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RadioBlog | No Spoiler, Mauro De Marco racconta a Blogo il nuovo programma di Radio Deejay sulle serie tv

Blogo ha intervistato Mauro De Marco, conduttore con Antonio Visca di No Spoiler, programma di Radio Deejay dedicato al mondo delle serie tv

pubblicato 5 Ottobre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 19:14

Da questa settimana, Radio Deejay propone quattro nuovi programmi dal lunedì al giovedì sera. Il mercoledì, dalle 21:30, tocca a No Spoiler, trasmissione di mezz’ora dedicata al mondo delle serie tv che farà entrare gli ascoltatori dentro le serie tv più famose analizzandone diversi aspetti. Alla guida di questo programma, la cui prima puntata andrà in onda proprio oggi, Antonio Visca, direttore di Sky Atlantic, e Mauro De Marco, voce che gli ascoltatori di Deejay conoscono bene, per i suoi interventi dedicati al mondo della televisione.

Blogo ha contattato proprio quest’ultimo per scoprire qualcosa di più su questo programma, che promette di raccontare il mondo della serialità tramite una prospettiva che ben si adatta al mondo radiofonico, dedicandosi ai telefilm con un occhio critico ma anche con la voglia di incuriosire quel pubblico che non si è ancora fatto prendere da nessuna serie tv (ebbene sì: c’è ancora chi non ha urlato davanti alla televisione dopo la fine con cliffhanger di un episodio).

Mauro -a differenza del titolo- ci ha dato qualche spoiler sul programma, sulle sue intenzioni e sui suoi obiettivi. Ma abbiamo anche parlato in generale della serialità, della fiction italiana e… di cosa ha visto lunedì sera.

Se non sbaglio No spoiler è il primo programma radiofonico nazionale dedicato alle serie tv…

“Guarda, non te lo so dire con certezza, ma credo di sì. Probabilmente ci sarà stato qualche tentativo nelle radio locali, o regionali, però a livello nazionale è il primo programma delle radio dedicato alle serie tv, e ne sono orgoglioso”.

Come si uniscono due mondi apparentemente molto distanti tra di loro, come la radio e le serie tv?

“Un mio cruccio è sempre stato quello di fare un programma in radio dedicato alla televisione. Ora non è proprio quello che pensavo qualche anno fa, però… Tieni conto che l’argomento che trattiamo è qualcosa di modulato nei confronti della televisione, ma fondamentalmente si tratta di racconti. Esistono anche programmi radiofonici di cinema, noi ne abbiamo uno condotto da Guido Bagatta… Alla fine, la sostanza è quella, le cose di cui parliamo noi sono come cinema alla radio, sempre di più con l’evoluzione di questo genere, per cui è qualcosa di molto vicino al cinema ed al racconto”.

Linus, anche lui patito di telefilm, vi ha dato qualche direttiva?

“Ti devo dire di no. Abbiamo avuto molta libertà. Con Linus parliamo dell’ipotesi di un programma sulle serie tv da qualche anno, finalmente si è deciso e per il momento non ci ha dato indicazioni di sorta, ma perchè mi conosce abbastanza e conosce abbastanza anche il co-conduttore, si fida. Tra l’altro abbiamo anche uno dei suoi angeli custodi, Alessandra Patitucci“.

A questo proposito, come sarà strutturato il programma?

“Con me ci sarà Antonio Visca, direttore di Sky Atlantic, un insider, uno di quelli che vede le serie prima di tutti in maniera assolutamente legale perchè poi decide se mandarle in onda sulla sua rete. Cura il programma Alessandra Patitucci, super patita di serie tv, e Maurizio Rossato fa la regia. Il suo ruolo è fondamentale perchè mi aiuta a declinare il tono musicale del programma, è il fonico di Fabio Volo, ma è anche l’anima di ‘Parole Note’ su Radio Capital, che fonde suggestioni musicali a parti recitate, per cui il suo apporto è decisivo. Questa è un’ottima squadra, ognuno di noi porta un pezzo delle proprie competenze al programma, questo mi fa davvero felice”.

Sarà un programma rivolto agli appassionati, ma cercherete anche di avvicinare chi non è patito di serie tv?

“L’intento è di fare un programma rivolto agli appassionati, ma mia seria intenzione è quello di fare un programma declinato in maniera tale da interessare anche a chi non è addentro questo mondo. Ragioneremo sulla chiave da portare avanti, e credo di averla trovata”.

Ci saranno rubriche?

“Siccome il tempo è poco -in mezz’ora dobbiamo dire tante cose- ci sarà una rubrica che non è dichiarata e che sarà dedicata alle novità della settimana. Per il resto, sarà scelto un tema con cui noi raccontiamo le serie. E’ un pretesto per noi per raccontare le serie tv in modo da poter interessare anche chi non è addentro. Il tema che sarà scelto di puntata in puntata potrà esser anche astratto, come ‘Il cattivo’ o il ‘jump of the shark’. Intorno a questo tema facciamo convergere più situazioni provenienti da serie tv diverse in modo da creare un lungo filo logico. Per questa prima puntata ci occuperemo, in quanto prima puntata, di terminologia, quindi faremo luce su quelli che sono i termini più usati all’interno del mondo delle serie tv, come ‘spoiler’, ‘pilot’, ‘spin-off’, eccetera”.

Immagino dal titolo che eviterete spoiler…

“La regola del buon appassionato di serie tv è quella che non si fanno spoiler!. Io questa cosa non la concepisco: quando dovete parlare di cinema e dovete raccontare il film a qualcuno gli rivelate il finale? Noi possiamo parlare tranquillamente delle serie tv che devono ancora uscire, racconto di cosa si tratta, il suo tono, ma senza svelarne gli snodi fondamentali della trama”.

Quali sono, secondo te, le migliori serie tv in circolazione?

“A parte i classici, come Game of Thrones, devo dire che -senza fare spoiler-, nella prima puntata parleremo di Westworld, la serie tv della Hbo trasmessa da Sky Atlantic. Ho visto il pilota in lingua originale e devo dire che un pilota così non l’ho mai visto. Mi auguro che le altre puntate siano all’altezza della prima, perchè è qualcosa di mai osato per la televisione. Non è una serie esattamente facile, perchè mischia due mondi diversi, la fantascienza ed il western, però è raccontata benissimo e soprattutto da un punto di vista estetico è girata in modo esemplare, sembra un’opera cinematografica di quelle da grandi investimenti. E poi siamo curiosi di vedere The Young Pope, ma mi piacciono anche Narcos, Bloodline…”

Hai citato tutte serie tv in onda o su piattaforme di streaming online o su tv a pagamento. Il futuro delle serie tv di buona qualità, comprese quelle italiane, passa solo per questi percorsi, la generalista non può stargli dietro?

“Secondo me la generalista può starci dietro, deve solo crederci, fare una programmazione ed un battage molto importante, altrimenti è tutto inutile. Una serie tv su una generalista ha bisogno di due caratteristiche, ovvero la fidelizzazione ed il fatto che non si cambi mai orari e giorno di programmazione, cosa molto difficile. Siamo cresciuti con la tv generalista da bambini che mandava in onda Dallas il martedì su Canale 5. Stesso dicasi per Dinasty, o quelle più action dell’Italia 1 che fu. Semplicemente ci hanno creduto, hanno promosso il prodotto non trattandolo come qualcosa di marginale”.

E che mi dici della fiction italiana?

“Tocca ripetersi: c’è grande attesa per The Young Pope, serie tv italiana però pensata anche per stare sul mercato internazionale, così come Gomorra. Se vuoi citare nello specifico le fiction della Rai o di Canale 5, sono mirate ad un certo tipo di pubblico, soprattutto ad una certa fascia d’età. E’ un peccato ma finchè gli ascolti della tv generalista vengono misurati in un certo modo, da questo loop non ne usciamo”.

Però la Rai ha prodotto Non Uccidere, che è ben diversa dalle altre fiction…

“Non uccidere ha avuto un seguito importante, ma se paragoniamo i risultati auditel dei grandi programmi, i numeri si fanno infinitamente piccoli. Credo che sia un grande limite calcolare in questo modo gli ascolti”.

Eppure l’Auditel dovrebbe essere cambiato…

“Han cambiato il panel, ma la realtà è che c’è una dicotomia tra quello che la gente consuma ed i numeri che sono pubblicati. Ci dobbiamo adattare a questa realtà, però un prodotto come Gomorra se fosse stato prodotto dalla tv generalista, probabilmente secondo questi dati sarebbe passato inosservato, perchè non è destinato ad un target di 60enni. Auditel probabilmente ha un campione di riferimento troppo sbilanciato a livello culturale e di età”.

Prima di chiudere, posso chiederti un commento su quanto successo al Grande Fratello Vip lunedì sera (la squalifica di Clemente Russo e le scuse di Stefano Bettarini)?

“Guarda, ho visto ‘Fuocoammare’ lunedì (ride). So cosa è successo, ma mi sembra tutto quanto scontato e finto, quando si fanno programmi con personaggi di quel tipo non credo che ci si possa aspettare un risultato diverso. L’effetto che c’è stato in realtà è quello voluto, ci si indigna tanto in maniera inutile per una cosa che, alla fine, fa piacere che sia andata in quel modo”.