Home Tú sí que vales Tu si que vales, la condanna al femminicidio con il racconto di Nancy e Sara [video]

Tu si que vales, la condanna al femminicidio con il racconto di Nancy e Sara [video]

Se questo è un uomo, io non sono un uomo: il giusto messaggio lanciato da Tu si que vales.

pubblicato 8 Ottobre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 19:04

Durante la puntata di Tu si que vales, abbiamo assistito al toccante e doloroso racconto di una ragazza, Nancy, entrata in scena dopo un video -mostrato sullo schermo- che ha raccontato alcuni casi di femminicidio. La giovane si è seduta, con la scritta “Se questo è un uomo”, alle sue spalle. E fin da subito ha chiarito il suo scopo: non è una esibizione ma il desiderio di lanciare un messaggio importante per sensibilizzare il pubblico e chi ascolta. Nancy racconta del dramma di aver perso la madre, uccisa dal suo compagno.

“Sono una conseguenza di queste tragedie.. Sono venuti a mancare i miei genitori. Nessuno si occupa del dopo, di noi. Voglio cercare di ottenere i riconoscimenti di questi diritti, miei e degli orfani in queste condizioni. Voglio dare voci a chi non ce l’ha”.

Poco dopo è entrata in studio Sara che ha perso la figlia, massacrata dal compagno:

“Aveva poco meno di 19 anni…” Ha dato vita ad un’associazione contro la violenza sulle donne. “Bisogna educare i figli ad essere uguali, se un bambino vuole giocare con le bambole che ci giochi, se una bambina vuole giocare con le macchine, che faccia. Un uomo ha diritto di piangere senza essere considerato una femminuccia o una persona debole. Ci vuole rispetto nella vita. Mia figlia è stata uccisa perché ha detto No a un uomo”

Maria ha condannato certi esseri,

“Delle persone così non sono uomini, sono degli str0nzi; dei rifiuti umani”.

Poi, appellandosi alla forza della scritta, ha chiesto agli uomini presenti in studio, di avvicinarsi alle due donne e ribadire con fermezza la presa di posizione contro certe persone definite “uomini”.

“Se questo è un uomo, io non sono un uomo”

Un momento toccante, sottolineato dalle parole di Gerry Scotti che invita gli uomini a smetterla di confondere la gelosia malata con l’amore e il sentimento malato del possesso.

Tú sí que vales