RadioBlog | Carlo Conti: “Radio 2? Più musica e meno parole”
Ecco come il neo direttore artistico intende cambiare RadioRai
Carlo Conti in un’intervista concessa all’Avvenire parla del suo nuovo impegno di direttore artistico di Radio Rai. Ma prima fa sapere che il rinnovo contrattuale con la tv pubblica non ha comportato ritocchi dell’ingaggio. E non esclude il ritorno alla conduzione de L’Eredità, nel 2017, dopo Sanremo:
Con questo rinnovo, il contratto è esattamente uguale a quello che avevo già, né un euro di più né un euro di meno. Resto autore di programmi, continuo la direzione artistica di Sanremo, che vedrà qualche sorpresa nel regolamento, farò ancora Sanremo Giovani dal primo sabato di dicembre, dal 16 settembre torno con Tale e quale show che avrà anche uno speciale sui canti natalizi, Na-Tale e quale show. L’unica variante sarà che, nello stesso periodo, o andrò in onda con L’eredità o con una prima serata, e non più insieme come prima: il tempo restante verrà utilizzato per lavorare al restyling di RadioRai.
In cosa consisterà, dunque, il restyling delle radio della Rai? Il primo obiettivo, spiega Conti, è “riconquistare la generazione dei quaranta-cinquantenni abituati ad ascoltare la radio privata e che si sono allontanati dalla Rai“, oggi ascoltata da “un pubblico maschile e anziano“. Fermo restando che l’arma in più di RadioRai è l’informazione, bisogna lavorare su ritmo e identità musicale:
Negli anni RadioRai ha perso la sua identità musicale, ha perso il ritmo e dinamismo. Radiotre ha una missione diversa, culturale, ma se la perde la dinamicità Radiodue è un problema, Non c’è da fare rivoluzioni, c’è da migliorare quello che di buono c’è già (…) Radiouno ha una grande forza nei gr e una squadra pazzesca di giornalisti, sta lavorando molto bene sull’informazione e gli approfondimenti. Ha solo bisogno che le si indichi una linea musicale che si è un po’ persa. Radiodue è quella su cui lavorerò di più, già a partire da questa estate, improntandola a un modo di trasmettere più dinamico e dando una linea musicale ben precisa dalla mattina alla sera.
Ancora più nel dettaglio, in merito agli interventi da compiere per quanto concerne l’intrattenimento:
Soprattutto rivedrei un certo tipo di intrattenimento: non è necessario parlare sempre ininterrottamente. Radiodue, ha il compito di fare compagnia in maniera brillante, ma anche musicalmente forte, perché la radio è fatta anche per ascoltare musica. Isoradio, invece, ha perso la sua identità: le daremo una linea musicale ben precisa, perché è una compagna di viaggio e deve allargare il più possibile i suoi ascoltatori. Quindi spazio alla musica “easy listening” e alla musica italiana, oltre alla viabilità. Su una cosa ho le idee molto chiare: la radio è più a togliere che ad aggiungere. Attenti a non farla mai diventare un panino troppo farcito perché, ribadisco, il suo elemento fondamentale è la musica, mentre ora si tende a riempirla troppo di programmini, parole, pseudoidee.