Carolina Crescentini a Blogo: “Lampedusa è stato un perenne shock emotivo. Per fare un film del genere, devi tirare fuori il cuore” (Video)
L’intervista di Blogo all’attrice romana.
Carolina Crescentini è la protagonista di Lampedusa, miniserie di Rai 1, che andrà in onda, in prima serata, martedì 20 e mercoledì 21 settembre 2016.
L’attrice romana interpreta il ruolo di Viola, responsabile di un centro di accoglienza per i migranti. In occasione della conferenza stampa di presentazione di Lampedusa, noi di Blogo abbiamo intervistato Carolina Crescentini a cui abbiamo subito chiesto le caratteristiche principali del suo personaggio:
Viola è una donna di grande responsabilità e umanità che ha il coraggio di lavorare a Lampedusa. Vive su un’isola in mezzo al Mediterraneo e non è semplice se non sei nato lì. E’ una donna che ha scelto una nuova vita in funzione della vita di queste persone che arrivano perse e che hanno bisogno di un inizio. Ecco, lei aiuta a riniziare.
Per l’attrice romana, sia la preparazione al ruolo che le riprese si sono rivelate esperienze molto forti dal punto di vista emotivo:
Se fai un film del genere, devi andare a Lampedusa, devi stare nel centro di accoglienza, devi vedere gli sbarchi, devi parlare con la Guardia Costiera, devi parlare con gli immigrati, devi tirare fuori il cuore. E l’unica cosa che voglio dire, ai ragazzi del centro di accoglienza, alla Guardia Costiera, alla Croce Rossa e ai lampedusani, è semplicemente “grazie”. Dovremmo dirlo tutti. Lampedusa è stato perennemente uno shock emotivo al quale non ti abitui ma impari a gestirlo. Le nostre comparse erano ex immigrati e alcuni di loro, ad un certo punto, sono scoppiati in lacrime. In quel caso, non posso fare l’attrice che sta seduta su una sedia ma devo andare ad aiutare quella persona che sta lavorando con me e che sta rivivendo quello che ha già vissuto.
Riguardo il modo in cui questo tema delicato viene trattato da alcuni esponenti politici e sui social network, l’attrice ha le idee molto chiare:
Nessuno può parlare di questo tema finché non va a Lampedusa. Non è giusto lo sfruttamento politico di questo tema a fini elettorali. Il diritto alla migrazione è di tutti. L’Italia è il ponte di tutto ciò, dovremmo trovare un modo per gestire ma la soluzione non c’è. Ci sono stati 3 sbarchi al giorno quando sono stata a Lampedusa. Dico anche che tutto ciò è il risultato delle politiche occidentali degli ultimi 40 anni. Oltre a dare senso a questa parola chiamata Europa, bisogna intervenire sul campo, non sfruttando, però, tutte le risorse di un paese. Il metodo di accoglienza Lampedusa è studiato in tutto il mondo e si chiama proprio metodo Lampedusa. Il passaggio dopo ha a che fare con i salotti di gente che non è mai andata a Lampedusa. A queste persone dico: prendete un biglietto aereo, andate a Lampedusa, dite grazie a tutti e poi tornate a casa.
Nel video, trovate le dichiarazioni complete.