Nomine direttori Tg: Colucci al Tg2, Mazzà al Tg3. Fico: “Rai è organo di propaganda del Pd”
Il dg Campo Dall’Orto propone anche Andrea Montanari al Gr-Radio1 e Nicoletta Manzione a Rai Parlamento
Non ci sono sorprese tra i nomi proposti dal dg Antonio Campo Dall’Orto: Ida Colucci al Tg2 al posto di Marcello Masi, Luca Mazzà al Tg3 al posto di Bianca Berlinguer, Andrea Montanari al Gr-Radio1 e Nicoletta Manzione a Rai Parlamento. Conferma per Mario Orfeo al Tg1. Convocato per stamattina il consiglio di amministrazione nel quale si voteranno tali nomine (quasi sicuramente arriverà il via libera). Di sicuro si opporrà Carlo Freccero, perché “sono anacronistiche” e “all’insegna della normalizzazione”.
Il presidente della Commissione di Vigilanza Rai (ieri seduta molto vivace, con la minoranza del Pd che si è collocata sulle stesse posizioni di Forza Italia, M5S, Lega, Sel chiedendo – invano – il rinvio del voto sui direttori dei tg) Roberto Fico del Movimento 5 Stelle va giù ancora più duro denunciando che la Rai non è più una tv che fa servizio pubblico, ma un organo di propaganda del Pd:
In bolletta a luglio ci è stato imposto il pagamento di una rata del finanziamento pubblico al Pd: 70 euro a testa e se non paghi ti staccano la corrente. La Rai non é più una TV che fa servizio pubblico, ma un organo di propaganda del Partito di governo. Le nuove nomine dei direttori dei Tg con l’epurazione di quelli non allineati è la spudorata conferma. Una misura alla turca mitigata dall’ipocrisia piddina e dal silenzio di giornaloni e intellettuali, con rarissime eccezioni. Era necessario mettere sotto controllo tutta l’informazione in vista del referendum ed è stato fatto in un attimo grazie a dirigenti compiacenti e megastipendiati oltre i limiti di legge con il cavillo votato dai deputati Pd in Parlamento che hanno affossato la proposta M5S di abolirlo.
Come se la tv di Stato non fosse già abbastanza sbilanciata in favore della posizione del premier non eletto.
Fico definisce Mario Orfeo del Tg1 “mastino di Palazzo Chigi”:
Si è guadagnato la permanenza con una propaganda oscena a Renzi: le notizie sulla disoccupazione relegate a marginali, interviste monologo al premier, nessun rilievo ai risparmiatori truffati nè agli arrestati del Pd, non informazione ma propaganda funzionale al potere.
Il movimento di Grillo ha lanciato sui social l’hasthag #RaiServizioPiddino.
Ricordiamo, in chiusura, che per le nomine dei direttori di testata, il parere obbligatorio che il cda deve dare su proposta del dg diventa vincolante se espresso dalla maggioranza dei due terzi. Al di sotto di questa soglia il dg può comunque procedere alle nomine proposte.