Catturandi – Nel nome del padre | Quarta puntata 26 settembre 2016 | Diretta | Riassunto

La squadra è pronta a fare irruzione all’alba nella villetta in campagna per catturare il boss.

Ma gli uomini che seguono Palma per ucciderla sono sulle sue tracce e cercano di ucciderla. Ma Ivan si butta su di lei per coprirla e resta ferito.

Allertato dagli spari, Sciacca fugge. Ma la polizia è sulle sue tracce.

A catturare Sciacca è Palma. La poliziotta lascia il boss con Valerio e corre in ospedale da Ivan.

Tito Vergani festeggia il compleanno della figlia Alina.

Dopo l’arresto di Sciacca vengono arrestati tutti i suoi complici.

Palma festeggia il suo successo con la sorella.

Ivan esce dall’ospedale e ad aspettarlo c’è Palma.

Tito rivela alla figlia che l’aveva fatta partire per le minacce ricevute dalla mafia.

Palma porta Ivan al suo capanno sul mare, ma quando i due si stanno per baciare vengono interrotti dal suono del telefono. E’ Alina che vuole sapere se lei è davvero una poliziotta che l’ha salvata.

Palma invita Tito e Alina al capanno dove pranzano tutti insieme.

In commissariato si festeggia la cattura di Sciacca e il ritorno di Ivan, quando arriva il ministro per portare i complimenti dello Stato alla squadra.

Tra Palma e Ivan poi scatta il bacio, ma lui stoppa lei: finchè non sarà sicura di quello che vuole, dovranno aspettare. Ivan, dal canto suo, è sicuro dei suoi sentimenti.

Parlando con il ministro, la moglie di Valerio riesce ad avere la promessa di una promozione e del trasferimento a Roma del marito.

Palma raggiunge a Monza l’amico ed ex collega del padre, che ha per lei una pista per le sue indagini private: la indirizza infatti all’informatore del padre.

Dopo aver parlato con l’uomo, la Toscano torna in commissariato e ascoltando delle intercettazioni precedenti all’arresto di Sciacca scopre che il boss è stato servito alla squadra su un piatto d’argento: qualcuno li ha manovrati.

Tramite l’avvocato Mazzamuto, Tito Vergani incontra tutti i boss mafiosi della zona e si rivela: lui è il figlio dell’ex boss di tutto il mandamento, don Salvatore, ucciso per mano del padre di Sciacca anni prima. Tito è tornato per vendicarsi e riprendersi tutto quello che era suo. E’ stato lui a far arrestare Sciacca.

Tito propone agli altri boss di mettersi dalla sua parte: li farà diventare ricchissimi e potenti. Ma vuole portare anche nuove regole. Uno di loro non è d’accordo e se ne va.

Palma affronta il ragazzo dell’intercettazione telefonica e gli mette paura. Il giovane racconta di essere stato contattato da un uomo che lo ha ricattato e gli ha anche offerto dei soldi per fare la telefonata che ha incastrato Sciacca.

Palma capisce che nella squadra c’è una talpa. Ma chi è?

Valerio scopre che il ministro è stato di parola e lui ha avuto una promozione e il trasferimento a Roma. Ma lui non sa se accettare.

Daniela è felicissima della notizia del trasferimento a Roma.

Palma va a casa di Ivan e lui le racconta della sua adolescenza turbolenta, quando ha rischiato di diventare un delinquente, prima di prendere la strada della polizia.

I due finiscono a letto insieme.

Il mafioso che si era rifiutato di abbassare la testa in presenza di Tito viene ucciso da Vetrano, il più giovane degli altri boss.

Tito è preoccupato perché Vetrano ha agito autonomamente ed è ingestibile. Ma intanto il ragazzo ha già stretto amicizia con Alina.

Palma inizia a sospettare che Valerio potrebbe essere la talpa. Ma sarà davvero così? Dopo aver parlato con l’uomo i sospetti della Toscano aumentano.

Dopo aver avuto dei nuovi flashback del suo passato, Palma sta male. Chiama lo psicologo, che però non può riceverla.

Palma va quindi da Ivan, ma lo trova alle prese con un problema: un imprenditore colluso con la mafia che voleva fare da sponsor alla sua squadra di calcio. Ivan lo caccia via, e quello lo minaccia.

Tutto sembra andare bene, ma una frase pronunciata da Ivan causa a Palma una nuova crisi. Cosa sta succedendo? La sta spiando con una microspia?

Alina sente il padre parlare con l’avvocato e lo sente dire di essere responsabile della morte dei due mafiosi uccisi. La ragazza, incredula, affronta il padre.

Palma cerca la microspia nella sua auto, la trova e chiama Valerio.

Tito cerca di arrampicarsi sugli specchi con sua figlia: le vuole far credere che parlava di uomini che ha distrutto negli affari e giura di non essere un mafioso. Alina sembra credergli.

Palma rivela a Valerio tutti i suoi sospetti su Ivan e gli confida anche di esserci stata a letto. Lui le consiglia di continuare a vederlo. È l’unico modo per incastrarlo.

Il giorno dopo, pur con difficoltà, Palma cerca di essere naturale con Ivan. Poi svela a Giacomo che è lui la talpa.