The Get Down trailer: Netflix e Baz Luhrman ci portano alle radici dell’hip hop
L’amore, la musica e il Bronx al centro della prima serie tv del regista di Moulin Rouge
“Questa non è Disneyland è il Bronx“.
Siamo negli anni ’70, nel Bronx a New York, quartiere popolato da afro-americani in cui si è fatto strada l’hip hop, cresciuto e diffusosi grazie ai ragazzi di strada, alle feste di quartiere. Una musica che ha rappresentato una forma di integrazione di sudamericani e afro americani, quella parte di una città come New York che aveva altro da raccontare oltre al rock, oltre alla musica e alla vita dei bianchi.
Ed è proprio questo il contesto da cui prende le mosse The Get Down, nuova grande produzione di Netflix, creata da Baz Luhrman (Moulin Rouge, Romeo + Giulietta) alle prese con la sua prima produzione seriale, che arriverà in tutto il mondo il prossimo 12 agosto con i primi 6 episodi della prima stagione, per poi proseguire nel corso del 2017 con i restanti 7, e di cui in apertura potete vedere il nuovo trailer in italiano (e in fondo anche in originale).
Cambiare il mondo attraverso la musica. E’ questo l’obiettivo dei ragazzi e delle ragazze del South Bronx, che decidono di inseguire una strada musicale diversa da quel rock che imperversava in quegli anni, una strada che li porterà verso la disco music e l’hip hop. Un movimento e un cambiamento musicale già presente in Vinyl, la serie HBO fortemente voluta da Martin Scorsese e Mick Jagger, che però non è riuscita a catturare l’immaginario del pubblico americano e internazionale.
Sulla scia dei precedenti lavori del regista, la musica sarà parte integrante della sceneggiatura e non mancherà anche una potente storia d’amore in grado di far sognare il pubblico non solo in quella New York e in quegli Stati Uniti al centro della serie tv, ma anche in tutti gli altri paesi in cui Netflix è presente. Perchè in fondo l’amore e la musica sono temi universali ( o almeno così sperano Netflix e il regista).
New York e il Bronx che non saranno solo la cornice della storia, ma contribuiranno a plasmarla, una città complessa e variegata, oggi come in quegli anni ’70 in cui la serie è ambientata. I ragazzi del South Bronx non hanno nulla oltre la loro voglia di esserci, di vivere, di cantare, di sperare in un mondo migliore, in quella città in cui si sentono emarginati non hanno altro che la forza delle loro parole e delle loro bombolette spray. L’attenzione della storia raccontata da Baz Luhrman non sarà solo su questi ragazzi, ma anche su come una città sull’orlo del fallimento, sia riuscita a risorgere e a dar vita a un movimento culturale, a una sonorità in grado di vivere ancora oggi.
Ricco il cast della serie che vede la presenza di Shameik Moore, Justice Smith, Herizen Guardiola, Yahya Abdul-Mateen II, Skylan Brooks, Tremaine Brown Jr., Mamoudou Athie, Jimmy Smits, Giancarlo Esposito e Jaden Smith.
Bisognerà aspettare il 12 agosto per scoprire se Baz Luhrman sia riuscito laddove sia Scorsese con Vinyl che in parte Cameron Crowe con Roadies si sono arenati: ovvero riuscire a raccontare la musica nel formato seriale, dando spessore a una carrellata di videoclip. E per chi il 12 agosto si trovasse in ferie, basterà recuperarlo una volta tornati dalle vacanze, senza farsi condizionare dalle voci sui social media o dalle critiche che nel frattempo emergeranno.
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