costretto a rassegnare le dimissioni per chiarire meglio la vicenda.

Di certo, la Cbs preferisce utilizzare animali veri per dare maggiore realismo al telefilm. Inoltre, per quanto alla portata anche di una serie tv, la computer grafica resta costosa ed, evidentemente, il network ha preferito spendere in animali ed addestratori invece che in effetti speciali che, per essere realistici, sarebbero dovuti essere molti costosi. La Peta, però, non ha intenzione di stare ferma a guardare.

[Via DeadlineHollywood]