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Comic-Con, il panel di Star Trek la serie CBS All Access che si intitolerà Discovery

Star Trek: Discovery sarà il titolo della serie in Italia su Netflix

pubblicato 24 Luglio 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 22:08

Non poteva mancare il mondo di Star Trek nella cornice del San Diego Comic-Con e mentre nelle sale è da poco uscito il nuovo film Star Trek: Beyond, è stato annunciato che il titolo completo della serie tv sarà Star Trek: Discovery, dal nome della navicella U.S.S. Discovery (NCC-1031) mostrata nel video in apertura. Il primo episodio andrà in onda su CBS a gennaio 2017 per poi spostarsi definitivamente e in modo esclusivo sul servizio di streaming CBS All Access, inoltre è già stato annunciato che nel resto del mondo (Italia compresa) la serie sarà un’esclusiva Netflix.

Arrivati a San Diego anche per celebrare il 50° anniversario di Star Trek, lo showrunner della serie Bryan Fuller ha voluto sottolineare come Discovery non sarà una serie “a episodi” ma ci sarà un’unica storia come se fosse un romanzo. “Essendo su CBS All Access non è possibile perdersi nulla, sarà tutto a portata di mano e sempre disponibile” ha evidenziato Fuller, mostrando come la serie sia stata realmente pensata per una diffusione in streaming che invogli alla maratona piuttosto che ad una visione settimanale.

William Shatner, storico capitano Kirk, Scott Bakula, Michael Dorn, Jeri Ryan e Brent Spiner erano presenti all’evento insieme a Fuller, mentre ancora è tutto da svelare il cast che farà parte della nuova serie “Ci sono alcune persone che potrebbero fare al caso nostro” ha ammesso Fuller che ha anche aggiunto “vogliamo proseguire quello che Star Trek ha sempre fatto al meglio, ovvero guardare sempre avanti, essere sempre attuale. Per questo è affascinante poter ragionare su questi personaggi avendo un ampio spettro di possibilità sia nelle razze che nei generi.”

Star Trek: Discovery non avrà collegamenti con i film, saranno introdotti nuovi personaggi, presentati nuovi mondi e nuove civiltà, mentre come nella saga del 1966, si esploreranno temi molto contemporanei, che possano rappresentare una metafora del mondo in cui viviamo. “I politici potrebbero imparare molto da Star Trek” ha sottolineato Spiner, con Fuller che ha aggiunto “L’individualità va celebrata. Star Trek esalta la diversità. Come una sorta di dichiarazione programmatica di Gene Roddenberry (creatore di Star Trek) che evidentemente si rendeva conto come gli umani dovrebbero tutti andare d’accordo“.

Fuller è poi intervenuto sulla questione sollevata da George Takei che ha criticato il fatto che il tenente Sulu, interpretato in Beyond da John Cho, si è rivelato essere gay. Fuller ha dapprima sottolineato come ogni attore è geloso del proprio ruolo interpretato, per poi difendere la scelta di voler rappresentare Sulu come un personaggio gay “un notevole passo verso l’inclusione“. Da buon fan di Star Trek e del mondo sci-fi Fuller ne ha anche giustificato da un punto di vista fantascientifico la possibilità che il tenente Sulu possa essere sia gay che eterosessuale “Tra l’esistenza di diversi universi e la presenza di una sessualità fluida, è possibile che entrambe le situazioni esistano” in due diversi universi cinematografici e non solo del mondo di Star Trek.