Fabio Canino a Blogo: “Ballando con le stelle aperto alle diversità. E sul trono gay di Uomini e Donne…”
Intervista a Fabio Canino sui temi lgbt trattati in televisione
Attore, scrittore (il suo ultimo romanzo è Rainbow Republic edito da Mondadori), conduttore radiofonico e personaggio televisivo italiano, giurato di Ballando con le stelle e scrupoloso osservatore della realtà comunicativa italiana: Fabio Canino, con noi di Tvblog, ha deciso di sbottonarsi circa la condizione della nostra televisione legata alle tematiche lgbt.
Esiste, secondo te, al giorno d’oggi, una televisione apertamente gay o facilmente condivisa dal telespettatore gay medio?
Esiste anche se il telespettatore gay medio, fortunatamente non esiste più, o perlomeno non esiste quello che s’immagina essere il “gay medio”. I gusti in fatto di tv sono molto cambiati grazie all’offerta sempre più ampia. Adesso è il livello culturale che fa la differenza. C’è il gay che ama Amici e quello che ama Pechino Express. Quello che ama Report o Che tempo che fa. Ci sono quelli che guardano solo la grande serialità americana e così via.
Ritieni sia giusto che molti personaggi dello spettacolo, ancora oggi, scelgano di non rivelare la propria omosessualità per timore di ripercussioni negative sul lavoro?
Non lo trovo giusto ma lo trovo comprensibile. La differenza la fa sicuramente il background, l’educazione la formazione. E’ vero però, in Italia, che l’essere dichiarato crea ripercussioni negative sul lavoro. Ci sono dirigenti tv, agenti e produttori che sicuramente tra un gay e un etero, a parità di competenza, scelgono l’etero.
Sei da diversi anni giurato di Ballando con le stelle. Come hai vissuto il fatto che, per la prima volta, un uomo (Mauro Coruzzi), seppure nelle vesti di Platinette, abbia ballato con un maestro come Raimondo Todaro?
Ero contento e divertito. Come quando anni fa in gara arrivò Lea T.
Secondo te, la versione italiana di Ballando con le stelle è pronta per un concorrente dichiaratamente gay in coppia con un/a ballerino/a dello stesso sesso?
La versione Italiana di Ballando è avantissimo. Guarda la giuria e i concorrenti. Trovami un programma di prima serata il sabato sera su Raiuno così aperto alle diversità. Chi non credo sia pronto (ancora) sia la Rai Radiotelevisione Italiana. Ma credo più per la pigrizia di dover rispondere ai soliti attacchi dei talebani cattolici e a chi fa finta di rappresentarli.
Cosa ne pensi dell’immagine del gay stereotipato (un po’ macchietta) abusata in molti reality?
Mi dà molto fastidio, lo trovo fuori dal tempo.
A tuo parere, la presenza assidua di gay in tv (fiction, pubblicità, film) ha contribuito a dare pieno sostegno alla legge Cirinnà per il riconoscimento delle unioni civili anche alle coppie dello stesso sesso?
Tutto serve ed è il benvenuto quando è fatto con onesta e sincerità. La grande serialità americana ha fatto miracoli negli Usa. Anche lo spettatore Italiano ha avuto modo di vedere attraverso la tv che nel mondo le unioni tra persone dello stesso sesso sono una cosa perfettamente integrata nella società, che non turbano nessuno e soprattutto che niente tolgono a nessuno ma aumentano la felicità che ci circonda. Mi sento di citare una fiction italiana dove la diversità è parte integrante del tessuto narrativo ovvero “E’ arrivata la felicità”.
Di fronte a episodi di cronaca legati al cyberbullismo o omofobia, la tv può contribuire a sensibilizzare i giovani sulla normalità dell’essere gay nella nostra società?
Dovrebbe essere un dovere di qualunque mezzo di comunicazione!
Hai mai ricevuto porte chiuse in faccia per aver dichiarato apertamente il tuo orientamento sessuale?
Beh certo, fa parte del gioco. Ma chiaramente parlarne fa il gioco di chi ti discrimina, facendoti passare per uno che fa la vittima. Quindi silenzio e avanti tutta!!
Eppure, nel 2016, fa ancora notizia che un anchorman di navigata professionalità come Alessandro Cecchi Paone sia il primo volto di punta gay dell’edizione delle 19 del Tg4. Su questo filone c’è ancora tanta strada da fare?
Si c’è ancora tanto da fare, ma questo tipo di notizia è positiva, è la dimostrazione che si sta andando avanti, lentamente, ma si sta andando avanti.
Da settembre, Maria De Filippi ha proposto un trono dichiaratamente gay. Innovazione o provocazione?
Innovazione e provocazione. Ricordiamoci che stiamo parlando di televisione e il merito di Maria De Filippi è quello di cavalcare l’onda della novità, del vento che cambia. Un buon segno. Bisogna poi vedere come verrà trattato, chi saranno i tronisti e il pubblico a parlarne….speriamo bene, io la versione etero la trovo imbarazzante ma l’integrazione passa anche attraverso la pari coattaggine tra etero e gay.
L’era delle intramontabili icone gay di un tempo (Cuccarini, Carrà, Parisi) è terminato? Ci sono delle valide eredi nell’immaginario colletivo lgbt?
Credo che per il momento il trono delle icone sia vacante. Ci sono molti personaggi che si dichiarano Icone senza esserlo. Il parlare di certi argomenti in tv non fa automaticamente icona gay. Quindi al momento “cercasi Icona” chiamare ore pasti…
Sei un artista poliedrico tra tv, teatro, cinema, musica, libri. Non ti manca il piccolo schermo da protagonista assoluto? E’ stata una tua scelta quella di defilarti, per qualche tempo, dalla televisione, con un programma tutto tuo?
Guarda il problema è sempre lo stesso le proposte che ti fanno. Fortunatamente io non vivo di tv, anche se mi piace molto. Quando faccio tv è perchè quello che mi viene proposto mi piace ma soprattutto mi diverte. Se arrivasse qualcosa di divertente ed interessante lo farei più che volentieri!