Un medico in famiglia 10, conferenza stampa

Il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta: “Un medico in famiglia è la serie più longeva della tv italiana, insieme a Don Matteo. In onda dal 1998.È stata innovativa da subito dal punto di vista produttivo. Ha accompagnato l’evoluzione della nostra società. Ha conquistato target diversificati. È una serie da servizio pubblico, ci parla di temi dell’Italia di oggi. La serie ha due perni, cioè Nonno Libero e Lele Martini. Sono portatori del tema centrale di tutto il racconto, cioè la paternità”.

Il direttore di Rai1 Andrea Fabiano ammette che questa è la sua prima serie di Un medico in famiglia da direttore, “ma non da spettatore”. Poi scherza sul fatto che le prime scene siano state girate nella sua Puglia: “Non ho interferito, ma mi ha fatto piacere”.

Fabiano: “Un medico in famiglia è uno dei prodotti più amati, non a caso spesso lo replichiamo sulle nostre reti”.

Verdiana Bixio: “Questa serie impegna per tanti mesi tanti attori. Gli attori ci mettono tanto amore sul set, ma anche tutti gli head writer e le registe”. Poi ringrazia la struttura produttiva della Rai e il pubblico “che ci segue non solo in tv, ma anche su tutte le altre piattaforme”.

Carlo Principini, produttore artistico: “Questa è la più bella serie del Medico in famiglia”.

Principini elenca, nome per nome, i componenti del cast.

Francesca Cavallin , Giorgio Marchesi e Michael Cadeddu torneranno come guest star di una puntata. La Cavallin nell’ultima.

Viene mostrato il video backstage della serie.

Lino Banfi: “Voglio chiedere scusa agli autori perché io sono un attore cialtrone, sono di quella categoria che grida, io sono diventato sordo, non sento un cavolo. E poi cambio le battute, improvviso. E gli autori soffrono. Poi chiedo scusa anche perché non sono riuscito a perdere il mio Pil, prodotto interno lordo. Ci proverò qualora riuscissi a farne un’altra di serie, ma non lo so, perché io ho una età…”.

Banfi ironizza: “Io non sono mai stato per giornalisti copertinabile, né scopertinabile. Stavolta, grazie a Giulio Scarpati, sono riuscito ad avere la copertina di Sorrisi e Canzoni”.

Banfi: “Le altre lunghe serialità – chapeau a Il Commissario Montalbano e doppio chapeau a Don Matteo che dovevo fare io – esauriscono le storie in ogni puntate, da noi invece no.

Banfi rivela un aneddoto: “Incontrai Andreotti in una cena e mi fece notare che a Casa Martini c’era solo un bagno nonostante la famiglia fosse molto numerosa. Da questa serie finalmente c’è il secondo bagno”.

Scarpati parla di famiglia Martini “incasinata, ma accogliente”: “Lele ha padre di 6 figli, il tema dell’educazione dei figli è coniugato nelle varie età, è un tema importante di questi tempi”.

Scarpati parla di famiglia Martini “incasinata, ma accogliente”: “Lele ha padre di 6 figli, il tema dell’educazione dei figli è coniugato nelle varie età, è un tema importante di questi tempi”.

Banfi rivela di aver incontrato Lunetta Savino (Cettina) in Austria durante una vacanza: “Siamo stati tutti i giorni a parlare di Un medico in famiglia”.

Milena Vukotic parla di complicità nel cast: “Non solo perché tutti lavoriamo con armonia e perché ci conosciamo. Rappresentiamo una famiglia e questo è importante: il pubblico si riflette in questa istituzione che praticamente non esiste più o se esiste è precaria”.

Vukotic su Banfi: “Lino è mio, mi lega un particolare affetto, ci siamo sposati varie volte”.

Domanda: “Annuccia figlia illegittima di Lele perché c’è da sopperire ad una fisiologica stanchezza nella narrazione? Come si fa a capire che una serie è logora?”. Andreatta: “La materia creativa è particolarmente viva. In questa stagione la quantità di materiale è enorme, c’è grande ricchezza. Il tema principale è quello della paternità. Questa serie è un bellissimo rilancio”.

Andreatta: “Un medico ha avuto stagioni forti e meno forti a livello di ascolti, ma la cosa interessante è che ha un pubblico giovane, è molto forte tra gli 8 e i 24 anni”.

Domanda: “Undicesima edizione?” Andreatta: “Abbiamo un nuovo soggetto, ma vedremo”.

Conversione di Nonno Libero? Banfi: “Conversione no, ma si è pensato di avvicinare più il personaggio alla Chiesa. Abbiamo voluto rendere più umano il personaggio laico e sindacalista di Libero. È già successo nell’altra serie, quando Libero incontra San Nicola”.

Finisce la conferenza.