Claudio Amendola a Blogo: “Mi auguro che Lampedusa tenga alta l’attenzione sul tema immigrazione e che possa innescare le coscienze” (Video)
L’intervista di Blogo all’attore romano.
Claudio Amendola sarà il protagonista di Lampedusa, la miniserie di Rai 1 che andrà in onda in prima serata, martedì 20 e mercoledì 21 settembre 2016.
In occasione della conferenza stampa di presentazione di Lampedusa, noi di Blogo abbiamo intervistato Claudio Amendola che, tra l’altro, è l’ideatore di questa miniserie.
L’attore romano ha esordito, elencando le sfaccettature carattieriali del suo personaggio, il maresciallo Serra:
C’è una frase che viene rivolta a Serra durante un rimprovero in cui il suo superiore gli dice: “Serra, lei è un ottimo marinaio ma un pessimo militare!”. Mi ci ritrovo molto in questa frase. Serra è un uomo d’istinto che segue una convinzione fino in fondo anche a costo di sanzioni. E’ allergico alla disciplina nonostante sia un militare. E’ un uomo stanco e sconfitto, ferito dalla vita, da un lutto terribile. Accetta il trasferimento a Lampedusa come una punizione. L’approdo con quella realtà e l’incontro con Viola, interpretata da Carolina Crescentini, gli riapriranno sia una grande presa di coscienza che una possibilità di ritorno alla vita e all’amore.
Claudio Amendola si è calato nella realtà della Guardia Costiera, spendendo parole di elogio per chi ne fa parte:
Io sposo sempre una vecchia frase: “Diffidate dagli attori che entrano nella parte”. C’è stato un grande lavoro di scambio con la Guardia Costiera, abbiamo imparato moltissimo, abbiamo ascoltato i loro racconti, abbiamo sentito quelle forte emozioni. Quello ci hanno fatto capire è che, per fare il loro mestiere, bisogna avere un cuore grande. Alla fine, quello che conta è l’umanità e il coraggio di questi uomini e di queste donne. La Guardia Costiera è paragonabile alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco.
Infine, Amendola spera che questa miniserie possa mantenere alta l’attenzione sul tema immigrazione:
Mi auguro che Lampedusa diminuisca il populismo sui social network anche se non è il compito di una fiction. Spero che la fiction possa tenere alta l’attenzione. Quello che mi piacerebbe è che potesse innescare le coscienze. Quando si affronta questo tema, non può essere circoscritto solo a Lampedusa. Qui c’è una tematica di responsabilità. Il nord del mondo, rispetto al sud del mondo, ha un’enorme e antica responsabilità che viene dal colonialismo, dallo sfruttamento di quelle terre, dal finanziamento di quelle guerre e dalla vendita delle nostre armi a quelle popolazioni. E anche dagli intrecci politici che il nord del mondo ha con il terrorismo. Se non si fa questo ragionamento e se non ci si assume le nostre responsabilità, non si potrà affrontare il tema in maniera paritaria. Finché ci saranno i poveri, ci saranno anche i ricchi e, quindi, i ricchi non vogliono che i poveri non ci siano più.
Nel video, trovate altre dichiarazioni.